Come sarà il nuovo stadio Iacovone di Taranto: 21mila posti e un grande ristorante. Si giocherà anche durante i lavori

Esito positivo dopo la riunione che c’è stata con i progettisti di Sport e Salute, per la soddisfazione di tutte le parti

Come sarà il nuovo stadio Iacovone di Taranto: 21mila posti e un grande ristorante. Si giocherà anche durante i lavori
di Domenico PALMIOTTI
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Mercoledì 13 Marzo 2024, 20:24

È salvo il progetto di uno stadio Iacovone bello, nuovo e moderno per la ventesima edizione dei Giochi del Mediterraneo del 2026. Così come è salva la possibilità di fare i lavori dello stadio continuando a far giocare il Taranto nei prossimi due campionati (24-25 e 25-26) seppure con una capienza ridotta a 4mila spettatori.

La schiarita è arrivata nel primo pomeriggio di ieri, dopo alcune ore di riunione che alla Camera di Commercio hanno impegnato il commissario dei Giochi, Massimo Ferrarese, il vice presidente del comitato organizzatore, Michele Pelillo, l’amministratore delegato di Sport e Salute, Diego Nepi Molineris, e il sindaco Rinaldo Melucci, affiancati dai rispettivi tecnici. Focus su Iacovone e PalaRicciardi, i cui costi adesso sono significativamente saliti rispetto alle previsioni iniziali. Per lo stadio, infatti, si è passati da una prima base di 18 milioni ai 28 del masterplan per arrivare ai 45 di ieri, ma quasi certamente si andrà a 50.

Per il PalaRicciardi, invece, che diverrà un impianto polivalente, si è passati dai 5-6 milioni di partenza ai 12 del masterplan per attestarsi ai 16 di ieri. «Tra Iacovone e PalaRicciardi - spiega il commissario Ferrarese - avremo bisogno di 25 milioni aggiuntivi, mentre ulteriori 10 li impiegheremo per gli impianti destinati a equitazione, tennis, pattinaggio ed altre discipline». In pista, per il tennis, c’è l’ipotesi di ripristinare il complesso Magna Grecia.

«Parlerò subito col Governo che dovrà autorizzarmi la nuova spesa nel prossimo masterplan. Quest’ultimo, però, più che un piano nuovo, sarà un’estensione di quello già presentato» spiega Ferrarese. Tuttavia, l’aver trovato la quadra su Iacovone e PalaRicciardi se costituisce un passo avanti, non risolve ovviamente tutti i problemi. Perché gli impegni rilevanti cominciano adesso. E sono almeno tre.

Il primo consiste nel tenere fede alla tabella di marcia che per i due impianti prevede che la società pubblica Sport e Salute completi la progettazione entro due mesi. Si parla di fine maggio per avere ultimati i progetti con validazione a giugno. Poi a fine giugno ci sarà il lancio delle gare - i cui tempi di svolgimento assorbiranno luglio, agosto e settembre -, a ottobre l’assegnazione dei lavori e a novembre l’apertura dei cantieri. Dopodichè 18 mesi per gli interventi allo Iacovone e 14 al PalaRicciardi. Ma i primi lavori di demolizione allo Iacovone partiranno già a giugno.

Il secondo impegno è quello di cercare di avere imprese all’altezza, cioè in grado di costruire le opere in tempi serrati, ma questo, al momento, più che un impegno, può essere solo un auspicio. Infine, c’è la necessità di trovare l’intesa con la Regione Puglia, considerato che la recente sentenza della Corte Costituzionale ha previsto l’obbligo del suo coinvolgimento. «Il compito del commissario - sottolinea Ferrarese - è quello di redigere il masterplan, decidere le opere e dove, come e quanto spendere. Poi, fatto l’elenco, dovrò sentire il comitato e lo rifarò, ma qui non dovrei avere assolutamente problemi, quindi il passaggio col Governo, che non può dire no a ciò che il commissario chiede. Ci potrebbe essere un anello di quest’intesa che non è d’accordo, ma la sentenza è chiara: in caso di non accordo, prevale la volontà del Governo. Io voglio portare avanti il lavoro e ribadisco che non possiamo perdere tempo».

Come sarà lo Iacovone

Ma come cambieranno stadio e PalaRicciardi? Lo stadio avrà una capienza di 21mila spettatori e disporrà di ristorante, bar ed una grande sala stampa. La parte superiore non sarà chiusa ma verranno installati due maxi schermi. Sarà invece chiusa la parte inferiore unendo gradinata e curve. Quello che ha fatto lievitare i costi sono la coabitazione tra lavori e partite del Taranto, la copertura superiore con il fotovoltaico, la cover perimetrale che viene definita “molto particolare”, di acciaio ondulato, la demolizione dell’intera parte sottostante, comprensiva di fondazioni e set in calcestruzzo - non più solo i gradoni come all’inizio -, la realizzazione delle fondazioni e l’allestimento dei nuovi posti a sedere. In particolare, impatterà molto sui costi svolgere i lavori e far giocare il Taranto. La soluzione trovata consiste in un’area di dieci metri per la movimentazione dei mezzi, fermo restando, puntualizza il Comune, che se dovessero sorgere “situazioni tecniche di emergenza” o “motivi di sicurezza lungo il cantiere, l’amministrazione comunale manterrà l’impegno di garantire in subordine l'uso in convenzione dell'impianto pubblico di Brindisi”.

Per il PalaRicciardi, invece, ci saranno un parcheggio esterno in acciaio con impianto fotovoltaico e la pista interna smontabile con sotto il parquet per basket e pallavolo.