Banchine elettrificate al porto di Taranto, assegnato l’appalto

La visuale dall'alto delle banchine interessate dai lavori
La visuale dall'alto delle banchine interessate dai lavori
di Domenico PALMIOTTI
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Martedì 2 Aprile 2024, 05:00

L’Autorità portuale di Taranto ha assegnato l’appalto integrato per la progettazione esecutiva e la realizzazione di tre impianti di cold ironing,  l'elettrificazione presso altrettante banchine del porto jonico. 
L’appalto, però, non è andato al primo classificato, Research Consorzio Stabile Scarl di Salerno, ma a Fenix Consorzio Stabile Scarl di Bologna, che si è piazzato al secondo posto. Ed è stato proprio Fenix, con una comunicazione acquisita dall’Authority il 14 marzo, a chiedere ed ottenere l’esclusione del concorrente, avanzando riserve sull’aggiudicazione. 
Infatti il decreto dell’Authority recita: “Esclusione di Research Consorzio Stabile Scarl e scorrimento graduatoria di gara”. 

L'opera


L’appalto riguarda l’elettrificazione degli approdi, opera prevista e finanziata dal Pnrr allo scopo di migliorare l’efficienza energetica dei porti attraverso fonti rinnovabili. In sostanza, una volta arrivate per la sosta, le navi non avranno più bisogno di tenere accesi i motori per l’alimentazione elettrica a bordo, ma si avvarranno del cold ironing. Che sarà approvvigionato da un impianto fotovoltaico la cui energia sarà distribuita da Terna.
Il porto ha infatti stimato che il maggior consumo energetico viene dalle navi con una percentuale superiore all’80 per cento. A seguire, vi è l’energia elettrica tra edifici, illuminazione esterna, servizi portuali e altro, che pesa circa il 10, infine i mezzi terrestri (trasporto e movimentazione), attestati intorno al 7. È inoltre emerso che la maggior parte delle emissioni in atmosfera delle infrastrutture portuali, è imputabile alla sosta delle navi in banchina a causa della necessità di produrre energia elettrica per far funzionare gli apparati elettrici di bordo. Il che avviene principalmente tramite generatori diesel o alimentati ad olio pesante. Quest’attività é ritenuta la più energivora all’interno del porto. Le alternative individuate sono i combustibili alternativi a minor impatto per l’alimentazione dei gruppi elettro-generatori (gas naturale liquido) e la fornitura diretta di energia elettrica tramite cold ironing per ridurre o annullare l’uso di gruppi elettro-generatori da parte delle navi.
Attraverso una procedura ristretta telematica, l’Authority ha avviato l’iter dell’appalto per il cold ironing lo scorso 25 settembre. Il bando di gara è stato lanciato sulla base di un decreto del ministero Infrastrutture e trasporti del 2 dicembre 2016 ed ha previsto per le tre banchine pubbliche in concessione (molo polisettoriale dov’è il terminal container di Yilport, il pontile petroli dell’Eni e il molo San Cataldo dedicato alle navi da crociera) un importo massimo stimato a base di gara pari ad 33.667.788,62 euro, oltre a 4 milioni per opzioni ed altri 6.733.557,72 quale importo massimo. 

Le offerte e il bando


Il bando si è chiuso il 25 ottobre. Le offerte arrivate sono state sei: Fenix Consorzio Stabile Scarl, Nbi spa, Costituendo Rti Gemmo spa-Nidec Asi, Research Consorzio Stabile Scarl, Cobar spa e Circet Italia spa-Cpl Concordia società cooperativa. Dopo l’istruttoria, l’Authority il 6 febbraio ha invitato quattro dei sei partecipanti a presentare l’offerta. Sono stati ammessi Fenix, Nbi, Research e Circet Italia. Entro il 27 febbraio, solo due dei quattro partecipanti hanno presentato l’offerta: Fenix e Research. 
Il 12 marzo la commissione di gara (presidente Gaetano Internò, coordinatore dell’Ufficio strategico opere speciali dell’Authority, Fausto Koronica, responsabile unico del procedimento, Gabriella De Santis e Francesco Sapio, entrambi dipendenti dell’Authority) ha effettuato l’esame dell’offerta tecnica e di quella economica e aggiudicato a Research Consorzio Stabile. Quest’ultimo ha totalizzato 91,955 punti, derivanti dalla somma di 71,955 (offerta tecnica) e di 20,000 (offerta economica), mentre Fenix ha riportato 88,931 punti, la somma di 71,000 dell’offerta tecnica e di 17,931 di quella economica. Aggiudicazione a Research quindi, ma due giorni dopo, il 14 marzo, Fenix ha contestato l’esito della gara. Dalle verifiche dell’Authority “sulla veridicità delle dichiarazioni rese in sede di partecipazione alla gara dai concorrenti” - possesso dei requisiti di ordine generale e speciale, costi della manodopera e tutele del contratto di lavoro -, sono emerse delle irregolarità a carico di Research. 
Infatti, motiva l’Authority, “in base al principio di continuità del possesso dei requisiti di partecipazione alla gara, gli stessi devono essere posseduti ininterrottamente in tutte le fasi della procedura di selezione”. Se invece, “in qualsiasi fase della procedura”, questo non avviene, scatta “l’esclusione automatica dell’operatore economico interessato”. 
Research, da parte sua, non ha comunicato nulla in merito alla causa che ne ha provocato l’esclusione, né, all’ultima verifica fatta il 28 marzo, il casellario dell’Anac (Autorità Anticorruzione) riporta degli aggiornamenti in proposito. L’esclusione di Research è stata determinata in base all’articolo 94 del decreto legislativo 36 del 2023 che, nell’ampia casistica dell’esclusione automatica, va dalla condanna con sentenza definitiva o decreto di condanna penale irrevocabile per una serie di reati alle sanzioni interdittive per finire a false documentazioni o dichiarazioni ai fini del rilascio dell’attestazione di qualificazione. L’Authority ha deciso lo scorrimento della graduatoria in quanto “in nessun caso l'aggiudicazione può subire dilazioni”, considerato che “gli interventi sono finanziati con fondi Pnrr scanditi da rigorose tempistiche… e che il ritardo nell’aggiudicazione (da concludere entro il 31.03.2024) determinerebbe la perdita del finanziamento”. 
L’opera deve infatti concludersi nel 2026.

Le prime verifiche sul possesso dei requisiti da parte di Fenix (ribasso medio ponderato pari al 10,025 per cento) hanno dato esito positivo e “con l'ultimazione della verifica positiva”, l’assegnazione dell’appalto diverrà efficace. Intanto c’è il via libera alla consegna dei lavori “in via di urgenza”. 

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