Un nuovo operatore turco farà scalo a Taranto: ecco di chi si tratta

Il terminal container gestito da Scct che fa capo alla Yilport
Il terminal container gestito da Scct che fa capo alla Yilport
di Domenico PALMIOTTI
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Martedì 14 Marzo 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 21:49

Fa passi avanti il terminal container del porto di Taranto gestito dai turchi di Yilport attraverso la società San Cataldo Container Terminal. Ieri pomeriggio i rappresentanti del gruppo (il vice presidente Carlo Carbone, il direttore del terminal Cosimo Palagiano e la responsabile delle Risorse Umane Fabiana Mutasci) hanno incontrato i sindacati di categoria Cgil, Cisl e Uil e comunicato loro che dal mese prossimo un nuovo operatore intramediterraneo farà scalo a Taranto.

Di chi si tratta

Si tratta di “Medkon Lines”, turco anch’esso. È una società nuova, spiegano i sindacati che hanno incontrato Yilport per un punto di situazione, «che però sta crescendo, ha già un servizio pronto per Taranto» ed è attiva nei collegamenti tra Italia, Turchia e Nord Africa e viceversa.

Non è ancora noto se questa compagnia toccherà il terminal ogni due settimane oppure ogni settimana. «Dipende dal servizio che riuscirà ad organizzare e dalla domanda che intercetterà nella nostra area», dice a  Quotidiano  Carmelo Sasso della Uil Trasporti che interviene anche per Oronzo Fiorino della Cisl e Michele De Ponzio per la Cgil.

La riorganizzazione

Altra notizia emersa nell’incontro è che Kalipso, compagnia arrivata da qualche mese, ha intanto rallentato la sua attività ma perché, precisano i sindacalisti, sta riorganizzando rotte e programmi. Kalipso, comunque, ha navi su Taranto sino a giugno prossimo. Difronte ad un terminal che sta ampliando la sua attività, i sindacati hanno chiesto a Yilport a che punto siano le nuove assunzioni che la società avrebbe dovuto fare già a fine 2022 e poi ha temporaneamente soprasseduto. Yilport ha dichiarato che a maggio farà 20 assunzioni e quindi la forza lavoro del terminal passerà dalle attuali 130 a 150 unità. Oggi Yilport incontrerà l’Autorità portuale con la quale vi è un confronto aperto sullo stato della concessione e sul piano degli investimenti. «Abbiamo preso atto delle comunicazioni di Yilport - prosegue Sasso anche a nome di Cisl e Cgil - e se da un lato riscontriamo che la continuità del dialogo con l’Authority è positiva e stabilizza il rapporto tra le parti, dall’altro osserviamo che quanto più crescerà il traffico a Taranto con l’arrivo di nuovi operatori, tanto più il porto aumenterà la sua appetibilità sul mercato anche perché la congiuntura di mercato è favorevole per l’Italia. Abbiamo quindi delle opportunità da cogliere». 

La call per la piattaforma logistica


Ieri pomeriggio, intanto, il presidente dell’Authority, Sergio Prete, ha avuto una call con i rappresentanti di Progetto Internazionale 39 che è la srl a cui nei giorni scorsi è stata assegnata l’area della piattaforma logistica. L’attribuzione è stata fatta dalla commissione presieduta dallo stesso Prete che ha comparato le due offerte arrivate: Progetto Internazionale 39, che vuole effettuare servizi alle merci attraverso l’intermodalità, cioè l’utilizzo integrato di trasporto marittimo, ferroviario e stradale, e Vestas, che avrebbe voluto stoccare i materiali per la costruzione delle pale eoliche (Vestas da settembre a Taranto avvierà la realizzazione della pala eolica più grande del mondo). Da quanto si è appreso, Progetto Internazionale 39 starebbe accelerando la trasmissione dei documenti alla struttura della Zona economica speciale Ionica visto che il loro investimento sarà in area Zes. Inoltre, si sta lavorando alla nuova società che prenderà il posto di Progetto Internazionale 39 - società di scopo attivata per concorrere all’assegnazione dell’area - ed effettuerà l’investimento sulla piattaforma logistica, nonchè alla definizione del relativo piano finanziario. Aspetti, questi, che dovrebbero essere precisati a breve. Prete ha dichiarato che gli investitori saranno italiani.

Gli investitori cinesi

Precisazione fatta dall’Authority in risposta a quanti hanno visto in Progetto Internazionale 39 un nuovo avamposto cinese nel porto di Taranto dopo Ferretti, che costruirà gli scafi degli yacht. Investimento, quest’ultimo, per il quale si attende la convocazione della conferenza dei servizi da parte dei ministeri per l’ultima approvazione. In effetti, uno dei tre soci di Progetto Internazionale 39 (capitale 10mila euro) è il cinese Gao Shu’ai che detiene il 33 per cento. Stessa quota procapite hanno Tommaso Celletti (amministratore unico) e Alfredo Esposito. Il restante un per cento fa capo all’Associazione per lo sviluppo economico e culturale internazionale di cui Gao Shu’ai è il presidente. Sul punto Cina e cinesi, fonti vicine all’Authority osservano che Ferretti è sì controllata dai cinesi, ma il brand è italiano, stabilimenti e lavoratori sono italiani e che il marchio prossimamente sarà quotato alla Borsa di Milano. Taranto, inoltre, non è l’unico porto dove ci sono attenzioni cinesi, visto che a Vado Ligure sono stati fatti investimenti più rilevanti nel terminal container.  

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