Dal Consiglio di Stato il via libera all'appalto per la bretella aeroporto-statale 7

Dal Consiglio di Stato il via libera all'appalto per la bretella aeroporto-statale 7
di Lucia J.IAIA
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Venerdì 4 Febbraio 2022, 05:00

Alla fine, la Pype Lyne l’ha spuntata. Ci sono voluti però, due ricorsi amministrativi per vedere affermata la legittimità dell’impresa di Pisticci ad aggiudicarsi l’appalto di 12 milioni di euro indetto dalla Provincia di Taranto per l’esecuzione dei lavori di collegamento della strada statale 7 con l’aeroporto di Grottaglie. Tar e Consiglio di Stato danno così, il via libera ai lavori per la realizzazione di quest’opera strategica nell’ambito del distretto aerospaziale di Grottaglie.

Il verdetto

Con decreto pubblicato ieri, la quinta sezione del Consiglio di Stato ha dunque confermato quanto era stato già deciso dal Tar di Lecce di recente, autorizzando finalmente l’amministrazione a sottoscrivere il contratto. Un iter amministrativo senza dubbio, burrascoso quello di questo collegamento stradale molto atteso ed utile allo sviluppo del territorio. «Si tratta del terzo contenzioso sulla stessa gara – precisa l’avvocato Luigi Quinto, difensore della Pype Lyne - i primi due erano stati promossi dalla società di Pisticci avverso un doppio provvedimento di esclusione per presunta anomalia dell’offerta, conclusi vittoriosamente con la riammissione in gara della società. L’ultimo ricorso è stato invece proposto dalla società Eurocogen di Potenza, seconda in graduatoria, per contestare l’ammissione di Pype Line». Alla fine, la Pype Lyne è stata autorizzata a procedere con l’esecuzione dell’opera. «Anche in questo caso – sottolinea Quinto - i giudici amministrativi hanno dato ragione alla società Pype Lyne di Pisticci, che ha presentato la migliore offerta, sia in termini economici sia in termini qualitativi». 
Naturalmente, a questo punto, si spera che non vi siano ancora altri intoppi, trattandosi di 12 milioni di euro finanziati interamente dalla Regione Puglia nell’ambito del Patto per lo Sviluppo 2014/2020 e che potrebbero perdersi strada facendo, tanto per restare in tema. «L’auspicio è che i lavori possano essere finalmente avviati, anche in considerazione del prossimo termine di scadenza del finanziamento», avverte l’avvocato Quinto. 
Di fatto, questa è la storia di un lungo contenzioso che vede da un lato la provincia di Taranto e dall’altro la Pype Lyne che aveva impugnato al Tar l’esito della gara, aggiudicata da un raggruppamento di imprese con capogruppo la società Eurocogen di Potenza. Puntando sulla convinzione di aver presentato la migliore offerta, tuttavia, era stata esclusa e da qui, era seguito il primo ricorso. Con sentenza dello scorso gennaio, il Tar aveva giudicato illegittima l’esclusione, rilevando la violazione del principio del contraddittorio. Il Tar aveva rilevato un ulteriore profilo di illegittimità del provvedimento di esclusione perché l’indagine sui singoli elementi dell’offerta era stata svolta senza operare il necessario giudizio globale sull’incidenza e sulla rilevanza di quegli elementi sulla tenuta complessiva dell’offerta. A quel punto però, la Provincia non si era arresa perché dopo quella decisione amministrativa, aveva riattivato il procedimento di verifica dell’offerta, bocciando di nuovo la Pype Lyne per incongruità. In quello che cominciava così, ad assumere i connotati di un braccio di ferro, l’azienda si era nuovamente rivolta al tribunale amministrativo per contestare la violazione dei principi affermati nella sentenza. 
Infine, l’epilogo di ieri che conferma quello precedente del Tar di Lecce. 

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