Un corto circuito ha causato l'incendio in piazza Carmine. C'è l'inchiesta per omicidio colposo

Un corto circuito ha causato l'incendio in piazza Carmine. C'è l'inchiesta per omicidio colposo
di Mario DILIBERTO
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Mercoledì 1 Febbraio 2023, 09:47 - Ultimo aggiornamento: 10:07

Un corto circuito sarebbe la causa dello spaventoso incendio che lunedì pomeriggio ha devastato l'attico del grande palazzo di nove piani che si affaccia su piazza Giovanni XXIII, per tutti piazza Carmine, nel cuore della città di Taranto. Un inferno di fiamme e fumo in cui è morta Rosalia Mistretta, tarantina di 83 anni. In relazione a questa morte il magistrato ha aperto un fascicolo d'inchiesta con le ipotesi di incendio colposo e omicidio colposo a carico di ignoti.

La tragedia


La donna disabile era sulla poltrona della sua abitazione quando l'incendio si è sviluppato in pochi secondi, alimentato dalla moquette e dai tendaggi dell'appartamento.

Per la sfortunata anziana, che in quel momento era sola in casa, non c'è stato nulla da fare. È morta carbonizzata, nonostante l'estremo tentativo della figlia, che abita al piano di sotto, di tirarla fuori da quella trappola micidiale.

 


Per la povera donna non c'è stato nulla da fare. Contro di lei un destino davvero crudele. Perché le fiamme si sono propagate proprio nelle pochissime ore di buco tra i turni delle due badanti che la assistevano. Un breve lasso di tempo in cui la figlia faceva la spola dalla sua casa, distante solo una rampa di scale. Un destino spietato, invece, ha condannato la nonnina alla morte, con il rogo che è partito e si è sviluppato in quel poco tempo in cui era sola. Una circostanza che l'ha condannata.
Quando il fumo ha cominciato a inondare la tromba delle scale, infatti, la figlia della vittima ha cercato di entrare nell'appartamento della mamma, in cui le fiamme si erano già propagate. Ha tentato di aprire la porta d'ingresso che portava nella stanza della madre, ma non è riuscita ad entrare, probabilmente perché il calore sviluppato dall'incendio aveva deformato gli ingranaggi. Quella porta è stata buttata giù a colpi d'ascia dai Vigili del Fuoco che muniti di bombole d'ossigeno hanno raggiunto per primi il nono piano del palazzo in fiamme, da dove tutti gli abitanti sono usciti di corsa per mettersi in salvo. Per l'anziana, però, era troppo tardi.

Le indagini


Per comprendere l'origine dell'inferno di fuoco che ha ucciso la donna e ha sconvolto Taranto, ieri mattina nella casa disastrata dal violentissimo incendio è stato condotto un sopralluogo, disposto dal pubblico ministero Mariano Buccoliero. Il magistrato, infatti, ha aperto un fascicolo d'inchiesta sulla drammatica vicenda con le ipotesi di incendio colposo e omicidio colposo a carico di ignoti. Nella casa trasformata in un tizzone sono entrate le forze dell'ordine e gli specialisti del nucleo investigativo antincendio dei Vigili del Fuoco. I primi accertamenti sembrano aver avvalorato l'iniziale ipotesi avanzata dagli inquirenti giunti sul luogo del rogo, mentre erano ancora in corso le operazioni di spegnimento dell'incendio.


A provocare il rogo potrebbe essere stato un corto circuito della stufetta elettrica che la donna aveva vicino alla poltrona sulla quale trascorreva parte delle sue giornate. Questa lettura sembra avvalorata dai primi esami condotti sul posto e che avrebbero indicato proprio la zona di quella stufa come il punto iniziale del mare di fiamme.


Una lettura della tragedia che ora andrà riscontrata con altri accertamenti, prima del rapporto ufficiale che gli specialisti del nucleo dei Vigili del Fuoco consegneranno al magistrato inquirente. Ieri mattina, peraltro, è stato possibile recuperare anche il cadavere della sfortunata vittima. Per procedere all'operazione, infatti, è stato necessario attendere il raffreddamento della temperatura all'interno della stanza in cui era il corpo. Temperatura rimasta per ore elevatissima. Il pubblico ministero Buccoliero ora dovrà valutare la possibilità e la necessità di procedere all'esame autoptico.
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