«Inizio in salita nel 2024, crisi per commercio e manifatturiero»

«Inizio in salita nel 2024, crisi per commercio e manifatturiero»
di Lucia J.IAIA
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Mercoledì 17 Gennaio 2024, 05:00

Le aspettative non sono rosee, anche se qualche piccolo segnale positivo va rilevato. Una prima analisi delle prospettive aziendali e occupazionali nel Tarantino da parte della Camera di Commercio impone una profonda riflessione.

Lo scenario

«Il 2024 si è aperto con una nuova, gravissima crisi riguardante la gestione dello stabilimento siderurgico. Non è il migliore degli auspici, considerate le conseguenze, comunque complesse, di qualunque decisione si prenda in merito. E, dunque, mentre è necessario tenere alta l’attenzione sui destini della nostra base industriale, delle nostre imprese, dei lavoratori e dell’ambiente, appare ancora più indispensabile l’impegno su tutti quei settori economici che, a pieno titolo, possono emergere a livello di sistema». 
Così il commissario straordinario della Camera di commercio di Taranto, Gianfranco Chiarelli, introduce la sua riflessione sulle prospettive economiche per l’anno appena iniziato. Una riflessione basata sull’esperienza di questi oltre due anni e mezzo di mandato alla guida dell’Ente camerale ionico e confortata dal commento tecnico della Segretaria generale Claudia Sanesi

Ed è la stessa Sanesi ad entrare nel merito. «Non abbiamo segnali esaltanti dal territorio, i punti di eccellenza sono molti, ma il sistema nel suo insieme stenta – chiosa Sanesi - nel terzo trimestre 2023 abbiamo rilevato una diminuzione delle iscrizioni e una lieve crescita delle cancellazioni delle imprese provinciali. Stiamo aspettando i dati di fine anno, sperando che siano positivi soprattutto per quei settori che da tempo manifestano difficoltà ormai a carattere strutturale. Penso al commercio, ma anche a parte del manifatturiero.

Questa staticità, con ambiti di difficoltà più accentuata, non giova alla crescita. Per questo, fra le altre azioni, dobbiamo incrementare il nostro impegno istituzionale a favore dell’innovazione e della sostenibilità, quali asset irrinunciabili per lo sviluppo imprenditoriale». 

In effetti, se si considerano i dati sul valore aggiunto 2022 recentemente elaborati dall’Istituto Guglielmo Tagliacarne, colpisce la circostanza che Taranto sia solo terza in Puglia per v.a. pro capite. Allo stesso modo, colpisce il numero assai ridotto di startup innovative che non arrivano a 50. «La situazione non è differente da tanti altri territori, non solo meridionali, ma Taranto ha comunque una sua particolarità sotto il profilo dell’innovazione», spiega Chiarelli. D’altro canto, la Camera di Commercio ha messo in campo da tempo una serie di misure per supportare le imprese. «Certo – prosegue Chiarelli - le iniziative non mancano. Anche per il 2024 siamo partner di Faros, l’acceleratore di startup della blue economy di Cdp con Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio, iniziativa pubblica unica nel panorama italiano. E continuiamo ad investire risorse per finanziare progetti di transizione digitale ed energetica delle imprese tarantine. Al momento, con il nostro Punto Impresa Digitale, stiamo istruendo un bando da 350mila euro che abbiamo addirittura dovuto chiudere in anticipo in considerazione del numero davvero notevole di domande pervenute, di molto superiore allo stanziamento iniziale. Io questo lo interpreto come sete di innovazione e necessità di accompagnamento. Non mancheremo di rispondere positivamente.
Sicuramente, anche le sfide che il mercato impone sono complesse.

«Abbiamo bisogno di queste imprese che coniugano il digitale con la sostenibilità – aggiunge Sanesi - noi siamo molto impegnati sul tema, sia con i programmi per la doppia transizione, sia per quanto riguarda la promozione delle imprese ibride, come le società benefit, un modello che continua a crescere, così come conferma l’Osservatorio nazionale che teniamo insieme ad Infocamere. E, voglio aggiungere, anche il fronte scuola, formazione e lavoro è ampiamente presidiato con i nostri servizi Excelsior, Sni – Servizio Nuove Imprese che offre un ricco programma di formazione gratuita per l’autoimprenditorialità, con le convenzioni Its e le altre linee di sviluppo camerali, incluso l’orientamento». 
Di sicuro, la questione occupazionale anche nel 2024 assume un ruolo di primo piano. «Il tasso di disoccupazione – conclude Chiarelli - è doppio rispetto a quello nazionale, la difficoltà di reperimento dei profili desiderati dalle aziende è pari al 43% e solo il 15% delle assunzioni previste dalle imprese è destinato a persone laureate (dati Excelsior – gennaio 2024). C’è molto da fare, ma io confido che questo territorio, ricco di eccellenze in ogni settore imprenditoriale, professionali e umane, saprà restare in equilibrio e trovare la strada giusta per affrontare le crisi e le sfide del nuovo anno».

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