Apparentamenti saltati, stop al nuovo consiglio camerale,

Apparentamenti saltati, stop al nuovo consiglio camerale,
di Domenico PALMIOTTI
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Domenica 7 Maggio 2023, 05:00

Si allungano i tempi per il nuovo assetto della Camera di Commercio di Taranto-Brindisi, destinate a fondersi così come previsto dal decreto del ministero dello Sviluppo economico di febbraio 2018. Probabilmente ora se ne parlerà dopo l’estate.

Lo stop

A Taranto la Camera è guidata da due anni da un commissario, Gianfranco Chiarelli, avvocato ed ex consigliere e parlamentare, nominato dall’allora ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. Il nuovo intoppo che rinvia l’insediamento del nuovo consiglio camerale con 33 componenti, in rappresentanza delle varie categorie economiche e produttive, è la decisione di alcune associazioni di sciogliere gli apparentamenti che avevano costituito. Le alleanze sono venute meno in alcuni ambiti dell’agricoltura e dell’artigianato.
Di conseguenza la Regione Puglia ne ha preso atto e riporta indietro le lancette limitatamente a loro. La Regione, infatti, valuterà il peso delle singole realtà che hanno rinunciato agli apparentamenti, attribuirà loro il numero dei rappresentanti da designare nel consiglio e una volta che queste avranno adempiuto, verificherà se criteri e procedura sono stati rispettati. Solo chi non è più apparentato, dovrà rifare le nomine. Invece chi ha mantenuto l’alleanza ed ha già designato i propri rappresentanti, non dovrà variare alcunché. 
Sul percorso del riassetto della CdC questo è il secondo inciampo. A metà gennaio, infatti, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base sia della forza espressa in termini di imprese, occupati e valore aggiunto da ciascuna categoria, sia degli apparentamenti concordati, aveva stabilito, con decreto, il riparto dei 33 seggi. Inoltre, aveva invitato le varie parti (dal commercio all’industria, dall’artigianato ai sindacati etc.) ad esprimere i propri rappresentanti.
La suddivisione era stata calcolata su dati del 2017 poiché la fusione dei due enti camerali risale al 2018 anche se ha poi incrociato delle opposizioni sul versante Brindisi che l’hanno rallentata. L’individuazione dei nominativi sarebbe dovuta avvenire in 30 giorni dal decreto di Emiliano. Invece è accaduto che da Confcommercio sia partita nei confronti della Regione una segnalazione (paventando un ricorso) con la quale si contestava la sottrazione di un seggio alla stessa Confcommercio e l’attribuzione ad un altro schieramento. Al commercio, il governatore Emiliano aveva assegnato in prima battuta un totale di 7 seggi così dividendoli: 4 assegnati congiuntamente a Confapi, Confesercenti Taranto, Confesercenti Brindisi, Confindustria Taranto, Confindustria Brindisi, Confartigianato Taranto, Upalab, Unsic Taranto, Cna Taranto e altri 3 seggi insieme a Confcommercio Taranto, Confcommercio Brindisi e Casartigiani Taranto.
A fronte della segnalazione e riscontrato l’errore formale, la Regione ha ritirato l’atto in autotutela. Alle categorie che ora devono nuovamente esprimere i propri rappresentanti, sono concessi 30 giorni dal provvedimento regionale. 
A questi bisogna poi sommare il tempo che si prenderà il presidente Emiliano. Tocca infatti al governatore ricevere i nominativi, vagliarli, verificarne i requisiti ed emettere il decreto. Il tempo a disposizione di Emiliano è ordinatorio e non perentorio. Alcune volte è successo che il via libera sia arrivato dopo un mese, altre volte c’è stato bisogno di un tempo più lungo. Emiliano trasmetterà quindi a Claudia Sanesi, commissario ad acta per l’accorpamento, nonché segretario generale della CdC di Taranto, il provvedimento con i nomi del nuovo consiglio e la data d’insediamento. Da qui uscirà il nuovo presidente. 
Sanesi è stata chiamata a “svolgere gli adempimenti necessari e propedeutici per l’integrazione delle due strutture ed a gestire le procedure per la costituzione degli organi del nuovo ente”. 

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