Green pass, per entrare in Comune serve anche a sindaco, assessori e consiglieri: la decisione

Green pass, per entrare in Comune serve anche a sindaco, assessori e consiglieri: la decisione
di Nazareno DINOI
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Sabato 25 Settembre 2021, 14:45 - Ultimo aggiornamento: 26 Settembre, 20:14

Obbligo vaccinale anche per i consiglieri comunali, assessori e sindaco al comune di Manduria. Si tratta della presa d'atto della nuova norma nazionale che dal prossimo 15 ottobre introduce l'obbligo del passaporto vaccinale per tutti i lavoratori dipendenti sia pubblici che privati, estesa anche ai politici che svolgono attività nella casa comunale. Lo ha chiarito la giunta del sindaco Gregorio Pecoraro che ieri ha deliberato l'atto in cui estende le stesse disposizioni per il lavoro pubblico «anche ai soggetti titolari di cariche elettive».

Un privilegio abbattuto


Cade così il privilegio attualmente riconosciuto agli amministratori politici ai quali viene permesso l'ingresso in municipio anche se non sono vaccinati e senza l'obbligo di mostrare il tampone. Un beneficio oggetto di critiche proprio in occasione dell'ultimo consiglio comunale del 18 settembre in cui si permetteva la presenza in sala, sia ai consiglieri che al pubblico, anche se privi di permesso verde. Una espressa indicazione del presidente del Consiglio comunale, Gregorio Dinoi, che obbligava solo l'uso della mascherina e del distanziamento. Una libertà criticata dal gruppo Progressista firmatario di un documento in cui si chiedeva maggiore cautela e di permettere l'ingresso solo ai possessori di green pass o in alternativa di tampone negativo eseguito nelle ultime 48 ore. «In considerazione dell'obbligo previsto per tutti i lavoratori di ogni comparto affermavano i progressisti in una nota ignorata dal presidente del Consiglio -, valutato lo sforzo che stanno compiendo, ad esempio, i ristoratori e gestori di attività ricreative a garantire il pedissequo controllo, troviamo quantomeno necessario conformarsi a questa scelta, per testimoniare con forza che comprendiamo le difficoltà della nostra popolazione».

La misura dal 15 ottobre

Dal 15 ottobre, comunque, la rete si stringe per tutti, con rischio di misure disciplinari per i dipendenti e sanzioni pecuniarie per gli altri. «Per coloro che sono colti senza la certificazione sul luogo di lavoro si legge nella delibera - è prevista la sanzione pecuniaria da 600 a 1.500 euro e restano ferme le conseguenze disciplinari. Le disposizioni per il lavoro pubblico si ribadisce - si applicano anche ai soggetti titolari di cariche elettive». L'esecutivo ha affidato ai responsabili del settore Affari generali e del Patrimonio dell'ente il compito di accertamento e contestazione delle eventuali violazioni.
Sono stati stabiliti anche i modi di applicazione delle sanzioni. A partire dalla data in vigore del decreto, infatti, se il dipendente comunica di non avere il green pass o ne risulti privo al momento dell'accesso al luogo di lavoro, è considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della certificazione verde senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. Per i giorni di assenza ingiustificata, chiarisce ancora la delibera, non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento.

Dalla stessa data devono dimostrare di essersi vaccinati anche i lavoratori a tempo determinato, o dipendenti di imprese appaltatrici esterne che svolgono lavori per conto dell'ente ed anche chi si occupa di volontariato o di collaborazione con gli uffici o figure istituzionali.

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