Giochi 2026, Melucci e Ferrarese faccia a faccia

Giochi 2026, Melucci e Ferrarese faccia a faccia
di Domenico PALMIOTTI
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Lunedì 28 Agosto 2023, 05:00

Oggi, alle 15, Massimo Ferrarese, commissario dei Giochi del Mediterraneo, e Rinaldo Melucci, sindaco di Taranto, si incontrano nella sede della Camera di Commercio dove il commissario ha gli uffici. È stato Ferrarese a indicare luogo, data e ora. 
Dopo tante polemiche, quello odierno potrebbe, dovrebbe essere un incontro di ripartenza. Anche perché, visti i tempi ormai ridotti all’osso, se non si vuole fallire con i Giochi a Taranto, c’è solo da lavorare. Rimboccandosi le maniche e collaborando attivamente ciascuno per il suo compito. 

Le tappe

“Accogliamo favorevolmente la nomina del Governo, pronti a collaborare”. Così, il 5 maggio, diceva il sindaco su Ferrarese commissario di Governo dei Giochi di giugno 2026. Era un’apertura, un segnale di disponibilità. Ma il giorno dopo il governatore di Puglia, Michele Emiliano, annunciava che sulla nomina di Ferrarese la Regione avrebbe presemtato ricorso alla Corte Costituzionale perché dal Governo era arrivato un decreto, un Dpcm, “lesivo delle prerogative della Regione Puglia”, che si riteneva “non adeguatamente coinvolta nella procedura di nomina del commissario straordinario”. Di questo ricorso non si sono più avute notizie, ma il 20 giugno Melucci scriveva a Ferrarese invitandolo a Palazzo di Città (dalla nomina ad oggi, Ferrarese dichiara di aver visto il sindaco tre volte), sottoponendogli il problema dei fondi, 150 milioni, deliberati ma non erogati, e chiedendogli di “acquisire e valorizzare” il lavoro sino a quel punto fatto col masterplan dal comitato organizzatore, tenuto conto “la esiguità del tempo residuo per i singoli progetti e l’organizzazione”. 
Ferrarese, nel frattempo, studia le carte, vede i documenti, riscontra i primi ritardi (un tasto che poi batterà più volte) e chiede lumi a Melucci. E qui il clima cambia rispetto al 5 maggio. È il 3 luglio quando il sindaco dichiara che gli è “giunta una nuova e-mail del commissario che pone ancora quesiti illogici, in maniera palesemente strumentale, a proposito, poi, dei soli progetti relativi al Comune di Taranto”. Melucci attacca: “Suona incoerente e malizioso richiedere il rispetto di scadenze, se si attendono da molti mesi dal Governo le risorse. Commissario Ferrarese batta un colpo, tra una comparsata televisiva e l’altra, lo faccia per Taranto e i tarantini. Con queste sue letterine inconcludenti sta mettendo in ridicolo il Governo, sta bruciando settimane preziosissime, deve assegnare con urgenza i fondi promessi alla città per eseguire i progetti e i cantieri per i Giochi del Mediterraneo”. 
La replica del commissario non si fa attendere: “Fondi al Comune? Ma forse non avete capito che il comitato organizzatore è stato commissariato e che sono io, commissario, che devo decidere sull’appalto dei progetti”. Infatti, di lì a poco Ferrarese ufficializzerà la scelta della società del Mef Sport e Salute come centrale di committenza nell’appalto delle opere. “E poi - osserva Ferrarese - dare i soldi per cosa? I soldi sono l’ultima cosa. Per spenderli servono progetti appaltabili e nessuno di quelli di Taranto è in queste condizioni. Era stato fatto un cronoprogramma sull’avanzamento dei progetti e non è stato rispettato. Ci sono solo grossi ritardi”. 
L’8 luglio, poi, altro scontro. Melucci si affida ad un video per i social, parla dello stadio nuovo e contestando il commissario, che non ritiene fattibile l’intervento sul piano dei tempi, dice: “Dobbiamo rifare lo stadio ex novo perchè i tecnici ci dicono già che non si puó riqualificare l’esistente e ci dicono che nei 700 giorni previsti per il progetto si puó arrivare in tempo per i Giochi se non perdiamo altro tempo prezioso”. Ferrarese gli risponde: “Ho inviato pec al sindaco, ho chiesto chiarimenti, ricevo un video. Ma qui non siamo su Tik Tok”.
Da qui in avanti il conflitto Melucci-Ferrarese sale di tono, con Elio Sannicandro, dg di Asset Puglia e del comitato organizzatore dei Giochi, e il deputato Dem Ubaldo Pagano che danno man forte attaccando il commissario, in difesa del quale soccorre il centrodestra, col parlamentare di FdI Dario Iaia su tutti. Ferrarese non fa mistero dei ritardi e delle lacune di Taranto nella sua conferenza stampa del 3 agosto e la ruvidezza dello scontro con Melucci la si avverte anche nelle lettere che si scambiano via pec. 
L’11 agosto Ferrarese reitera la richiesta dei progetti a Melucci e il sindaco il 14 dice di non aver ricevuto alcuna lettera. Non solo, alza il tiro e dichiara: “Quando il commissario ha terminato la sua passerella politica, lo attendiamo con entusiasmo a Palazzo di Città per metterci al lavoro insieme seriamente”. E ancora sullo stadio nuovo: “Se il commissario è di diverso avviso, deve lui prendersi la responsabilità con la comunità ionica. I tecnici dicono chiaramente che noi siamo nel giusto e il tempo sarebbe ancora sufficiente”. Mentre sulla lettera dell’11 che Melucci dice di non aver ricevuto, vien fuori che non è così. È stata spedita dalla struttura del commissario nella serata dell’11 e risulta notificata al protocollo comunale. 
Il 21 agosto parte una nuova lettera del sindaco. Che spiega a Ferrarese a che punto sono i progetti e gli manifesta “l’esigenza ormai non più derogabile” di “un doveroso costruttivo confronto operativo”. Ferrarese risponde il 23, fissa l’incontro odierno, ma avverte: se l’amministrazione comunale di Taranto “avesse sin da subito palesato le gravi difficoltà a rispettare gli impegni assunti con il masterplan, evitando inutili posizioni ostruzionistiche, sarebbe stato possibile, nell’immediato e con spirito di collaborazione, avviare senza indugio tutte le iniziative necessarie per il recupero del ritardo maturato”. E ancora: “Emerge, con chiarezza, l’assenza di consapevolezza delle responsabilità che gravano sulla sua amministrazione”. 
Sin qui la cronistoria.

Oggi tocca a Melucci e Ferrarese cercare di scrivere un nuovo e diverso capitolo.

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