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Confronto tra candidati al ballottaggio: Marchionna e Fusco divisi sulla Brindisi del futuro tra proposte e fairplay

Roberto Fusco, Rosario Tornesello e Giuseppe Marchionna
Roberto Fusco, Rosario Tornesello e Giuseppe Marchionna
di Francesco RIBEZZO PICCININ
Articolo riservato agli abbonati
Venerdì 26 Maggio 2023, 05:00 | 7 Minuti di Lettura

Sono consapevoli di avere fatto tutto il possibile e sono pronti ad affrontare il ballottaggio Giuseppe Marchionna e Roberto Fusco che, nella mattinata di ieri, si sono “scontrati” nel confronto sulle questioni più spinose che il prossimo sindaco di Brindisi dovrà affrontare, durante il dibattito organizzato da Quotidiano e moderato dal direttore Rosario Tornesello.

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Povertà e fiducia dei cittadini

In apertura, entrambi hanno sottolineato come il risultato del primo turno fosse, sostanzialmente, quello che prevedevano, anche alla luce dei buoni risultati ottenuti dagli altri due candidati, Pasquale Luperti e Riccardo Rossi. Marchionna, dal canto suo, ha evidenziato come il tema principale affrontato durante la campagna elettorale sia stato quello del «recupero del rapporto con i cittadini, delusi, scoraggiati, amareggiati, distaccati dalla vita pubblica». Tutti, ha sottolineato, «hanno bisogno di un’amministrazione che ascolti i bisogni e agisca di conseguenza». Una sfiducia riscontrata anche da Fusco, che la attribuisce a «vent’anni di tagli alla spesa pubblica ed ai trasferimenti statali ai Comuni, ad esclusione di quanto avvenuto con il governo Conte, soprattutto al Sud». La città, ha evidenziato, ha bisogno di «importanti interventi di manutenzione urbana, creazione di parcheggi, recupero di marciapiedi, sistemazione di pali della luce, sistemazione dell’asfalto, creazione o recupero di zone di aggregazione». Per il candidato del centrosinistra, il principale punto programmatico è la lotta alla povertà, «con l’attrazione di nuovi investimenti, che portano maggiore ricchezza, maggiori imposte e maggiore attenzione da parte di Regione, governo ed Europa». È possibile tuttavia, ha aggiunto, «sognare grandi cose facendo decine di cose più piccole che ci chiedono i cittadini». Anche per Marchionna sono fondamentali per migliorare la città «interventi non troppo complessi che, tuttavia, testimoniano attenzione e capacità di ascolto dei tanti problemi delle periferie. Per questo una delle mie idee è proprio un assessorato alle Periferie».

Le soddisfazioni sportive e la necessità di un nuovo stadio

E a proposito di “grandi cose”, entrambi si sono detti favorevoli alla organizzazione del G7 - previsto in Puglia nel 2024 - a Brindisi, anche se Marchionna si è dimostrato più scettico rispetto alla possibilità di una amministrazione comunale di incidere in scelte che «hanno carattere sovranazionale». Fusco, al contrario, preferisce sognare in grande sottolineando le tante caratteristiche di Brindisi in linea con l’organizzazione di un evento di quel tipo, ricordando come «rinunciare alla candidatura di Brindisi Capitale della cultura voluta da Mennitti ci è costato milioni di euro». Tra primo turno e secondo turno di queste elezioni amministrative, ha ricordato il direttore Tornesello, si è verificato un evento importante per la città: la promozione del Brindisi Calcio in serie C. Cosa che rende più urgente una discussione sullo stadio, sulle sue problematiche e sulla sua eventuale delocalizzazione. Marchionna, in questo senso, ha ricordato che come neo promosso, il Brindisi potrà godere di una deroga rispetto ai criteri per l’utilizzo degli stadi. «Ma intanto - ha precisato - i lavori vanno avviati entro la prossima primavera». Tuttavia, ha aggiunto, «resta il fatto che va avviata una fase di riflessione sulla costruzione di un nuovo stadio. E l’occasione, in questo senso, è il masterplan per i Giochi del Mediterraneo, che potrebbe essere rivisitato». Per Fusco, il tema «non può dividere e saremo uniti per assicurare tutte le condizioni per giocare con gli interventi manutentivi necessari». Del nuovo stadio, invece, «discuteremo insieme io e Marchionna dopo che uno dei due si sarà insediato come nuovo sindaco».

Lo sviluppo economico tra porto e industria

Già affrontati più volte, i temi relativi a porto, industria, transizione energetica e capacità di attrazione sono quelli sui quali si notano le maggiori differenze tra i candidati. Per Fusco, «Brindisi deve ospitare la gigafactory di Enel e diventare la capitale della transizione energetica. Siamo stati la capitale dell’energia “black”, restare fuori da quella “green” sarebbe una beffa». Sul porto, si è detto contento dei progetti di banchinamento di Capo Bianco e del pontile a briccole, sottolineando come sull’allargamento del canale Pigonati «ho incontrato il presidente dell’Autorità di sistema ad abbiamo concordato che andrà valutata la convenienza della spesa». Il porto interno, invece, col capannone ex Montecatini può ospitare, ha aggiunto, eventi culturali e di intrattenimento di rilievo. «Brindisi può decollare, deve solo accendere i motori», ha concluso. Per Marchionna, invece, va aggiornato l’accordo con Enel «per garantire le maestranze impiegate nel ciclo del carbone e portare qui non solo la produzione di energie rinnovabili ma anche tutte le opportunità che la presenza di Enel può garantire». Sul porto, poi, entrambi i candidati si sono detti favorevoli al documento degli operatori mentre per quanto riguarda l’attrattività, il candidato del centrodestra ha sottolineato come questa sia determinata anche dal “clima” percepito dai possibili investitori. Clima fino ad oggi tutt’altro che favorevole. Ma, ha aggiunto, «il ministro dell’Ambiente ha garantito che la caratterizzazione dell’area Sin è praticamente terminata ed a breve, al massimo entro fine anno, avremo un sensibile ridimensionamento che libererà aree enormi da utilizzare come “cartolina” per dire “venite a Brindisi ad investire: abbiamo le aree, istituzioni favorevoli e condizioni infrastrutturali ideali».

I problemi ancora gravi dei conti

Altro tema fondamentale è quello del riequilibrio finanziario, il cosiddetto “predissesto”, e la discussione col governo rispetto alla sua rimodulazione. Entrambi i candidati hanno ribadito il “no” all’aumento della tassa d’imbarco aeroportuale, immaginato dall’amministrazione Rossi per fare fronte all’aumento vertiginoso dei costi di luce e gas. Ed entrambi hanno evidenziato la necessità di cambiare rotta. «Il Piano - per Marchionna - andrà riformulato. Dovremo ragionare col governo su un predissesto che si poteva evitare. Cercheremo di confrontarci con il ministero dell’Economia per trovare tutte le opportunità che consentano di allentare la pressione, facendo respirare l’amministrazione che si è andata a consegnare, da sola, in bocca al lupo». Per Fusco, il vero problema è stato il governo «che ha imposto a Brindisi di ridurre il periodo per il pagamento del debito. Quello è il nodo politico da affrontare. Bisogna discutere col governo sull’allungamento dei tempi di rientro, anche perché in questi pochi anni il deficit si è già ridotto sensibilmente».

Le strategie per il secondo turno

Al ballottaggio di domenica e lunedì, né Marchionna né Fusco potranno contare sui voti dei candidati esclusi dopo il primo turno, Riccardo Rossi e Pasquale Luperti. «Gli apparentamenti - ha spiegato Fusco - determinano l’esclusione dei consiglieri comunali che risultano eletti al primo turno e l’ingresso dei consiglieri comunali delle altre liste con le quali ci si è apparentati. Io ho trovato giusto e condivisibile l’atteggiamento degli altri due candidati, che hanno difeso la propria squadra chiedendo un apparentamento formale. Ma anche la nostra posizione sul fatto che un apparentamento avrebbe cambiato l’espressione del consenso elettorale. Detto questo, però, una convergenza politica è possibile». Il candidato di Pd e 5 Stelle ha poi fatto un appello «forte e sentito all’elettorato degli altri due candidati a valutare la nostra proposta politica». Marchionna, dal canto suo, ha ribadito che la genesi stessa delle quattro candidature «non consentiva una ricomposizione politica delle vicende al secondo turno. Il dato da sottolineare è che ambedue i candidati che non partecipano al ballottaggio hanno lasciato il loro elettorato libero di seguire le proprie propensioni. Da questo punto di vista, il ragionamento che abbiamo sviluppato in questi 15 giorni, che stanno per terminare, è stato quello di rivolgerci a tutti, anche a chi al primo turno ha optato per altre soluzioni. Un dato fondato, evidentemente, sui contenuti politico-programmatici. Noi, in sostanza, proponiamo questi interventi per riavviare il motore dello sviluppo di questa città e pensiamo che queste idee saranno valutate dagli elettori, che ci auguriamo possano esprimere la loro adesione». Per quanto riguarda le due possibili giunte, nessuno dei candidati ha voluto sbilanciarsi. Fusco ha detto tuttavia che l’esecutivo potrebbe essere annunciato in anticipo mentre Marchionna ha chiarito di non averci ancora pensato ma ha anche detto che, avendo affrontato tutte le questioni in anticipo con gli alleati, «sono convinto che ci metteremo poco a definire la squadra di governo».

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