Ex Ilva, Emiliano-Melucci al governo: «Stop a risorse a fondo perduto, serve decreto salva Taranto»

Ex Ilva, Emiliano-Melucci al governo: «Stop a risorse a fondo perduto, serve decreto salva Taranto»
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Mercoledì 28 Dicembre 2022, 14:31 - Ultimo aggiornamento: 15:52

«Nell'ultimo incontro che ho avuto con il ministro Urso ho ribadito che l'unica condizione possibile per dare altri soldi ad Acciaierie d'Italia era quella di riprendere la gestione della fabbrica, cioè sostituire l'attuale management con soggetti che dessero maggiore affidamento sotto l'aspetto della competitività della fabbrica e sotto l'aspetto della sua innovazione tecnologica. Lo stesso ministro mi ha assicurato che avrebbero utilizzato questo denaro, il miliardo da versare ad ArcelorMittal, in conto capitale, quindi aumentando la partecipazione del governo nel capitale della società».

Lo ha detto il governatore pugliese Michele Emiliano intervenendo da remoto all'incontro fra i sindacati Fiom, Uilm e Usb e gli enti locali, convocato nell'aula consiliare della Provincia di Taranto per fare il punto sulla vertenza ex Ilva e programmare una manifestazione unitaria, che si terrà l'11 gennaio a Roma.

«Ovviamente - ha proseguito Emiliano - questa era una trattativa tra soci.

Certamente il ministro non poteva dire con certezza che avrebbero fatto questa o quell'altra cosa, ma che avrebbero avviato comunque questa discussione. Dopodiché il ministro ha fatto dichiarazioni pubbliche coerenti con quello che mi aveva detto nel colloquio personale, quindi non ho motivo di credere che abbia cambiato idea perché non mi ha informato di aver cambiato idea. In seguito non ho avuto altre informazioni». Il governatore ha ribadito di aver detto «dal giorno della gara che ArcelorMittal era il peggiore dei contraenti che potesse essere impegnato nella gestione della fabbrica. Essendo il principale concorrente di questa fabbrica non aveva alcun interesse a farla funzionare in maniera adeguata e neanche interesse alla ristrutturazione degli impianti e alla decarbonizzazione. Mentre in Italia questa azienda viene supportata dal governo in una maniera direi quasi inaccettabile, negli altri Paesi - ha concluso - non gode certo dello stesso sostegno».

Melucci: ora è il momento di un decreto salva Taranto

«Ora è il momento di un decreto salva Taranto, non di altri interventi normativi a favore di ArcelorMittal, per questo insieme alle parti sociali e ai sindaci ionici manifesteremo in maniera eclatante il nostro dissenso a Roma il prossimo 11 gennaio». Così il sindaco e presidente della Provincia di Taranto, Rinaldo Melucci, al termine dell'incontro tra sindacati Fiom, Uilm e Usb ed enti locali che si è tenuto nel Salone degli Stemmi dell'ente provinciale sulla vertenza ex Ilva. «Il mondo del lavoro e il territorio, all'unisono, inviano al Governo - ha spiegato Melucci - un messaggio forte e chiaro: nessun ulteriore prestito pubblico ad ArcelorMittal deve essere erogato, in qualunque forma, in difetto di garanzie per i lavoratori diretti ed indiretti, come pure di prospettive per la città». Melucci ha ricordato «le recenti affermazioni pubbliche del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Ci aspettiamo cioè che il prossimo Consiglio dei ministri tenga nella più alta considerazione il grido di allarme e disperazione di lavoratori e cittadini ionici, occorre interrompere ogni sostegno dello Stato ad un operatore privato che si è dimostrato capace solo di sgradevoli ricatti ed azioni incostituzionali». «Ora - ha concluso - occorre lavorare tutti insieme per un piano industriale finalmente al servizio della comunità, sicuramente riequilibrando in tempi rapidi la governance in favore del socio pubblico di Acciaierie d'Italia».

Per i rappresentanti del consiglio di fabbrica della Rsu di Fiom, Uilm e Usb è «fondamentale la giornata di oggi in cui finalmente gli interessi dei lavoratori e dei cittadini vanno nella direzione più volte auspicata di una transizione ecologica e sociale che può avvenire esclusivamente con l'immediato intervento pubblico». Nei prossimi giorni, hanno annunciato i sindacati, saranno convocate le assemblee con i lavoratori «per preparare la manifestazione dell'11 gennaio presso Palazzo Chigi. Siamo contenti della disponibilità ricevuta dalle Istituzioni regionali e locali. Ô infatti giunto il momento per tutti di decidere da che parte stare. Noi siamo dalla parte dei lavoratori e dei cittadini del territorio ionico».

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