Ex Ilva, ok al decreto: dal consiglio dei ministri 680 milioni per l'aumento di capitale e torna lo scudo penale

Il 19 gennaio nuovo vertice al ministero. Sciopero dei sindacati l'11 gennaio

Ex Ilva, ok al decreto: dal consiglio dei ministri 680 milioni per l'aumento di capitale e torna lo scudo penale
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Mercoledì 28 Dicembre 2022, 20:35 - Ultimo aggiornamento: 29 Dicembre, 07:02

Il Consiglio dei ministri ha esaminato e approvato il decreto legge recante Misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale presentato dal Ministero per le Imprese e il Made in Italy e dal Ministero della Giustizia, composto da 10 articoli.

Il decreto, si legge in una nota del Dicastero di via Veneto, prevede per l'ex Ilva che i 680 milioni, già stanziati, possano essere utilizzati fin d'ora quale finanziamento soci convertibile in futuro aumento di capitale. Il dl prevede inoltre modifiche alla normativa per la attivazione delle procedure per l'amministrazione straordinaria in caso di insolvenza della società.

Il decreto approvato oggi dal Consiglio dei ministri con Misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionalè contiene «anche norme processuali penali per assicurare la continuità produttiva delle imprese di interesse strategico nazionale intervenendo sulla disciplina dei sequestri e su quella in materia di responsabilità penale per tutti gli stabilimenti di interesse nazionale».

Lo si legge in un comunicato del ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Summit il 19 gennaio

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso «ha annunciato che il Mimit ha convocato il Tavolo ex Ilva in data 19 gennaio con la partecipazione delle forze sociali, sindacati e associazione produttive, rappresentanti degli Enti locali, azionisti pubblici e privati in cui l'azienda illustrerà i piani di sviluppo e gli impegni industriali e occupazionali». Lo fa sapere lo stesso Dicastero in una nota sul consiglio dei ministri che ha approvato il decreto legge recante "Misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale". 

Il ministro Urso ha illustrato al Consiglio dei ministri un nuovo accordo tra gli azionisti di Acciaierie d'Italia, ArcelorMittal e Invitalia, che prevede, tra l'altro, l'impegno dei soci per il rilancio del sito produttivo e conseguenti garanzie occupazionali fissando dei target di produzione superiori a quelli conseguiti nell'ultimo biennio. L'accordo, che riguarda anche la riconversione e investimenti, prevede anche modifiche ai patti parasociali «incidendo su aspetti come la partecipazione azionaria, la governance e impegni finanziari dei soci».

Lo sciopero dei sindacati

Le segreterie territoriali di Fiom, Uilm e Usb di Taranto, unitamente alle Rappresentanze sindacali unitarie di Acciaierie d'Italia, confermano la mobilitazione a Roma dell'11 gennaio con gli enti locali e annunciano uno sciopero di 32 ore dalle 23 del 10 gennaio alle 7 del 12 gennaio contro l'ultimo decreto approvato in serata dal Consiglio dei ministri recante «Misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale». Decreto che conferma, sottolineano i sindacati, «la volontà di erogare i 680 milioni, già stanziati, in modalità finanziamento soci, ripristinando vergognosamente perfino lo scudo penale ai gestori del sito».

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