Crociere a Taranto: ecco quali sono le quattro nuove compagnie che arriveranno nel 2024

Crociere nel porto di Taranto
Crociere nel porto di Taranto
di Domenico PALMIOTTI
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Lunedì 18 Settembre 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 19 Settembre, 11:43

Azamara, Oceania, Ritz-Carlton, SeaDream: ecco le compagnie croceristiche che il prossimo anno scaleranno Taranto. Sono new entry, come è emerso dal recente Seatrade di Amburgo (si veda Quotidiano del 7 settembre). Si affiancheranno a quelle che fanno ormai tappa a Taranto tra cui Costa Crociere che ha riconfermato la sua presenza per il 2024 ma con la nave Fascinosa e non con la Pacifica, che è approdata in questa stagione. 
«Sono previsioni, ma si possono aggiungere anche altre compagnie perché noi siamo aperti alle prenotazioni sino all’ultimo - dice a Quotidiano Raffaella Del Prete, general manager di Global Ports Holding, la società che si occupa di assistenza a terra dei passeggeri e che a Taranto opera attraverso Taranto Cruise Port -. A Azamara, Oceania, Ritz-Carlton e SeaDream per il 2024, bisogna aggiungere Tui. Veniva già a Taranto ma ora, dalle informazioni che ho, verrà con una nave nuova. Sono tutte compagnie che hanno prenotato. Intanto, continuiamo a spingere perché ne arrivino anche altre. Nei programmi Taranto non figura ancora? Quando loro pubblicano i programmi, non lo so. Loro ce l’hanno chiesta e noi abbiamo confermato la disponibilità di banchina». 

I passeggeri


Sono compagnie che si muovono lungo gli itinerari del Mediterraneo «e la Ritz-Carlton - rileva Del Prete - è nella fascia lusso, una fascia molto alta, più di quello dubito che ci sia. Tranne la Tui, che è di livello medio, le altre sono compagnie del segmento medio-alto. La Ritz-Carlton porta pochi viaggiatori ma sono alto-spendenti. Poi, certo, bisogna vedere come la si vuole interpretare. Faccio un esempio: un viaggio con Costa Crociere costa meno, ma sono più persone a bordo, più passeggeri che scendono in città, e quindi, per la legge dei grandi numeri, un numero maggiore di potenziali consumatori e acquirenti». L’accoglienza di Taranto al Seatrade di Amburgo è stata buona, come avevano già detto a Quotidiano nei giorni scorsi fonti dell’Autorità portuale del Mar Ionio e cioè: «C’è molto interesse verso il porto e verso Taranto come scalo croceristico nuovo ed emergente, che può offrire un’alternativa negli itinerari essendo appunto una novità. Viene infatti visto come un porto un po’ più originale, senza banchine intasate, senza overtourism, il sovraffollamento turistico, e che ha buoni servizi e collegamenti».

La doppia banchina

Tuttavia, c’è un problema. «Quest’anno - dice Del Prete - abbiamo avuto delle cancellazioni perché una delle due banchine del San Cataldo doveva essere disponibile. Invece, ci sono stati problemi sul dragaggio del tratto di mare antistante l’approdo e quindi operativa abbiamo avuto solo una banchina. Per carità, nessuna questione, ma la P&O ha cancellato tre scali. Noi ora abbiamo le previsioni, l’accoglienza delle linee è positiva, ma la P&O come la Royal Caribbean hanno detto che o hanno la banchina al molo crociere oppure a Taranto non vengono. Loro concordano sul fatto che Taranto sia una destinazione in ascesa, ma se si fa tanto per far muovere una nave e un porto, poi le cose devono funzionare. Preciso: le banchine possono funzionare entrambe, ma l’altra, sin quando non si farà la pulizia del fondale, ha una profondità insufficiente, il livello è troppo basso, e quindi compagnie come la Marella o la Royal Caribbean, se è già attraccata Costa Crociere, non hanno spazio per le loro navi grandi». 
«Prima di andare al Seatrade di Amburgo, sapevo che mi avrebbero chiesto questa cosa dei fondali sulla quale si è in ritardo, sapevo che me l’avrebbero chiesta soprattutto i rappresentanti di quelle compagnie che hanno cancellato lo scalo a Taranto. Le ho comunque incontrate per scusarmi e rassicurarle sul fatto che anche la seconda banchina sarà pronta» aggiunge Del Prete. Che ricorda come l’ulteriore approdo dovesse essere disponile già da gennaio. «Si fece anche una riunione ma non sortì effetto - rammenta Del Prete -. Mi si dice che la banchina c’è. Vero, ma se non è profonda abbastanza è come se non ci fosse perché non la si può utilizzare». La banchina in questione è quella di levante, che guarda più verso la città, mentre quella di ponente è usata, ma Sergio Prete, presidente dell’Autorità portuale del Mar Ionio, rassicura: «È un problema che stiamo risolvendo. Per partire con i lavori attendiamo solo il via libera del ministero dell’Ambiente e del Provveditorato alle opere marittime. Non è un dragaggio vero e proprio ma una pulizia dei fondali. Non si tratta, dunque, di lavori complessi. Occorreranno alcune settimane per effettuarli, dopodiché la banchina sarà attraccabile». Invece circa la possibilità di far tornare a Taranto MSC, che dopo il 2021 e il 2022 quest’anno non ha inserito il porto tra le sue rotte benché avesse registrato numeri positivi e manifestato soddisfazione sullo scalo e sulla città, Del Prete dice: «Gli abbiamo incontrati ad Amburgo. Ho ricordato loro che sia noi, come Global Ports, che tutta la comunità, gli abbiamo accolti bene, ma non ci hanno dato risposte. Per Msc è importante avere la connessione di terra per l’energia elettrica, il cold ironing. In questo momento, ci hanno detto, inserire Taranto nei loro itinerari é difficile. Il 2024 è stato chiuso, a meno che non ci sia qualche grosso cambiamento, magari, lo speriamo, mentre il 2025 non è stato ancora chiuso. Nel porto di Malta, che Msc scala, il cold ironing c’è. Ora si potrà obiettare che neppure negli altri porti italiani c’è, ma noi dobbiamo essere più bravi e veloci degli altri. Per esempio, a Bari o a Brindisi una compagnia ci passa davanti, sia che sta andando in Grecia o da un’altra parte, mentre per Taranto non é così. Risento la stessa cosa che ascoltavo per i container quando, in precedenza, stavo a Yilport: io a Taranto devo venirci apposta. Per questo dobbiamo offrire vantaggi competitivi e non devono esserci ritardi come nel caso della banchina». «Quest’anno l’estensione della tensostruttura per i passeggeri di Costa Crociere l’ha effettuata Global Ports accollandosi i costi - conclude Del Prete -, ma siccome dare la struttura è compito dell’Authority, il presidente ci ha già detto che per il 2024 la costruiranno loro e faranno qualcosa di molto bello. Bene se è così, perché se si fa qualcosa di più bello va a tutto vantaggio del porto». 
Infine, il 7 ottobre avverrà l’ultimo approdo di Costa Pacifica per questa stagione, ma per questioni organizzative il saluto da terra alla nave e alla compagnia sarà organizzato sabato 30 settembre. 

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