Crispiano, troppe tasse sugli spettacoli del teatro? La Siae non ci sta: «Senza di noi la struttura chiuderebbe, non imponiamo gabelle. Sosteniamento autori ed editori»

Crispiano, troppe tasse sugli spettacoli del teatro? La Siae non ci sta: «Senza di noi la struttura chiuderebbe, non imponiamo gabelle. Sosteniamento autori ed editori»
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Giovedì 22 Ottobre 2020, 19:47

«Lo spettacolo si è tenuto in un teatro la cui capienza ordinaria è di circa 200 posti. Dopo l’emergenza Covid l’organizzatore ha comunicato a Siae, al momento della richiesta del permesso, la riduzione a 120 posti e non 70». Comincia così la replica di Siae, società italiana autori ed editori, alle critiche mosse da Enrico Messina, direttore artistico di Armamaxa teatro e direttore del teatro comunale di Ceglie Messapica e responsabile, con Daria Paoletta, della rassegna “Il ‘nuovo’ Posto delle Favole organizzata a Crispiano. Dopo uno spettacolo al quale avevano assistito 62 spettatori e un incasso esiguo, di 354 euro, Messina lamentava di aver dovuto far fronte alle imposte richieste da Siae per un importo di 128,80 euro: «Se ci si mette anche la Siae - aveva scritto Messina su Facebook - seppelliteci adesso», con un chiaro riferimento alle difficoltà che il settore sta affrontando in questa pandemia.

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Ma Siae non ci sta e replica che «lo spettacolo si è tenuto con ingresso a pagamento e sono intervenuti 62 spettatori. All’organizzatore, che probabilmente è percettore anche di contribuzione pubblica, è stato chiesto di pagare la tariffa minima prevista, comprensiva di Iva, per questo tipo di spettacoli in teatri con capienza da 51 a 300 posti.

L’operato di Siae è pertanto corretto e in linea con le tariffe stabilite dagli organi sociali Siae che sono, appunto, rappresentativi della categoria degli autori ed editori, tra le più colpite dalla pandemia. Il diritto d’autore incassato da Siae non è una tassa, spiace doverlo sottolineare ancora oggi. Non è il compenso per una “semplice” fornitura. Non è una gabella. È la giusta, e spesso anche l’unica, remunerazione per il lavoro di tanti autori le cui opere sono l’essenza principale della diffusione culturale. Senza gli autori e senza le loro opere le luci sul palcoscenico del teatro di Crispiano - insistono da Siae - sarebbero state sicuramente spente.In un momento così drammatico per il Paese e per il settore, Siae ha sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria fatto la propria parte con una serie di iniziative a favore degli associati. Da ultimo, lo scorso mese di settembre gli associati Siae, nel corso della propria Assemblea, hanno deliberato lo stanziamento straordinario di 110 milioni di euro per supportare la contrazione delle loro ripartizioni a seguito della pandemia. Il momento non è facile per nessuno, a ognuno di noi vengono richiesti sacrifici straordinari, ma per quanto possibile non abbiamo fatto, e non faremo, mancare il nostro sostegno a chi crea i sogni per il nostro futuro».

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