Due nuovi contagi: tamponi a tappeto per sanitari e 118

Due nuovi contagi: tamponi a tappeto per sanitari e 118
3 Minuti di Lettura
Sabato 11 Aprile 2020, 09:14 - Ultimo aggiornamento: 11:42
Ancora due persone positive al Covid accertati nel tarantino. Questo almeno secondo il bollettino epidemiologico regionale che porta a 208 il numero complessivo nell'intera provincia. Un decesso invece quello riportato nel grafico, non sempre aggiornato, per cui presumibilmente riferibile a giorni addietro.
Crescono invece gli accessi nei reparti filtro dell'ospedale Moscati di Taranto dove si fatica a ricevere i risultati dei tamponi dal momento che il laboratorio di riferimento del Santissima Annunziata è in grado di processarne non più di cento al giorno. Numero che deve essere distribuito tra i reparti ospedalieri Covid e il territorio.
Ieri, ad esempio, i pazienti con sospetta infezione arrivati al Moscati sono stati una ventina. Nell'hub Covid di Taranto ieri erano ricoverati in tutto 74 pazienti così distribuiti: 4 nel reparto di Rianimazione; 25 nella Pneumologia; 31 nel reparto Malattie Infettive; 14 nella Medicina.

Il coronavirus chiude le chiese? Fedeli affacciati ai balconi: il parroco celebra messa sulla terrazza

Quasi tutti sono pazienti Covid. Alcuni di essi sono in attesa di primo tampone. Ieri sono state dimesse due persone che erano ricoverate nel reparto infettivi.
Il presidio territoriale di Mottola, dove sono stati allestiti 30 posti letto per Covid post acuzie, ospita da ieri 4 pazienti che hanno passato la fase critica.
Facendo una panoramica sul tutto il territorio ionico, le preoccupazioni maggiori sono sempre per il versante occidentale della provincia dove il focolaio nato all'interno dell'ospedale di Castellaneta ha fatto chiudere la struttura e ha contagiato sinora una quarantina di persone tra infettati diretti (lavoratori o ricoverati) e indiretti (contagiati di rimbalzo nei comuni limitrofi).

Da ieri il Dipartimento di prevenzione della Asl ha disposto il tamponamento a tappeto di tutto il personale del 118 di quel versante dove c'è stato il primo operatore positivo, una soccorritrice della postazione di Massafra. Circostanza questa che ha costretto i responsabili a mettere in quarantena tutto il personale di due postazioni, Massafra e Palagiano, che sarà ora sottoposto al test prima del rientro in servizio.
Stessa cosa faranno i dipendenti dell'ospedale San Pio della città di Rodolfo Valentino sulla cui riapertura si è discusso in una conferenza dei sindaci della sanità riunita l'altro ieri.

In quella occasione il direttore generale della Asl, Stefano Rossi, ha dichiarato che è suo «fermo intendimento comprimere i tempi di riattivazione del Presidio in tutte le sue funzionalità».
Secondo i piani illustrati, i lavori di sanificazione dovrebbero iniziare il 14 aprile, mentre per la riapertura è stata ipotizzata la data del 24 aprile.
«Prendiamo atto della comunicazione scrivono in un documento i sette sindaci del versante occidentale - e rinnoviamo l'invito ai manager dell'Asl a voler cogliere la sospensione temporanea delle attività del presidio ospedaliero occidentale, come un'opportunità per una ripartenza complessiva, potenziando in particolare i reparti di Ostetricia e Ginecologia, Pediatria e Utic, con l'obiettivo di rafforzare il grado di attrazione e fiducia tra l'Ospedale e il territorio». Mentre tutti gli sforzi della sanità pubblica sono concentrati sull'accoglienza ospedaliera dei sospetti contagiati, un'altra criticità si affaccia sul fronte della lotta al coronavirus. È quella dell'assistenza domiciliare dei numerosi positivi con assenza o con pochi sintomi per cui non ospedalizzabili. Un numero sempre crescente di pazienti infettanti o potenzialmente tali che necessitano di essere seguiti e soprattutto curati a casa.

Un compito che spetta ai medici curanti o ad altre figure sanitarie ma a mancare sono i farmaci. A quanto pare le scorte sono appena sufficienti per i reparti ospedalieri e qualcuno comincia a chiedere di aumentare la fornitura che viene soddisfatta con difficoltà per la criticità degli approvvigionamenti a livello centrale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA