Botte al cane nel filmato virale, l’addestratore non ci sta: video manipolato

L'uomo è finito sotto inchiesta con la contestazione di maltrattamenti di animali

Botte al cane nel filmato virale, l’addestratore non ci sta: video manipolato
​Botte al cane nel filmato virale, l’addestratore non ci sta: video manipolato
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Lunedì 23 Ottobre 2023, 20:59

Scatta l’inchiesta della procura sull’addestratore tarantino immortalato in un video, diventato virale, in cui sembra colpire con un bastone e con dei pugni un cane. Mentre l’uomo passa alla controffensiva. Con una querela in cui sostiene che quelle immagini sono state manipolate, indicando anche i presunti responsabili delle modifiche con le quali il filmato sarebbe stato costruito ad arte per denigrarlo sui social e metterlo nei guai.

E nei guai di certo c’è già finito visto che nei giorni scorsi alla sua porta ha bussato la Polizia Giudiziaria su mandato del pubblico ministero Marzia Castiglia. Sul conto dell’uomo, si tratta di un 48enne originario della Campania ma da tempo residente nella provincia di Taranto, infatti, è stato aperto un fascicolo con la contestazione di maltrattamenti di animali.

Ad innescare il procedimento a carico del quarantottenne la denuncia presentata dagli animalisti dopo che quel video è finito sul web, volando di profilo in profilo e scatenando una marea di reazioni indignate di condanna.

Le immagini

Nello specifico si vede l’educatore che incita un cane a mordere un manicotto imbottito applicato sul braccio e lo colpisce con un piccolo bastone sulla schiena e sulla testa. A lasciare perplessi, però, sono i guaiti di dolore dell’animale, che sembrano testimoniarne la sofferenza. Un comportamento del quale ora l’indagato sarà chiamato a rispondere dinanzi ai giudici. In realtà, però, l’addestratore ha già avviato la sua strategia difensiva, ancor prima di comparire dinanzi al pubblico ministero Castiglia. Nei giorni scorsi, infatti, il suo legale, l’avvocato Alessandro Scapati, ha depositato a Palazzo di Giustizia, una querela piuttosto circostanziata. Nella denuncia il 48enne rivendica la sua professionalità di addestratore e spiega il senso di quelle immagini. In particolare spiega che quel video riguarda una sessione di allenamento per “cani da utilità e difesa” e specifica che si svolgono sempre alla presenza dei proprietari. Inoltre precisa che si tratta di una disciplina riconosciuta a livello mondiale che consiste nello stimolare il cane in vista di competizioni sportive che vengono disputate a livello nazionale.

A suo dire, quindi, la sessione di allenamento sarebbe assolutamente regolare, ma a non quadrare sarebbe proprio quel filmato apparso prima su un profilo anonimo di facebook e poi ripreso dagli animalisti per accusarlo. L’uomo sostiene che nel filmato è stato inserito un audio fuori contesto simile a quello di un cucciolo che si lamenta e piange, per far apparire il video come la prova regina dei maltrattamenti. Una manipolazione, a suo dire, creata proprio per infangare la sua professionalità. E la denuncia non si ferma qui. Perché l’addestratore indica anche i presunti responsabili di quel filmato costruito a tavolino. Si tratta di persone che in passato avrebbero frequentato la struttura in cui opera e che sarebbero state allontanate. Nell’esposto si fanno i nomi di tre persone che secondo l’addestratore avrebbero innescato il meccanismo denigratorio sui social poi sfociato anche nella denuncia a suo carico presentata da un gruppo di animalisti.

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