Azzeramento della giunta di Taranto, il giallo delle raccolta di firme: cosa è successo

Inizia una settimana importante per le sorti dell’Amministrazione comunale di Taranto, dopo che il sindaco Rinaldo Melucci ha ritirato le deleghe ad assessori della giunta e consiglieri comunali

Il consiglio comunale di Taranto
Il consiglio comunale di Taranto
di Paola CASELLA
5 Minuti di Lettura
Lunedì 5 Giugno 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 06:55

Inizia una settimana importante per le sorti dell’Amministrazione comunale di Taranto, dopo che il sindaco Rinaldo Melucci ha ritirato le deleghe ad assessori della giunta e consiglieri comunali, lasciando in sella solo Fabrizio Manzulli e Mattia Giorno, rispettivamente vicesindaco, assessore allo Sviluppo economico e all’Innovazione ed assessore ai Lavori pubblici e alla Mobilità sostenibile. Ad entrambi il primo cittadino ha assegnato, infatti, un ruolo tecnico. 
Nelle more delle prossime novità nelle ultime ore è sorto un vero e proprio giallo su un’ipotetica raccolta di firme per lo scioglimento anticipato del consiglio comunale che trova conferma nelle parole del consigliere di Riformisti per la Puglia, Giuseppe Fiusco. L’esponente della maggioranza rivela, prima su Facebook e successivamente a Nuovo Quotidiano di Puglia, quanto accaduto nel pomeriggio di sabato. È bastato un suo post per accendere la curiosità di vecchi e nuovi amministratori e semplici cittadini. «La Bibbia - si legge sul suo profilo Facebook - descrive 13 apostoli. A Taranto abbiamo 13 traditori. Speriamo di non arrivare a 17. Ma dubito. Vorrei dire ai signori che si sono presi il fastidio di recarsi sotto casa, che non ho bisogno di tradire il sindaco. Quando ho avuto da ridire, l’ho fatto apertamente e direttamente con lui. Pertanto, andate a bussare alle porte di altri colleghi. Buon giro di firme». 

L'indiscrezione

Il consigliere di maggioranza, contattato telefonicamente, ha confermato l’accaduto ed ha aggiunto altri particolari: «Ero sotto casa insieme a mia moglie, quando si sono avvicinate due persone a piedi, due esponenti della vecchia politica, di cui per evitare denunce preferisco non fare i nomi. Li definirei due emissari. Altre due persone erano in auto, protette da vetri privacy e dei quali, pertanto, ho potuto solo percepire le sagome. Posso solo dire che mi sono sembrati due consiglieri comunali attualmente in carica, uno di maggioranza ed un altro di opposizione, anche in questo caso non farò i nomi». Il racconto a questo punto si fa ancora più interessante: «I due emissari mi hanno mostrato un foglio con 13 firme di consiglieri pronti a recarsi dal notaio per far cadere nuovamente in anticipo l’Amministrazione Melucci. Ho evitato di prendere in mano il foglio perché ho avuto il timore che le persone in auto avrebbero potuto fotografarmi e raccontare chissà che cosa». La reazione di Fiusco è stata immediata: «Ho detto loro che non avrei firmato, perché sono abituato ad agire a viso scoperto e se ho qualcosa da dire al sindaco la dico apertamente. Probabilmente, queste persone sono venute da me perché hanno saputo che ho un certo mal di pancia, anche molto forte, perché la mia quota rosa, nonostante i moltissimi voti ottenuti nella lista Taranto Crea, è rimasta a terra. Io aspetto che il sindaco si ricordi anche di questa situazione». Fiusco, infine, ha raccontato anche di una telefonata: «Mi ha chiamato un esponente di spicco del centrodestra e mi ha detto: “Con quel post hai fatto fallire i piani del centrodestra”». 
Sul caso interviene pure il consigliere regionale e comunale di Italia Viva Massimiliano Stellato: «Serpeggia in città l’ipotesi di una raccolta di firme (come rivelato a mezzo social dal consigliere di maggioranza Fiusco) per tentare lo scioglimento anticipato. Ipotesi, questa, per noi estranea ed irricevibile». 
Dovrebbe, dunque, iniziare a breve un nuovo giro di consultazioni tra il sindaco ed i rappresentanti di partiti, liste e movimenti che compongono la maggioranza per definire i nuovi assetti.

Al momento, però, non dovrebbe esserci alcuna rivisitazione delle società partecipate, anche se il confronto anche su questo tema potrebbe aprirsi subito. Melucci procederà, in alcuni casi ad una nuova assegnazione delle deleghe, in altri dovrebbe chiedere la sostituzione dell’assessore uscente con una nuova figura caratterizzata da un profilo tecnico. Potrebbero essere a rischio l’assessore all’Ambiente e alla Qualità della vita, indicata dai Riformisti per la Puglia, Laura Di Santo, considerati i dossier allo studio dell’Amministrazione che richiedono competenze tecniche, e l’assessore alla Pubblica istruzione e all’Università Maria Luppino. Non sarebbe, infatti, stato gradito il silenzio dell’assessore alla Pubblica istruzione indicata dal Movimento Cinque Stelle il giorno del crollo, a causa della pioggia, del controsoffitto in una scuola del quartiere Paolo VI.

Il partito democratico


E intanto nella giornata di sabato si è tenuta la riunione del gruppo consiliare del Pd di Taranto alla presenza dei segretari Anna Filippetti e Giuseppe Tursi. Dall’incontro è emerso che il Pd «vuole farsi responsabilmente carico di tutelare tutte le forze che compongono la coalizione che ha portato, lo scorso anno, alla schiacciante vittoria del sindaco Melucci.
Il partito democratico, come sua abitudine, vuole riportare sul piano politico la discussione; vuole tutelare quel campo largo». «Di certo non presteremo il fianco a chi ha raccolto firme in passato per far cadere l’amministrazione e oggi si inscrive erroneamente nel campo dei riformisti, quando la vera collocazione è “l’opportunismo”». «Con questo spirito costruttivo - conclude il documento - il Pd chiede al sindaco Melucci un incontro, al fine di ridare alla amministrazione comunale una giunta operosa che contenga tutte le anime della coalizione “ecosistema taranto” che convintamente e lealmente hanno contribuito e contribuiscono alla svolta che questa città ha intrapreso con il Melucci bis». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA