Arrestato il latitante Palumbo: pronto a volare all’estero, beccato in aeroporto Video

Indagato nella vicenda che ha portato in carcere, tra gli altri, anche il sindaco di Statte, Franco Andrioli

Arrestato il latitante Palumbo: pronto a volare all’estero, beccato in aeroporto
Arrestato il latitante Palumbo: pronto a volare all’estero, beccato in aeroporto
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Martedì 20 Febbraio 2024, 21:50 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 14:22

Stava cercando di imbarcarsi come un turista qualsiasi all’aeroporto di Capodichino, a Napoli, non sapendo che i carabinieri lo avevano pedinato e quindi sono intervenuti mettendo fine alla sua latitanza.

È stato arrestato intorno alla mezzanotte tra lunedì e oggi Giuseppe Palumbo, latitante ormai da tempo e indagato nella vicenda che ha portato in carcere, tra gli altri, anche il sindaco di Statte, Franco Andrioli. All’epoca dei fatti Palumbo aveva fatto già perdere le tracce di sé, avendo probabilmente intuito che per lui sarebbero arrivati altri guai oltre a quelli con i quali stava già facendo i conti. Palumbo, infatti, si trovava ai domiciliari dovendo scontare una pena a sette anni subita in primo grado per vicende di droga.

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La fuga

Quindi la fuga, che è terminata a Napoli dove l’uomo è stato preso dai carabinieri del Comando provinciale di Taranto e portato in carcere a Poggioreale dove oggi è in programma l’interrogatorio (Palumbo è assistito dagli avvocati Salvatore e Andrea Maggio).

Pesanti le contestazioni mosse nei suoi confronti a cominciare naturalmente dall’accusa di evasione per poi passare all’associazione a delinquere finalizzata allo spaccio, possesso di documenti falsi e non solo.
Palumbo, quindi, era riuscito a darsi alla fuga prima che scattassero nei suoi confronti provvedimenti cautelari per la vicenda sul presunto voto di scambio e di altri reati nell’inchiesta Dominio della direzione distrettuale antimafia di Lecce culminata con l’emissione di 29 mandati d’arresto.

Tra questi c’erano il sindaco di Statte Francesco Andrioli, due assessori e il fondatore del glorioso Real Statte di calcio a cinque femminile. Oltre al nocciolo duro del presunto clan mafioso, con a capo Davide Sudoso e nei ranghi Giulio Modeo, figlio del boss storico Tonino il “messicano”, eliminato trent’anni fa nel corso della sanguinosa faida di mafia che insanguinò Taranto. 

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