Dal punto di vista delle caratteristiche tecniche si tratta di due giocatori dalla stazza simile ma dalle caratteristiche diverse. In questo momento della loro carriera infatti, pur essendo entrambi dei centravanti, Krstovic e Retegui possono assolvere a funzioni diverse. Ambedue uomini d’area, il montenegrino rispetto all’italo-argentino è giocatore che è possibile coinvolgere maggiormente in fase di sviluppo della manovra. Non a caso Krstovic ha finora prodotto già due assistenze, intese come passaggi che hanno poi generato un tiro da parte dei compagni. Retegui invece ne ha all’attivo soltanto una. È ovvio come in tutto ciò incida il diverso modello di gioco proposto da D’Aversa e Gilardino, con richieste differenti per i due giocatori. Nel Lecce ad esempio a Krstovic viene chiesto di agire da riferimento centrale più avanzato, unico attaccante centrale nel tridente. Retegui invece viene sovente accompagnato da vicino da un’altra punta in un sistema con un attacco formato da due attaccanti centrali.
Il Lecce si appoggia molto a Krstovic per difendere palla e giocarla con i compagni ma anche per risalire il campo in contropiede. A Retegui viene chiesto invece un lavoro maggiore spalle alla porta e nel giocare palloni all’indietro. Non a caso il suo dato degli expected threat (metrica che quantifica il contributo che un giocatore fornisce alla sua squadra in termini di avvicinamento alla porta avversaria) è negativo (-0-29). Da notare poi una ulteriore differenza fra le due squadre, che va a incidere sugli altri dati. Il Lecce serve più palloni al suo attaccante rispetto a quanto faccia il Genoa. Krstovic infatti ha toccato una media di 5.56 palloni per 90 minuti di gioco nell’area avversaria contro l’1.94 p/90 di Retegui.
Entrambi invece perdono ancora troppi palloni. Il giocatore del Lecce è infatti il ventiquattresimo della massima serie per media di palle perse per 90 minuti (11.44) mentre l’attaccante della nazionale italiana è il ventiduesimo con una media di 11.57 p/90.
Alla fine si tratta comunque di due giocatori che hanno davanti ancora molti margini di crescita ed entrambi sono, come detto, al loro primo campionato in Italia. Questo vale anche per Retegui nonostante il fatto che, grazie al suo passaporto, abbia già esordito con gli Azzurri il 23 marzo scorso in occasione di una partita contro l’Inghilterra, valida per qualificazione ai prossimi Europei (fra l’altro andando a segno). Sia Lecce che Genoa, nonostante l’attuale distanza in classifica (con i pugliesi che contano quattro lunghezze di vantaggio) puntano allo stesso obiettivo stagionale, quella salvezza che, per molti versi, passerà dalle stagioni realizzative che Krstovic e Retegui saranno in grado di produrre.
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