Giovanni Galli: «La Fiorentina non è al top. E so quanto è bravo Baroni»

Giovanni Galli: «La Fiorentina non è al top. E so quanto è bravo Baroni»
di Antonio IMPERIALE
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Domenica 16 Ottobre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 13:07

«Da tifoso della Fiorentina confesso di essere preoccupato, di avere un po’ di paura. La Fiorentina non è in palla, e so cos’è il Lecce, so quanto è bravo il mio amico Marco Baroni, mio compagno di squadra a Firenze e nel Napoli». Musica e parole di Giovanni Galli, la “Viola”, il Milan di Berlusconi e Sacchi, il Napoli, la maglia azzurra della Nazionale in Spagna da terzo portiere, e poi titolare in Messico nel 1986. Una carriera fra i pali, ma anche nelle stanze dei bottoni, non solo quelle pallonare. Il calcio giocato, quello raccontato, commentatore autorevole. Poi la politica, già all’opposizione di Renzi al Comune di Firenze, la Regione Toscana, da ultimo. Il Lecce di Baroni piace davvero a Galli. «Gioca un calcio bello a vedersi, divertente, ma anche positivo, produttivo. Io al mio amico Marco auguro che proprio da Lecce possa compiere il grande salto di qualità che merita, ambire a sedere su panchine di squadre che puntano in alto. Il Lecce ha fatto meglio in casa che fuori, ha pagato in questo modo l’approccio alla serie A, ma adesso è calato nel ruolo della categoria superiore».

Difficoltà viola

La sua Fiorentina? «Con la scelta di Italiano ha fatto un cambio epocale. Italiano è uno della nuova generazione. Bravo. Ha cambiato logica e mentalità alla squadra. Quest’anno non si sta ripetendo rispetto alla scorsa stagione. Vedo che sta procedendo su ritmi diversi, magari va a settanta all’ora rispetto al passato torneo. Cerca di sopperire con il valore di squadra, ad alcune difficoltà individuali. Si continua a parlare della partenza di Vlahovic, ma adesso basta. Jovic, gli altri, ci sono. I cinque gol all’Hearts fanno sicuramente bene, anche se il peso fisico potrà farsi sentire, ed il Lecce potrebbe trarne vantaggio. Il problema delle squadre, oggi, è che quando giochi sempre alla stessa maniera alla lunga ti conoscono tutti. In Italia si esaltano i moduli tattici, ma un conto è l’organizzazione, un conto è la fantasia di chi gioca.

Il calcio non è una play station. Il talento e la fantasia non possono essere soffocati. Lo predicava il nostro grande Arrigo Sacchi ai tempi del Milan glorioso. Ecco, nel Lecce c’è uno come Strefezza che esalta la fantasia con risultati positivi. E Corvino ha pescato un po’ ovunque, con la sua esperienza».

Umtiti, il Lecce, Corvino, Baroni

arà in scena per la seconda volta Umtiti, il campione del mondo che Corvino ha portato a Lecce, a carico del Barcellona. «Chi avrebbe mai pensato ad un giocatore di quel livello in una squadra di seconda fascia? Sarà davvero molto bello, arricchire il campionato di un così grande protagonista. Io penso a quando a Udine arrivò uno come Zico. Corvino ha queste grandi idee». Galli, Corvino lo ha conosciuto bene «Immagino con quale orgoglio stia vivendo la vigilia di questa partita. Conoscendolo, so che chissà cosa darebbe per vincerla. Magari anche per una rivincita per il modo nel quale è maturata la separazione con una società che è stata così a lungo sua. Ha vissuto due periodi importanti, a Firenze, Pantaleo. Ha scoperto e portato tanti talenti. A volte abbiamo avuto occasione di scontrarci, ma può accadere la visione del calcio, talvolta, non è magari uguale per tutti. Non è mai rimasto però una traccia di qualche strascico. Con Pantaleo è impossibile. Ci telefoniamo. Pantaleo è uno duro, vuole carta bianca, vuole decidere tutto. Non si può non riconoscergli i meriti, i vantaggi per la società». Corri, Lecce, corri, allora. «Vale per il Lecce, vale per tutti. Quest’anno si giocano due campionati. Alla pausa bisognerà arrivare in una posizione adeguata. Perché quando si riprenderà, con il mercato di gennaio, ci saranno altre squadre e sarà un nuovo campionato tutto da scoprire. Meglio affrontarlo lontano dalle sabbie mobili».

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