Aurelio De Laurentiis a Bari con il figlio Luigi: finale da horror. Ma ora c'è più tempo per programmare. Gli scenari

Aurelio De Laurentiis a Bari con il figlio Luigi: finale da horror. Ma ora c'è più tempo per programmare. Gli scenari
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Lunedì 12 Giugno 2023, 15:13 - Ultimo aggiornamento: 13 Giugno, 08:51

Chiamarla beffa sarebbe perfino riduttivo: il Bari resta in B dopo aver assaporato, per larghi tratti, la gioia della promozione in Serie A. Un silenzio calato improvvisamente sul San Nicola e sugli oltre 58mila assiepati sugli spalti. Tra questi vi era anche la famiglia De Laurentiis: il presidente Luigi, ma anche suo fratello Edoardo e, soprattutto, papà Aurelio, patron della Filmauro e del Napoli. Sarebbe piaciuto a entrambi fare la combo: partenopei campioni d'Italia, biancorossi in Serie A. Alla famiglia, che in ogni caso, in cinque anni, ha ricreato entusiasmo nel capoluogo dopo l'atroce fallimento del 2018, è riuscita soltanto un'impresa. L'altra, semmai, sarà rimandata a data da destinarsi, anche se i tifosi del Bari auspicano che tra qualche mese la delusione possa lasciar spazio alla gioia e al trionfo che sono stati davvero vicinissimi. Due minuti, poi l'amara realtà: Bari ancora in B, in A ci va il Cagliari.
Da oggi inizieranno le analisi, i bilanci e forse anche i processi perché l'atteggiamento della squadra, in questi playoff, non sempre ha convinto. Mignani è finito un po' nell'occhio del ciclone, ma per il momento il suo futuro non lo si conosce ancora anche se è legato al Bari fino al 2024. Lo stesso dicasi per il ds Polito. A breve si inizierà a capire qualcosa, ma sicuramente la beffa contro il Cagliari ha "salvato", temporaneamente, la gestione De Laurentiis: con la squadra in B, la famiglia che detiene le quote del Napoli campione d'Italia può continuare a gestire il Bari perché tra le due formazioni non vi è sovrapposizione di categoria. Il capitolo multiproprietà è annoso, scottante e in caso di promozione avrebbe generato particolari problematiche considerando che, in tempi ristretti, il Bari avrebbe dovuto passare di mano e anche velocemente perché la stessa dinamica è ammessa sì fino al 2028/29, ma non nel medesimo campionato. Si erano fatti diversi nomi e ipotesi: dalla pista straniera ai vari fondi esteri passando per il gruppo Casillo, evidentemente anche i DeLa credevano che il loro tempo a Bari fosse finito più per costrizioni regolamentari che per effettiva volontà visto i risultati conquistati in terra pugliese (dalla Serie D a un passo dal grande sogno della A).

Prospettive

La Serie B, quindi, non cambia di molto le prospettive societarie perché, se Luigi De Laurentiis vorrà continuare a essere il presidente del Bari, e di riflesso la Filmauro il gruppo che gestisce la società, sarà liberissimo di poterlo fare. Non vi sono vincoli di alcun tipo (non fino al 2028) e la programmazione potrà continuare a essere svolta con estrema calma, a meno che in un anno gli scenari non cambino definitivamente in un senso o nell'altro: se i DeLa cedessero il Napoli, potrebbero proseguire nel loro cammino al timone del Bari (ma fin qui hanno sempre smentito questa prospettiva), oppure nei prossimi mesi potrebbero trovare un accordo di massima con un altro gruppo per cedere il Bari e far sì che i biancorossi possano essere iscritti al campionato (eventualmente) di A senza nessun tipo di affanno legato alle tempistiche o ad altro in merito.
Rilanciare, ridimensionare o chissà cos'altro, non è ancora dato saperlo perché, a fine partita, la delusione era talmente alta da indurre la società a mandare in conferenza soltanto Mignani che, con la voce rotta dal pianto, ha ammesso quanto sia difficile commentare una beffa del genere con la A ad un passo.

Attese novità nel breve, ma intanto i DeLa possono rimanere alla guida del Bari.

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