Allontanare dubbi e paure: il Lecce riparte da Salerno

Alle 18 i giallorossi in campo all’“Arechi” per archiviare una settimana di polemiche

Allontanare dubbi e paure: il Lecce riparte da Salerno
di Lino De Lorenzis
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Sabato 16 Marzo 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:31

LECCE Si ricomincia da Salerno. Dopo la sconfitta casalinga nello scontro diretto con il Verona ed il putiferio scoppiato a fine partita sul rettangolo di gioco del Via del Mare e che ha visto come protagonista in negativo il tecnico dei giallorossi Roberto D'Aversa, sollevato dall'incarico nel giro di poche ore, il Lecce riparte oggi dall'Arechi di Salerno con un nuovo allenatore, Luca Gotti, e soprattutto con un nuovo spirito che, si spera, contribuisca a centrare l'obiettivo finale. Premesso che raggiungere la salvezza sarà molto difficile, non solo per il Lecce ma anche per tutte le squadre coinvolte nella lotta per la permanenza in serie A, dall'Udinese al Verona, dal Cagliari al Frosinone e fino al Sassuolo, restano da giocare ancora dieci partite e ad oggi la squadra giallorossa gode ancora di una posizione di privilegio in classifica in virtù del punto di vantaggio sulla terz'ultima. Che non consente certamente di dormire sonni tranquilli ma che rappresenta comunque un punto da cui ripartire per affrontare al meglio lo sprint finale.

C'è tanta curiosità sulle scelte che farà oggi mister Gotti, a cominciare dal modulo di gioco. Nelle precedenti esperienze in serie A alla guida di Udinese e Spezia infatti il tecnico di Adria ha sempre schierato le sue squadre con la difesa a tre mentre il Lecce, da anni ormai, si dispone con la linea a quattro. Probabilmente il successore di D'Aversa - almeno oggi a Salerno - confermerà la difesa a quattro anche per non mandare in tilt la squadra in una momento in cui i calciatori hanno solo bisogno di certezze e di serenità dopo le tribolazioni dell’ultima settimana. Non è da escludere però la possibilità che Gotti possa intervenire con qualche accorgimento tattico sul reparto offensivo. Per necessità più che per scelta alla luce dell’indisponibilità dello zambiano Banda, assente per infortunio. L’esterno d’attacco si è bloccato ad inizio settimana e al momento non c’è alcuna certezza sui tempi di recupero. Per il resto la formazione non dovrebbe discostarsi di molto da quella base utilizzata per due-terzi di campionato dallo staff di D’Aversa. Detto del Lecce e della situazione difficile in cui si è cacciato con un girone di ritorno da incubo, c’è da tener conto anche della voglia di fare risultato della Salernitana che si aggrappa proprio alla sfida con i salentini per cercare i restare in vita. La realtà dice che i campani sono già con un piede e mezzo in serie B però è altrettanto vero che giocando in casa non avranno alcuna voglia di rimediare brutte figure dinanzi ai propri tifosi Lo stesso sentimento accompagnerà questa sera anche il tecnico della Salernitana, Fabio Liverani, che torna per la prima volta ad incrociare il Lecce dopo la clamorosa fuga dell’estate del 2020. Dall’addio al club giallorosso l’allenatore romano ha collezionato soltanto insuccessi tra Parma, Cagliari e adesso Salernitana. Dirigerà l’incontro l’internazionale Fabio Maresca di Napoli, uno dei migliori arbitri a disposizione del designatore Rocchi. Fischio d’inizio alle ore 18.

Così Luca Gotti, neo tecnico giallorosso: «Vorrei fosse una squadra di calcio vera, di Serie A. Come il Lecce ha dimostrato di esserlo per gran parte del suo percorso. La squadra avrà uno spartito - continua -, c'è più la necessità di pensare a quello che dobbiamo fare noi che quello che farà la Salernitana». Nella conferenza stampa di presentazione il tecnico ha confermato che non ci saranno stravolgimenti concettuali e ha cercato di dare qualche input di ripresa alla squadra. «Pressione, attitudine difensiva, costruzione e lettura di alcuni momenti della partita. Gare come questa sono per gente vera. Quello che sarà ce lo dirà il campo, quello che vorrei che fosse è il Lecce che tira fuori tutte le qualità che ha e che spesso avete visto. Ieri (giovedì, ndc), all'Acaya, dove sono stato dodici ore, ho visto una foto di Pelè e una frase a lui attribuita: uno sportivo non si giudica dal numero di vittorie, ma da come gioca la partita dopo aver perso».

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