Modulo e interpreti: Gotti studia le mosse per la sfida con l'Empoli

Luca Gotti, allenatore del Lecce
Luca Gotti, allenatore del Lecce
di Lino De Lorenzis
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Giovedì 11 Aprile 2024, 05:00
La squalifica di Nikola Krstovic complica moltissimo i piani di Luca Gotti in vista dello scontro salvezza di sabato, alle 15, al Via del Mare, contro l’Empoli. La presenza del centravanti montenegrino, fermato per una giornata dal giudice sportivo in seguito all’espulsione rimediata a San Siro con il Milan, avrebbe consentito al tecnico del Lecce di poter contare sulla presenza di due attacchi di peso in una gara che si annuncia complicata. A questo punto, bisognerà fare di necessità virtù e andare alla ricerca delle mosse giuste per allestire una formazione in grado di far male ai toscani. Tenuto conto anche dello scarso feeling con il gol dei giallorossi, a segno soltanto una volta (a Salerno) nelle ultime tre uscite ufficiali a fronte di diverse occasioni da rete create, concentrate soprattutto nella sfida casalinga con la Roma terminata in parità, 0-0.
Detto del ritorno dal fischio d’inizio di Gendrey al posto di Venuti sull’out destro della linea difensiva, i dubbi dello staff tecnico riguardano soprattutto centrocampo e attacco. Tutto è legato alla scelta del modulo: 4-4-2, 4-2-3-1 o 4-3-3? Nei primi 270’ della sua gestione, mister Gotti ha cambiato spesso il sistema di gioco, anche in corso d’opera e la squadra - va detto - ha sempre risposto positivamente. Alla luce della buonissima prestazione offerta in casa del Milan sarà difficile poter rinunciare ad un elemento giovane e di valore come Joan Gonzalez la cui versatilità tattica consente all’allenatore di modificare l’assetto secondo quelle che sono le esigenze del momento. In un ipotetico 4-4-2 il Lecce potrebbe schierarsi con Falcone tra i pali, linea difensiva composta da Gendrey, Pongracic, Baschirotto e Gallo, a centrocampo Blin e Ramadani centrali con la presenza di Almqvist e Dorgu sulle corsie esterne, infine in attacco Piccoli con il supporto di Gonzalez pronto ad attaccare gli spazi senza palla, una delle principali peculiarità dello spagnolo. Va detto che anche nel 4-3-3 di Marco Baroni spesso Gonzalez, partendo dalla posizione di mezz’ala sinistra, aveva il compito alzarsi a supporto della punta centrale. Un po’ come ha fatto sabato scorso a San Siro andando vicino al gol in due occasioni. Con gli stessi interpreti Gotti potrebbe proporre anche il 4-3-3 con Blin, Ramadani e Gonzalez a centrocampo ed il trio Almqvist, Piccoli e Dorgu in attacco. Oppure il 4-2-3-1 con Blin e Ramadani davanti alla difesa, e con il trio Almqvist, Gonzalez (sottopunta) e Dorgu alle spalle della punta centrale Piccoli.
Ovviamente, gli allenamenti di questi giorni serviranno a Luca Gotti per valutare la condizione generale del gruppo e di ogni singolo calciatore. Il tecnico di Adria sa bene di poter contare anche su altri elementi in grado di assicurare alla squadra tecnica e imprevedibilità come ad esempio Oudin e Sansone. Doti che appartengono anche a Banda solo che il calciatore della Zambia da tempo convive con problemi fisici che gli impediscono di giocare al cento per cento. Da qui l’idea di preservarlo e di impiegarlo soprattutto nella parte finale dell’incontro quando magari gli avversari sono un po’ più stanchi e Banda, con i suoi guizzi, può incidere sul risultato finale. Ciò che serve al Lecce per conquistare i punti necessari per la salvezza.
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