Doveva essere la serata per accorciare sul secondo posto. S'è trasformata in quella che vede la Roma scivolare per la prima volta in stagione fuori dalle prime quattro. Paradossalmente però, è quello che preoccupa meno. Il campionato è lungo, le distanze sono ridotte e la corsa alla prossima Champions presumibilmente si deciderà al fotofinish. Quello che lascia maggiormente perplessi, dopo il match con i rossoneri, è l'approccio alla gara. Gli expected gol (statistiche che rappresentano il potenziale offensivo prodotto da una squadra in una determinata partita o le occasioni da gol potenziali) lo riassumono in parte: 1.20-3.25, in gran parte maturato proprio nei 20 minuti iniziali. Poteva diventare una Caporetto, evitata soltanto per gli errori sotto porta di Ibrahimovic e compagni. Fonseca, forse per la prima volta dall'inizio della stagione, prende atto di questa difficoltà negli scontri diretti: «In queste gare manca sempre qualche dettaglio, non possiamo fuggire dai risultati. Non vinciamo con le grandi. La verità è questa, non possiamo negarla».
Anche perché i numeri sono lì a confermarlo: appena tre punti sui 24 disponibili, con 22 reti subite in 8 partite. L'analisi della partita dell'allenatore è lucida: «Siamo entrati male, il Milan ha creato tanto soprattutto sui nostri errori in fraseggio, abbiamo perso tanti palloni in uscita.