Stefano Tacconi: «Ho visto la luce grazie a Padre Pio, ora non mi sento più così invincibile»

Le parole dell'ex portiere della Juventus che si è ripreso dopo essere stato colpito da un'ischemia cerebrale

Stefano Tacconi: «Ho visto la luce grazie a Padre Pio, ora non mi sento più così invincibile»
di Luca Uccello
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Domenica 3 Marzo 2024, 10:34 - Ultimo aggiornamento: 10:51

Oggi Stefano Tacconi si sente «un uomo diverso, che ha conosciuto la sofferenza e che tutt’ora sta lottando». Un malore improvviso, il coma, la riabilitazione, una seconda possibilità. Sono passati quasi due anni da quel 23 aprile 2022 da quando l’ex portiere della Juventus e della nostra Nazionale è stato colpito da un'ischemia cerebrale. Al suo fianco c'era suo figlio Andrea che gli è sempre rimasto accanto. «Ringrazio per avere avuto nella vita una seconda possibilità», racconta in un'intervista a Il Secolo XIX.

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Con lui anche l'affetto dei tifosi, quelli della Vecchia Signora in primis.

Tante testimonianze, molti striscioni: «Capitan Fracassa, ti siamo vicini», appeso fuori dall'ospedale di Alessandria durante il lungo ricovero. «Se potessi tornare indietro taglierei subito alcol e sigarette: tutte brutte abitudini di cui ora mi sono sbarazzato». Ma la verità è che ora «non mi sento più così invincibile».

Di quel giorno ricorda poco. «Solo un fortissimo male di testa. Poi il buio». Quando ha rivisto la luce, «quando mi sono svegliato ho visto per prima mia moglie Laura e i miei figli. Subito ho sentito il calore della loro vicinanza».

Le parole

L'essere credente lo ha aiutato. «Sì, credo in Dio attraverso mia moglie. È molto fedele da sempre di Padre Pio, abbiamo pregato insieme e seguito la sua luce fino a San Giovanni Rotondo dove sono stato ricoverato. Credo anche nel mio angelo custode».

Le stampelle? «Ci sono ancora e a tratti c'è anche la sedia a rotelle. Ma continuo con forza la fisioterapia per migliorarmi».

La prossima cosa che Stefano Tacconi vuole fare è tornare allo stadio: «Sì, vorrei molto farlo. E ho in programma di andare a vedere Juve-Milan con mio figlio...». Questa è la sua normalità!

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