Capossela, Pandemonium sul mare di Castro: l'incanto è servito

Capossela, Pandemonium sul mare di Castro: l'incanto è servito
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Domenica 9 Agosto 2020, 08:33 - Ultimo aggiornamento: 09:23
Il Molo di Castro Marina è già sold out. I salentini, che pure sono abituati alla sua presenza, lo aspettano per questo ritorno sul palco, dal vivo, dopo averlo seguito per tutto il periodo di lockdown con la sua quotidiana rubrica. E lui, il cantautore amante dei cappelli è già pronto per fare un Pandemonium. Ospite del Sei Festival ideato, prodotto e promosso da Coolclub, con la direzione artistica di Cesare Liaci, Capossela porterà in scena Pandemonium. Narrazioni, piano, voce e strumenti pandemoniali, un concerto narrativo di canzoni messe a nudo, scelte liberamente da un repertorio che quest'anno tocca il traguardo dei trent'anni dalla data di pubblicazione del primo disco All'una e trentacinque circa. Dopo Che coss'è lamor, Il ballo di San Vito ora è il momento di Pandemonium.

Da Pan, tutto, e demonio, dunque tutto demonio, in opposizione a pan theos, tutto Dio. Dunque un concertato per tutti i demoni, accompagnato da un insieme di strumenti musicali che insieme evocano il Pandemonium, mitico strumento gigantesco, del tipo dell'organo da fiera, completamente costruito in metallo, pare dai sudditi del re Laurino, nel regno sotterraneo abitato da esseri di piccola statura in grande confidenza con l'estrazione mineraria. Questa origine ctonia conferirebbe un tono grave allo strumento, che tiene a bassa quota lo spirito relegando ritmi e armonie a una dimensione infera, primitiva, che non riesce a elevarsi al cielo, ma sembra sprofondare nella terra, a tiro del fuoco perenne, in un rimestamento che è lavorio della memoria continuamente sollecitata al fuoco bianco. Pandemonium è anche il nome della rubrica quotidiana tenuta da Capossela durante il periodo di isolamento quarantenale, sorta di almanacco del giorno, che metteva a nudo le canzoni e le storie che ci stavano dietro con le storie di una attualità apparentemente immobile, ma in continuo cambiamento.
E c'è grande attesa anche per un altro mattatore del palco scenico che fa tappa nel Salento. Sarà invece il Parco dell'Orte a Otranto, uno dei luoghi più belli di Puglia con la sua incontaminata baia, a ospitare martedì 11 agosto alle 5.30 il tradizionale concerto all'alba che segna la fine della Notte di San Lorenzo . Protagonista il noto attore-cantante Neri Marcorè che presenterà il progetto Le mie canzoni altrui: un tributo ai grandi della canzone d'autore, da Gaber a Dalla, da Fossati a De Gregori per arrivare a De Andrè.
In quasi due ore di musica e parole, chitarra a tracolla, Marcorè interpreterà alcune delle canzoni dei grandi cantautori accompagnato da Domenico Mariorenzi (chitarra, bouzouki e pianoforte). Non solo Gaber, Dalla, De Gregori e De André, ma anche Capossela, Ligabue e Pacifico, tra gli artisti italiani in scaletta per un repertorio vario, importante, che l'artista interpreterà con affetto e personalità, senza far mancare al pubblico la sua ironia.Le porte del parco verranno aperte alle 3.30 per consentire al pubblico di assistere allo spettacolo delle stelle cadenti (biglietti 35 euro su vivaticket, 40 euro al botteghino, ovviamente nei limiti della capienza prescritta).
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