Le eccellenze: primato di olio e uva, a Bari vince la qualità

Le eccellenze: primato di olio e uva, a Bari vince la qualità
Le eccellenze: primato di olio e uva, a Bari vince la qualità
di Massimiliano IAIA
3 Minuti di Lettura
Venerdì 20 Ottobre 2023, 08:00

Più forte dei cambiamenti climatici, dei batteri che hanno infestato alberi secolari, degli aumenti complessivi dei costi: l’agroalimentare barese continua comunque a scalare le classifiche economiche delle eccellenze pugliesi, riscontrando il gradimento di un mercato estero che mostra di apprezzare la qualità e l’unicità dei prodotti.
Su tutti, per esempio, a svettare ancora una volta, è l’olio extravergine. A prima vista, non proprio un risultato sorprendente, visto che da sempre Bari è la provincia che in Puglia fa registrare la produzione più importante, ottenendo sempre risultati positivi dal mercato.

Ma si tratta invece di un dato particolarmente significativo, alla luce dell’emergenza xylella che ha di fatto falcidiato gli ulivi e, conseguentemente, la produzione. «E questo è per noi un elemento di grande soddisfazione - ha detto il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo -, perché è la conferma di come continuando a puntare sulla qualità, si riescano comunque ad ottenere risultati soddisfacenti». 
Ma la xylella non rappresenta certamente l’unico problema. «Non possiamo - fa notare Cavallo - non fare i conti con i cambiamenti climatici, che anche quest’anno sono stati evidenti. D’altra parte, l’agricoltura è un’industria a cielo aperto, non possiamo dimenticarlo. E poi ci sono le spese per l’energia e per il gasolio, che di fatto hanno raddoppiato i costi di produzione».

Bari fa segnare numeri importanti anche per la qualità dell’uva da tavola, ribaditi proprio lo scorso weekend, in occasione del Villaggio Coldiretti a Roma, e che ha visto anche la presenza della premier Giorgia Meloni. Il tutto, nonostante il 30% in meno della produzione. «Annata veramente difficile, ma per fortuna la qualità delle uve è molto buona», conferma Luca Lazzàro presidente di Confagricoltura Puglia, «in cima alle nostre preoccupazioni c’è il calo dei prezzi, queste ultime ancora troppo abbondanti». Secondo il più recente rapporto periodico “Cantine Italia” del “Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari” del Masaf nelle cantine pugliesi ci sono poco più di 5,88 milioni di ettolitri di vino. 
Negli ultimi tre anni i vigneti pugliesi impiantati che producono varietà senza semi sono stati l’82% del totale distribuiti su 24.850 ettari, un incremento che ha portato a una divisione paritaria della produzione di uva da tavola totale: 469.550 tonnellate del 2023 sulle quali incide proprio Bari con 236.500 tonnellate. «Questo vuol dire – evidenzia Lazzàro – che i nostri produttori stanno andando verso la richiesta del mercato nazionale e internazionale senza però abbandonare del tutto la produzione delle uve da tavola tradizionali che riscontrano ancora grandi apprezzamenti. Quest’anno abbiamo registrato un 25% in meno di produzione rispetto all’anno precedente, il 2022, un fenomeno dovuto ai fattori climatici e agronomici che hanno caratterizzato gli scorsi mesi nella nostra regione. La scarsa resa tuttavia non ha inciso sulla qualità, sia delle uve con seme che quelle senza seme, il prodotto è buono e apprezzato dai consumatori sia italiani che stranieri. Sui costi di produzione hanno influito anche quest’anno in modo sostanziale gli aumenti dei prodotti agricoli, della manodopera e dei carburanti».

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