Pd e sinistra in viaggio nel tempo (e in cerca di un futuro)

Il centrosinistra pugliese è in crisi d'identità e strategie, e nello smarrimento ricorre a ricette di ieri per il presente: D'Alema, Vendola, le primarie, dopo aver invece per anni depennato il proprio passato

A sinistra: Antonio Decaro, Carlo Salvemini e Massimo D'Alema. A destra: Nichi Vendola e Pierpaolo Patti
A sinistra: Antonio Decaro, Carlo Salvemini e Massimo D'Alema. A destra: Nichi Vendola e Pierpaolo Patti
di Francesco G. GIOFFREDI
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Domenica 19 Novembre 2023, 16:31 - Ultimo aggiornamento: 16:33

Una settimana sulla macchina del tempo, (ri)componendo l'almanacco di una vita fa. C'era (giovedì a Lecce) Massimo D'Alema, e con lui un bel pezzo del suo vecchio mondo che era stato scaraventato in soffitta o che negli anni s'è autoperpetrato in altre forme, c'erano il dalemismo e la politica delle riflessioni lunghe e larghe, con tanto di endorsement ad Antonio Decaro in proiezione Europee. Poi (ieri, sempre a Lecce) c'erano Nichi Vendola e quel poco di sinistra che c'è ma non si vede, o che non c'è ma comunque si sente, e l'ex governatore - per defibrillare la coalizione leccese - ha piazzato parole di un altro tempo, «rigenerare la sinistra», «l'ascolto e il coinvolgimento», «la politica si fa col popolo». Poi ci sono, a Bari e a Lecce, le primarie, arnese un po' arrugginito che a volte ritorna per provare a restituire smalto, o molto più spesso per scegliere dove non si è più capaci di farlo, strumento ormai più di resa che di coraggio. C'è sempre Michele Emiliano, che fa e disfa, s’affanna e incerotta tutto. E c'è il Pd che come sempre si accapiglia e attorciglia.
Un viaggio con la macchina del tempo e non sembra essere cambiato granché. O forse sì. Il centrosinistra, al governo in Puglia da quasi 20 anni, è in crisi d'identità e strategie: a Bari non sa nemmeno come e chi scegliere per il post Decaro, a Lecce cerca di farsi coraggio, a Taranto è in confusione, in Regione sopravvive su sottili equilibri. E ora, nello smarrimento, ripesca ricette antiche in un mondo nuovo: D'Alema, Vendola, le primarie e un lessico dimenticato per tanto tempo in un angolo a impolverarsi, dopo aver provato (in molti casi riuscendoci) a depennare il passato, tra discontinuità, spericolate svolte civiche, trasversalismi e leaderismi. Non si rottama tout court tutto ciò che era, però non è nemmeno il massimo rifugiarsi nella comfort zone di un’altra stagione ormai alle spalle. Perché va bene la macchina del tempo, ma solo per riportare il centrosinistra nel futuro.

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