Sembravano scomparsi perché il Covid oltre ad aver chiuso bar, ristoranti e attività commerciali aveva fatto sparire anche loro dalle strade. Ma sono bastate poche settimane: con il lento ritorno alla normalità eccoli rispuntare nel centro storico, armati di lenzuoli bianchi da stendere sull'asfalto e merce contraffatta da propinare ai passanti. Si allenta la morsa della pandemia, tornano i turisti e ai piedi dei monumenti rispuntano anche loro, gli ambulanti.
LE ZONE
Da Fontana di Trevi e dalle vie che portano all'opera di Nicola Salvi - via del Lavatore su tutte - fino al Colosseo: borse, cinture, portafogli, occhiali e ancora gadget, cappelli, foulard e asticelle per i selfie.
Ad essere prese di mira anche le appendici che portano dritto a via del Corso come via delle Muratte dove un tempo lavoravano i librai. Oggi i banchi restano chiusi ma in compenso sull'asfalto una dozzina di lenzuoli con sopra un po' di tutto e gli ambulanti in azione. Postazioni mobili - ovvero venditori che si muovono per strada cercando di vendere così la loro merce - si rincorrono poi anche a Trastevere, intorno a Castel Sant'Angelo, dietro il Pantheon. Gli esercenti che si trovano costretti ad assistere al loro ritorno sgranano gli occhi e sbottano: «Non li ferma nessuno» spiega la titolare di un ristorante in via del Lavatore. E la situazione inizia a preoccupare le associazioni di categoria.
LE ASSOCIAZIONI
«Anche la criminalità evidentemente - tuona con un'ironia pungente Romolo Guasco, direttore di Confcommercio Roma - deve svuotare i magazzini ma l'aspetto è drammatico perché quei venditori che sono tornati in strada non sono altro se non l'ultimo anello di una catena che va spezzata immediatamente nell'interesse del decoro e della legalità della Capitale».
La vendita di merce contraffatta per le strade di Roma - dato Confesercenti - muoveva «un giro d'affari di ben 2 miliardi 350 milioni di euro l'anno prima del Covid», spiega il presidente Valter Giammaria che aggiunge: «Oggi i livelli non sono quelli ma bisogna intervenire al più presto per evitare che questo nuovo ritorno vada consolidandosi nel corso delle prossime settimane». «Molto spesso - conclude Guasco - e numerose indagini della guardia di finanza lo hanno accertato, alla base del fenomeno, ben prima di chi stende i lenzuoli su strade e marciapiedi, c'è la criminalità organizzata che si nutre anche del commercio illegale ed è dunque necessario che si pensi subito a interventi di controllo e contrasto».
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I CONTROLLI
Le associazioni invocano delle task-force «proprio ora che il fenomeno è in ripresa - conclude Giammaria - può essere colpito duramente perché all'inizio». I carabinieri soltanto ieri nell'area del Colosseo hanno multato sette irregolari tra venditori di biglietti e ambulanti. Sanzionati per totale di 18.700 euro a loro carico è stato emesso un Daspo urbano. Sequestrati dai militari, infine, un falso badge identificativo, 41 biglietti per tour nella città dal valore di 1.200 euro, 20 cappelli di paglia e otto ombrellini parasole.