Zes unica, tutto pronto per la svolta a partire da gennaio. Ma i commissari restano fino a marzo

Zes unica, tutto pronto per la svolta a partire da gennaio. Ma i commissari restano fino a marzo
di Domenico PALMIOTTI
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Lunedì 18 Dicembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 19 Dicembre, 20:17

Sulle otto Zone economiche speciali il sipario calerà il 31 dicembre e dall’1 gennaio tutto il Sud diverrà area Zes. Tuttavia, a fine anno non verrà completamente staccata la spina alle Zes e trasferito tutto alla nuova Struttura di missione. Ci sarà una fase di transizione di circa tre mesi. Con una correzione in corsa - che potrebbe avvenire oggi perché si sta già lavorando - ci sarà una fase ponte nella quale i commissari e le loro strutture resteranno operativi. Si dice sino a marzo, quando poi dovrebbe entrare in campo la Struttura di missione. Questo per consentire una transizione ordinata dal vecchio al nuovo modello delle Zes, evitando di creare confusioni, incertezze ed un periodo di inattività. E così sino alla data che verrà individuata presumibilmente oggi e inserita nella modifica del Dpcm, i commissari resteranno. 

L'antefatto

Un passo indietro ora. È il decreto legge numero 124 dello scorso settembre, convertito nella legge 162 di novembre, che istituisce la Zes unica. E infatti all’articolo 22 il decreto dice che le parole “nelle Zes” sono soppresse ovunque ricorrono e sostituite da Zes unica. Anche i termini Zes interregionali sono aboliti e la Puglia ne ha due di questa fattispecie, con l’Adriatica che si estende sino al Molise e la Ionica che abbraccia un pezzo di Basilicata. Sui due commissari pugliesi si dispone che «le competenze del commissario straordinario della Zona economica speciale Ionica Interregionale Puglia-Basilicata sono estese all’intero territorio della regione Basilicata, della provincia di Taranto, nonché dei comuni della provincia di Brindisi inseriti nel piano di sviluppo strategico della Zona economica speciale». Stessa estensione anche per l’altro commissario: «Le competenze del commissario straordinario della Zona economica speciale Adriatica Interregionale Puglia-Molise sono estese all'intero territorio della regione Molise, nonché ai territori della regione Puglia diversi da quelli indicati alla lettera c». Poiché le due precisazioni sono sequenziali, per questi ultimi (“territori diversi”) si intendono quelli delle province di Taranto e Brindisi, affidati alla Zes Ionica. È poi lo stesso articolo 22 a prevedere che «fino alla data indicata nel decreto di cui all’articolo 10… i commissari straordinari nominati svolgono tutte le funzioni e le attività attribuiti alla struttura di missione Zes e al coordinatore della struttura». L’articolo 10 richiamato fa parte sempre del decreto 124 e specifica che «con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sono definiti l’organizzazione della struttura di missione Zes e le competenze degli uffici. Con il medesimo decreto è individuata altresì la data a decorrere dalla quale sono trasferite alla struttura di missione Zes le funzioni già di titolarità dei commissari straordinari». 

Il Dpcm cui fa riferimento l’articolo 10 è arrivato lo scorso 20 novembre con la firma del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano (istituzione della Struttura di missione Zes), è stato registrato dalla Corte dei Conti il 28 e il giorno dopo l’ok gli uffici di Palazzo Chigi lo hanno trasmesso al ministero di Raffaele Fitto (Affari economici, coesione, Sud e Pnrr). Che dice il Dpcm? Che dall’1 gennaio 2024 le funzioni dei commissari Zes sono trasferite alla struttura di missione. E proprio questo sarà il punto che adesso verrà corretto prevedendo tre mesi di transizione e spostando tutto a marzo, in modo da poter organizzare il trasferimento dei compiti.
Benché il Dpcm sia stato vidimato il 28 novembre, i commissari ne hanno appreso l’esistenza, e quindi che il 31 dicembre sarebbero giunti a fine corsa, solo nello scorso fine settimana. È stato il commissario della Zes campana, Giosy Romano, a diffonderlo ai suoi colleghi.

Che hanno reagito manifestando sorpresa e stupore. Oltretutto, pare che alcuni commissari (è il caso, per esempio, di Floriana Gallucci della Ionica) nelle scorse settimane si siano recati all’Agenzia di coesione e dai dirigenti si sarebbero sentiti rispondere che, fermo restando la Zes unica dall’1 gennaio, ci sarebbe comunque stato un periodo transitorio. Non un colpo di spugna a fine anno, con l’ovvia difficoltà di predisporre tutti i passaggi in un periodo di feste e di ferie, con Natale e Capodanno ormai alle porte. Sulla scorta di quest’assicurazione verbale, i commissari erano un po’ fiduciosi. Poi hanno appreso del Dpcm e il sentiment è cambiato. Nessuna protesta formale, ma meraviglia sì e tanta. Tant’è che erano cominciati i primi preparativi per chiudere baracca. A Taranto, per esempio, gli uffici della Zes stavano già predisponendo la lettera di disdetta degli uffici che il Comune ha dato in comodato d’uso. Si tratta di Palazzo D’Aquino, all’ingresso della città vecchia lato piazza Castello-Municipio. 

«Non stiamo impacchettando ancora nulla - dichiara invece a Quotidiano Manlio Guadagnolo, commissario della Zes Adriatica, interpellato circa la dismissione degli uffici -. In questo momento, preferisco non parlare perché voglio prima avere chiarezza. Vediamo bene. Deciderò dopo se intervenire o meno». Per Floriana Gallucci «la struttura della Zes Ionica è impegnata nella definizione di tutti gli adempimenti che assicurano il rispetto dei tempi previsti per l’attuazione dei 58 milioni di investimenti affidati dal Pnrr alla Zes, e a garantire gli iter autorizzativi in corso alle imprese che hanno fatto domanda fino al 31 dicembre».

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