Xylella, riparte la lotta: pronto il nuovo decreto. Lunedì il testo sarà licenziato dai Comitati fitosanitari regionali

Xylella, riparte la lotta: pronto il nuovo decreto. Lunedì il testo sarà licenziato dai Comitati fitosanitari regionali
di Maria Claudia Minerva
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Sabato 23 Maggio 2015, 21:44 - Ultimo aggiornamento: 24 Maggio, 18:03

Il nuovo decreto di lotta obbligatoria per contrastare la xylella fastidiosa è quasi pronto. Venerdì scorso il Comitato nazionale fitosanitario si è riunito per definire il testo, già al vaglio dei singoli Comitati fitosanitari regionali chiamati a restituire il documento, con eventuali modifiche, entro domani. Dopodiché sarà convocata la Conferenza Stato-Regioni per l’approvazione definitiva, che subito dopo consentirà al commissario per l’emergenza fitosanitaria, Giuseppe Silletti, a presentare il secondo piano anti-batterio, dopo lo stop del primo, bloccato dal Tar Lazio e dal Consiglio di Stato a causa dei ricorsi presentati dai fratelli Pesce, proprietari di un uliveto a Oria, nel Brindisino, e di 26 aziende del biologico.

Per accelerare la procedure, il ministero alle Politiche agricole e forestali, su input del ministro Maurizio Martina, ha intenzione di convocare la Conferenza Stato-Regioni già la prossima settimana, ma potrebbe non farcela perché alcune regioni sono impegnate nelle votazioni del prossimo 31 maggio, motivo per cui la discussione finale sul nuovo decreto di lotta obbligatoria alla xylella potrebbe saltare di una settimana. In ogni caso, dal ministero sono fiduciosi che l’iter possa essere concluso quanto prima, al massimo entro quindici giorni.

Nel nuoto testo, rispetto a quello dei mesi scorsi, oltre alle direttive contenute nella “Decisione di esecuzione” europea arrivata il 18 maggio scorso, è stata introdotta una norma sulle fonti finanziare da cui si potrà attingere per fronteggiare l’emergenza. Se i Comitati fitosanitari regionali concorderanno con la bozza definita venerdì scorso, il testo del decreto sarà licenziato entro domani. Subito dopo l’Osservatorio Fitosanitario della Puglia si occuperà di ridelimitare le nuove aree definite, appunto, nella nuova ordinanza Ue, poi sarà compito del commissario Silletti definire il nuovo piano anti-xylella.

Saranno due i pilastri fondamentali della proposta del commissario: «La prosecuzione delle buone pratiche agricole, che hanno dato ottimi risultati, e un congruo ristoro di tipo economico per gli agricoltori colpiti dalla piaga della xylella, che dovranno eradicare alcune piante dai loro uliveti. Spero vivamente che tali suggerimenti, saranno accolti nel piano» ha ribadito Silletti, che insiste moltissimo sulle buone pratiche, che come hanno ribadito pure gli entomologi hanno abbassato dell’80 per cento la popolazione giovanile di insetti-vettori, colpevoli di veicolare il batterio di pianta in pianta e da una zona all’altra. Il commissario Silletti ha rassicurato anche sull’uso degli insetticidi: «Voglio precisare che non verrà effettuato un uso massiccio di pesticidi sui terreni agricoli, proprio perché l'aratura dei campi ha diminuito la presenza del vettore sui terreni di circa il 90 per cento».

La nuova “Decisione di esecuzione”, licenziata dalla Commissione Ue nei giorni scorsi, consta di ventuno articoli e due allegati (sulle 188 piante sensibili e sulle 13 ospiti del patogeno) e conferma le azioni (già delineate dal Comitato per la salute il 28 aprile scorso), obbligatorie per tutti gli Stati membri, per la lotta all’introduzione e alla diffusione del pericoloso batterio nei Paesi dell’Unione. La direzione scelta è quella di «rafforzare le misure, alla luce delle verifiche della Commissione e delle notifiche di nuovi focolai da parte delle autorità italiane».

L’imperativo è bloccare il contagio. Due i passaggi più importanti, già contenuti nelle misure del Comitato Ue: l’accettazione del dato di fatto che in tutta la provincia di Lecce non sia più possibile eradicare il batterio, e che dunque bisogna passare alla strategia del “contenimento”; la conferma che nelle altre aree della Puglia, dell’Italia e dell’Ue resti, invece imperativo l’obbligo di procedere immediatamente a misure drastiche di eradicazione nel caso in cui compaiano nuovi focolai del batterio. Nella provincia di Lecce, ormai indicata come zona infetta, ci sarà una riduzione certa e cospicua del numero di alberi da espiantare. Resta, invece, il divieto di impianto delle piante ospiti nelle zone infette, «salvo i siti che sono protetti fisicamente contro l’introduzione del batterio da parte dei suoi vettori».

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