Addio ai viaggi low cost: volare costa almeno il 50% in più

Addio ai viaggi low cost: volare costa almeno il 50% in più
di Rita DE BERNART
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Martedì 20 Giugno 2023, 05:00

Probabilmente è la fine di un’era: le compagnie di voli low cost sono sempre più simili a quelle di bandiera. Quantomeno nelle tariffe: i prezzi dei voli continuano ad aumentare e spariscono le offerte last minute che consentivano di visitare le capitali europee al costo di una cena o poco più. Facendo una ricerca di voli nei motori di ricerca specializzati è praticamente impossibile trovare le grandi occasioni di un tempo. Viaggiare con i più noti vettori dei voli economici costa in media il 30% in più, con picchi fino al 50%. La domanda però, al contrario, resta costante e in alcuni casi e periodi dell’anno è addirittura in crescita. Come per l’estate, appunto: nei pugliesi, e per i connazionali in genere, si è risvegliato un forte desiderio di viaggiare nonostante l’aumento generalizzato della spesa media per una vacanza e del costo medio della vita. Un fattore quest’ultimo che rappresenta in buona parte la causa stessa di questa inversione di tendenza. I vettori applicano lo strumento del revenue (tecnicamente il calcolo di una tariffa in funzione di fattori come periodo, domanda e disponibilità); grazie all’algoritmo di calcolo dunque spostano verso l’alto la lancetta delle tariffe. Il risultato è che i prezzi proposti sono più alti del 2022 e del 2021 ed ovviamente anche del periodo pre pandemia. 
Non c’è stata, va detto, una reale e trasparente comunicazione agli operatori del settore e ai clienti ma, di fatto, in questo periodo le società aeree sembrano aver stabilito una “linea comune” da seguire. Immaginando che una famiglia di quattro persone, due adulti e due minori sotto i 12 anni, questo weekend voglia visitare una capitale europea, i costi sono quasi proibitivi. Per un volo da Bari a Berlino il motore di ricerca E.dreams segnala una tariffa a persona, andata e ritorno, di 382 euro. Se si prova a volare con Ryanair la tratta da Brindisi costa 394 cadauno. Dal 30 luglio, partendo da Brindisi si scende a 273 euro a persona e da Bari a 274; per voli con scalo, della durata complessiva di circa sei ore. Da Bari poi si può raggiungere Istanbul con 576 euro a persona; cifra che scende a 167 prenotando per la prossima settimana. Le occasioni a prezzi stracciati disponibili restano limitate: EasyJet mette a disposizione voli a 20 euro solo in partenza da Milano Malpensa. Insomma i fatturati aumentano: si continua a viaggiare tanto, gli europei lo fanno ancora in prevalenza in Europa e a questi fattori si aggiunge l’aumento dei viaggi d’affari e dei flussi dall’America e dai Paesi asiatici, motivi per cui lo stesso Michael O’Leary, amministratore delegato di Ryanair all’inizio anno aveva dichiarato di non temere la recessione. Il tutto, naturalmente, a danno dei viaggiatori e delle famiglie che, oltre al costo del trasporto lievitato esponenzialmente, per concedersi una vacanza devono fare i conti con l’incremento delle tariffe per i pernottamenti, il caro carburante e l’inflazione generale dei prezzi. 

Le leggi del mercato

Una situazione definita “fisiologica” da molti addetti e strettamente connessa con le leggi del mercato secondo cui a fare il prezzo è sempre la domanda. Tuttavia è bene sottolineare, e non dimenticare, che tali compagnie beneficiano di un contributo maggiore rispetto a quelle di bandiera, elargito per agevolare quei consumatori che oggi risultano invece penalizzati. Da Pugliapromozione fanno sapere di osservare la situazione, ma di non avere ancora valutato possibili interventi. «Non possiamo intervenire sulle politiche dei prezzi – ha detto Luca Scandale, direttore generale di Pugliapromozione -. Aspettiamo di avere maggiori elementi ed eventualmente affronteremo la cosa insieme ad Aeroporti di Puglia». 
Sul fronte nazionale invece, nei giorni scorsi Aidit, l’Associazione italiana distribuzione turistica, aderente a Federturismo Confindustria, ha espresso forte preoccupazione per la progressiva riduzione del reddito disponibile delle famiglie e il continuo aumento dei prezzi dei servizi turistici e ha sollecitato il Governo a sostenere l’acquisto di pacchetti presso agenzie viaggio e tour operator, attraverso politiche fiscali che consentano di detrarre dalle imposte sul reddito le spese sostenute dai consumatori per l’acquisto di una vacanza. «Il bisogno di viaggiare, di conoscere e di ritagliarsi spazi per il benessere e la crescita personale – si legge nel comunicato- dopo le restrizioni legate alla pandemia, ha permesso il forte recupero dei flussi turistici a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi e che ha fornito una spinta decisa e determinante alla crescita del Pil nazionale. Le disponibilità economiche delle famiglie italiane si stanno però esaurendo velocemente, è necessario porre le basi affinché la ripresa che abbiamo conosciuto nei mesi scorsi non sia un semplice “effetto rimbalzo”, dopo il blocco legato alla pandemia, ma una crescita strutturale capace di continuare a trainare l’economia del Paese. La dimensione del settore in termini di occupazione, gettito, professionalità e valore aggiunto lo richiede».
 

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