Vendola-Cassano, scoppia la polemica. Il leader di Sel: «Va cacciato dal Governo», il senatore: «L'unico omofobo è lui»

Vendola-Cassano, scoppia la polemica. Il leader di Sel: «Va cacciato dal Governo», il senatore: «L'unico omofobo è lui»
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Lunedì 1 Dicembre 2014, 16:45 - Ultimo aggiornamento: 22:30

BARI - «Un uomo senza niente nel proprio curriculum, che è sottosegretario per grazia ricevuta, che si permette di esprimere parole così offensive, da omofobo bigotto quale egli finge di essere, dovrebbe essere cacciato dal governo per ragioni di decoro pubblico». Così il leader di Sel e governatore uscente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha commentato con i giornalisti le parole che ieri gli ha rivolto il sottosegretario al Lavoro e coordinatore di Ncd Puglia, il senatore Massimo Cassano.

Quest'ultimo ha reagito all'affermazione di Vendola che aveva definito la possibilità di ritrovarsi in coalizione con Cassano, «roba da Stephen King». «Io - ha spiegato - ho semplicemente indicato il nome più noto del Nuovo centro destra, per dire che nella mia vita può capitare di tutto, ma non potrà mai capite che io mi trovi nella medesima coalizione e nella medesima alleanza con l'onorevole Cassano di professione marito, uomo la cui storia è quella che tutti conoscono a Bari». «Penso - ha concluso - che è indecente se dovesse permanere un minuto di più nell'incarico di sottosegretario».

La replica - Vendola fa un uso «strumentale, ipocrita e fuori luogo» del tema dell'omosessualità: «A questo punto l'unico omofobo, tra noi due, è lui»: questa la replica di Massimo Cassano (Ncd), sottosegretario al Lavoro, al leader di Sel. «Vendola torna a essere favoliere delle Puglie, anzi frottoliere, e invece di rispondere alle accuse politiche - le uniche che ci sono nel mio testo originale e completo - tira fuori assieme alle sue truppe la vecchia 'armà dell'omofobia, di cui invece non c'è alcuna traccia.

Il presidente uscente della Regione Puglia, mostra solo, ancora una volta, di non conoscere nulla della mia storia personale», afferma.

«Ma è ancora più grave l'uso strumentale, ipocrita e fuori luogo - in mancanza di altre argomentazioni valide - che fa dell'omosessualità. A questo punto - sottolinea - credo che l'unico omofobo, tra noi due, sia lui. Da parte mia, sono certo - ed estremamente felice - di non sedere né ora né mai ad un "tavolo" con Vendola. Continuerò a svolgere il mio compito con onestà e dedizione, la "mia" polemica si ferma qui, con la speranza di non essere ancora soggetto degli attacchi spregiudicati, farciti di qualunquismo e inutili da parte di chi è quanto antropologicamente distante anni luce dalla mia idea di società giusta ed equa».

In serata, Cassano rincara la dose: «Si è offeso? Ma chi se ne frega, ho amici gay che mi votano ed esco fuori con loro ogni sera. Non mi farà mai dire nulla contro i gay». Lo ha detto lo stesso Cassano a La Zanzara su Radio 24, tornando sulla polemica con il governatore della Puglia, Nichi Vendola. «I gay sono miei elettori, non suoi. Lui - accusa Cassano - ha sfruttato i gay all'inizio, si è mascherato dietro l'essere gay. Adesso che è rimasto solo cerca di farsi campagna elettorale attaccando me. Ma che vuole?». «Anch'io vado dalla manicure - aggiunge - come molti uomini. Lo giuro sui miei genitori che sono morti. Che c'è di strano? Molti della mia città lo fanno. Non è una frase omofoba». Poi attacca duramente il governatore della Puglia: «Non ha mai fatto niente nella vita, mai. Mentre io ho scaricato i tufi, ho tagliato uva, ho lavorato nelle campagne e in banca per 15 anni, faccio il commercialista e sono in politica da quando avevo 18 anni nella Dc. E poi: »Vendola va negli ospedali per un mal di gola e gli fanno subito l'ecografia mentre la gente normale deve aspettare due anni. Che uomo è questo? Se si presenta a Foggia lo visitano subito mentre la gente fa chilometri di fila». «Scuse? E perchè, è Vendola - conclude - che deve chiedere scusa a me e alla mia famiglia e ai miei figli per le parole che ha detto. Mi ha dato dell'omofobo, bigotto e marito di professione come fosse un fatto negativo». «Ho scritto che ho i calli alle mani - dice Cassano - mentre le sue sono fresche di continue ripassate dalla manicure. Volevo solo dire che lui non ha mai lavorato in vita sua. Mi ha attaccato ma io non sarò mai suo alleato in Puglia».

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