Vaccini: la Puglia riapre 50 hub e punta su medici e 300 farmacie

Vaccini: la Puglia riapre 50 hub e punta su medici e 300 farmacie
Vaccini: la Puglia riapre 50 hub e punta su medici e 300 farmacie
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Venerdì 19 Novembre 2021, 18:11 - Ultimo aggiornamento: 20 Novembre, 18:45

I contagi da Covid sono in risalita in tutta Italia e anche la Puglia si attrezza per contrastare la pandemia. Verranno infatti riattivati circa 50 hub vaccinali, ai quali si aggiungeranno circa 300 farmacie, gli hub aziendali e l'azione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta: così la Regione Puglia riorganizza la propria campagna vaccinale anti Covid per accelerare sulla somministrazione delle terze dosi e raggiungere chi invece ancora non si è sottoposto nemmeno ad una dose.

A presentare in conferenza stampa la nuova fase della campagna vaccinale sono stati il governatore Michele Emiliano e il direttore del dipartimento Salute, Vito Montanaro. Mediamente, le Asl dovranno garantire almeno 26mila somministrazioni al giorno.

«Non abbiamo problemi di scorte di vaccini, al momento abbiamo 800mila dosi a disposizione e ne arriveranno altre 300mila», ha garantito Montanaro.

Emiliano: chi non è vaccinato, lo faccia subito

«La Puglia deve riprendere la testa nella classifica nazionale nel numero di vaccinati e per qualità della campagna, come era sino a qualche mese fa. Innanzitutto, dobbiamo chiamare tutte le persone che non sono vaccinate per invitarle a farlo, perché ci sono migliaia di pugliesi che ancora non hanno fatto nemmeno una dose e credo sia arrivato il momento che la facciano.

Voglio richiamare tutti quelli che non si sono vaccinati a farlo il prima possibile e a tutti quelli che si sono vaccinati voglio dire che non è finita qui, c'è la terza dose».

Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, durante una conferenza stampa per presentare la riorganizzazione della campagna vaccinale anti Covid. Emiliano ha sottolineato che anche negli ultimi mesi di apparente normalità «sono morte molte persone» e la «stragrande maggioranza non era vaccinata, gli altri avevano comorbilità importanti». «Noi - ha aggiunto - ripartiremo da fragili e dagli immunocompromessi, abbiamo mobilitato tutti i centri specialisti che chiameranno i pazienti per sottoporsi alla terza dose».

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