Gli atenei pugliesi si mobilitano per attirare nuovi iscritti e due sono le novità. Il Senato accademico dell’Università di Bari ha esteso ieri la no tax area per gli studenti con redditi Isee fino a 26mila euro, mentre all’Università del Salento arriva la notizia dell’approvazione nel complesso Ecotekne di un nuovo studentato con 200 posti letto a disposizione dei fuori sede.
Per quanto riguarda Bari, insieme all’estensione della no tax area, ieri il Senato accademico ha approvato il nuovo regolamento che prevede riduzioni non solo per gli studenti meritevoli e in determinati casi l’esonero parziale per gli studenti lavoratori. Soddisfazione da parte dei rappresentanti degli studenti: «Si tratta di un piccolo ma significativo passo avanti», anche se le associazioni studentesche avevano chiesto che il limite fosse portato a 30mila euro. Inoltre, per gli studenti non meritevoli è stata ridotta la contribuzione per chi ha un Isee non superiore a 12.500 euro, e non ha i requisiti per la No Tax Area. Chi ha un Isee minore di 6mila euro pagherà 400 euro, per chi supera tale soglia prevista una riduzione progressiva. Incrementata dal 25% al 30% l’entità dell’esonero parziale per gli studenti lavoratori con Isee superiore a 26mila euro. Ci sarà la possibilità di ricorrere all’Isee corrente, nei casi in cui per motivi validi i redditi della Dsu non riflettano la reale situazione economica del nucleo familiare. Infine, posticipato il termine del pagamento della quarta rata a fine luglio, e modificata la ripartizione delle quote tra le rate (seconda 35%, terza 35%, quarta 30%).
A Lecce invece la novità è la nascita nel complesso Ecotekne di UniSalento di un nuovo studentato con 200 posti letto. L’iniziativa, resa nota dal rettore di Unisalento Fabio Pollice, vuole dare una risposta alle annose questioni legate alla mancanza di posti letto a Lecce a disposizione degli universitari e della scarsa accessibilità. «Quello che frena la crescita degli studenti fuori sede è sempre una questione di alloggi che a Lecce è stata acuita notevolmente nel tempo perché in città non c’erano studentati e c’erano pochissimi posti letto - dichiara il rettore -.