Tumori, ogni anno 21mila nuovi casi in Puglia: «Ma si muore meno»

Tumori, ogni anno 21mila nuovi casi in Puglia: «Ma si muore meno»
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Lunedì 20 Gennaio 2020, 12:54
Oltre 21mila nuovi casi di tumore ogni anno. Sono questi i dati contenuti in un'indagine effettuata da Ipsos su iniziativa di “Donna salute onlus” e intitolata “La Puglia e la lotta ai tumori: il punto di vista di pazienti e cittadini”. La presentazione è avvenuta negli spazi della Fiera del Levante. Centomila, invece, sono i pugliesi che già convivono con una diagnosi di tumore, mentre  il trend di mortalità è in calo.

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Presenti questa mattina la referente dell'associazione, Annamaria Mancuso, il governatore Michele Emiliano, il
presidente del consiglio regionale Mario Loizzo, Giovanni Gorgoni, direttore dell'Aress, Vito Lorusso, direttore di
Oncologia medica Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari, e Giorgina Specchia, professoressa di Ematologia.

L'indagine è stata svolta interrogando pazienti oncologici in cura e cittadini: è emerso come i pazienti che vivono in prima persona l'esperienza della malattia e delle cure, restituiscono un parere positivo sul sistema sanitario regionale con circa il 75% dei giudizi positivi. Meno lusinghiero il parere dei cittadini: solo il 49% restituisce un giudizio positivo al sistema sanitario regionale.

Ancora. Un tumore su tre in Puglia è stato scoperto casualmente e un altro terzo grazie a visite specialistiche, ma il ruolo degli screening appare piuttosto marginale (5% quello offerto dal SSN e 12% volontariamente eseguito). Circa la metà dei pazienti intervistati è in terapia farmacologica. Il medico di medicina generale raccoglie opinioni complessivamente positive nel percorso diagnostico e di cura: pazienti abbastanza soddisfatti, sebbene risultino elevati i segmenti di astensione nei giudizi, in particolare rispetto alle capacità di indirizzamento (30%), che ne fanno l'area di minor gradimento. Al momento della diagnosi, il 45% dei pazienti ha sentito il bisogno di approfondire: con una «second opinion» nel 71% dei casi, mentre 1 su 3 è andato online alla ricerca di informazione. Il 18% si è confrontato in famiglia e solo l'11% ha contattato un'Associazione di pazienti.

Circa 6 pazienti intervistati su 10 (58%) sono risultati al corrente dell'esistenza dei test genetici, ma solo un esiguo 5% è in grado di citarne almeno uno correttamente. La metà dei pazienti intervistati ha avuto accesso all'esperienza della chirurgia: in questo caso le valutazioni positive superano ampiamente quelle negative. La scelta del servizio pubblico è decisamente maggioritaria in Puglia (è l'82% dei pazienti ad indicare questa scelta, mentre nessuno si è presentato come paziente privato). Anche per il percorso di cura, i livelli più elevati di soddisfazione dei pazienti pugliesi si incentrano sull'elemento umano: competenza e cortesia del personale gli ambiti che raccolgono le opinioni più positive, seguiti dalla qualità di ambiente e macchinari. Quasi tutti i pazienti - 8 su 10 - ricordano di essere stati informati su rischi e benefici delle terapie.

Inoltre, poco meno della metà dei pazienti intervistati (47%) sa dell'esistenza di terapie sperimentali, il 25% ha
ricevuto proposte di adozione di tali terapie e il 10% avrebbe gradito riceverla. Il 65% dei pazienti conosce i farmaci
innovativi in ambito oncologico e la maggioranza relativa (37%) è a conoscenza del fatto che tali farmaci sono limitati alla cura di alcune forme tumorali. Al confronto, la popolazione generale risulta meno (51%) ma meglio (80%) informata.
 
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