Siccità, grandinate e clima impazzito: la Puglia tra le peggiori d'Europa

Non piove e si moltiplicano gli eventi estremi: la regione è nella top100 in un report mondiale

Siccità, grandinate e clima impazzito: la Puglia tra le peggiori d'Europa
di Alessio PIGNATELLI
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Martedì 21 Febbraio 2023, 05:00

«Tranquilli, è solo un film». Così il regista Paolo Virzì presentava qualche mese fa il suo “Siccità”, un film a tratti distopico e catastrofico su una Roma a secco a causa della mancanza di pioggia. Dalla finzione alla realtà: la Puglia è al settantasettesimo posto tra le regioni europee più esposte agli eventi meteorologici estremi e al cambiamento climatico nel 2050 secondo lo studio internazionale “Gross Domestic Climate Risk”. Non solo. A causa della siccità, nel 2022 in Puglia si è perso un terzo delle produzioni: dalle olive alla frutta e alla verdura con gravi danni anche sugli allevamenti di cozze e ostriche.

Il Tacco d’Italia è inoltre, come ricorda Coldiretti, la regione d’Italia dove piove meno con 641,5 millimetri annui medi e impatti gravi sull’agricoltura causati dalla siccità che distrugge le coltivazioni e favorisce i roghi e rappresenta la calamità più rilevante per i campi. E il 2023 è iniziato sulla stessa falsariga. Tant’è che per tornare alla normalità e garantire le produzioni agricole primaverili ed estive sarebbe necessario oltre un intero mese di pioggia.

L'emergenza

Molti analisti la considerano come la prossima emergenza dopo quella relativa ai rincari dell’energia.

L’emergenza idrica sta colpendo l’Italia da Nord a Sud: niente pioggia e neve, invasi ridotti al lumicino, agricoltura allo stremo. Per questo Legambiente ieri ha lanciato un appello al governo Meloni, indicando le priorità da mettere in campo a partire dalla definizione di una strategia nazionale idrica, strutturata in otto punti, che abbia un approccio circolare con interventi di breve, medio e lungo periodo. Problema che in Puglia già dallo scorso anno si è fatto sentire in maniera preoccupante. Basti pensare che di recente è stato riconosciuto lo stato di calamità da gennaio a settembre 2022 in tutta la Puglia con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare.

E la prima analisi globale del patrimonio immobiliare e del territorio compiuta per gli investitori da Xdi (The Cross Dependency Initiative), tra i leader mondiali nell’analisi del rischio climatico fisico, conferma questo scenario. Sono messi a confronto oltre 2 mila 600 regioni (o altre entità substatali) di tutto il mondo: la Bassa Sassonia in Germania, le Fiandre in Belgio, Krasnodar in Russia sono le regioni europee ai primi posti in classifica e la Puglia rientra nella top 100, al 77esimo posto appunto. I fenomeni atmosferici gravi sono diretta conseguenza di un clima che cambia e sono correlati tra loro: le grandinate che hanno colpito la Puglia - dal Salento al nord Barese fino al Foggiano - sono intervallate da questi lunghi periodi di siccità.

L'allarme di Legambiente e Coldiretti

«La Puglia è una delle regioni a più rischio siccità e desertificazione - spiega Ruggero Ronzulli, presidente di Legambiente Puglia - questo perché già parte con un deficit idrico di partenza non avendo grandi approvvigionamenti e bacini idrici. Questo si unisce alla crescente desertificazione e salinizzazione della falda. Oggi più che mai è necessaria una pianificazione seria di tutela e riutilizzo dell’acqua, così come anche stabilito dal Piano di Tutela delle Acque della Regione Puglia».

Incrociando poi i dati di Coldiretti Puglia, si hanno conferme su una situazione estrema. Il caldo anomalo e la prolungata assenza di precipitazioni ha mandato la natura in tilt con i ciliegi già in fiore, carote variegate, piselli, cavoli rossi e le prime fave pronte per la raccolta. Il caldo “inganna” la natura e questo determina una fioritura fuori stagione con il rischio che il probabile ritorno del freddo e del gelo distrugga poi i raccolti. «Con la temperatura aumentata di oltre 1 grado e le precipitazioni crollate di oltre 124 millimetri di pioggia annua, in Puglia a causa dei cambiamenti climatici è a rischio lo stesso valore dei terreni – chiosa Coldiretti Puglia - che potrebbero subire una perdita tra il 34% e il 60% nei prossimi decenni rispetto alle quotazioni attuali proprio a causa dell’innalzamento delle temperature che minaccia anche i redditi agricoli e rischia di far aumentare la domanda di acqua per l’irrigazione dal 4 al 18%».

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