Scuola, in Puglia il Governo ne sopprime 66. L'assessore regionale: «Pronti al ricorso, come la Campania»

Scuola, in Puglia il Governo ne sopprime 66. L'assessore regionale: «Pronti al ricorso, come la Campania»
di Paola ANCORA
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Mercoledì 1 Febbraio 2023, 05:00

La Puglia potrebbe seguire le orme della Campania e impugnare davanti alla Corte costituzionale il piano ministeriale per il dimensionamento scolastico: «Non escludiamo assolutamente il ricorso, e anzi ho già convocato per la prossima settimana un incontro con i sindacati» dice l’assessore regionale all’Istruzione, Sebastiano Leo, che oggi alle 15, in Conferenza Stato-Regioni, affronterà il tema con il Capo di Gabinetto del ministero dell’Istruzione Giuseppe Recinto.

Assessore perché ritiene sbagliato il piano ministeriale che prevede il taglio di 66 sedi scolastiche? La Puglia ha sempre meno bambini da mandare a scuola.
«Perché lo consideriamo iniquo. E la denatalità non è una attenuante della grave scelta compiuta dal ministro Valditara e dal Governo. Al Sud, che si misura con un grado di dispersione scolastica elevatissimo, è semplicemente una follia scegliere di tagliare sulla scuola, che è un presidio sociale di vitale importanza, specialmente ora, con bisogni e fragilità cresciuti a dismisura, soprattutto fra i ragazzi e le ragazze».

Cos’è che non la convince di questo piano?
«Il piano di Valditara disegna una scuola differenziata su base geografica e lo fa a discapito dei lavoratori e degli studenti. Nelle parole del ministro si leggono concetti insidiosi che fanno molti passi indietro nella storia.

La scuola resta l’unico ascensore sociale e il Governo “del merito” ritiene di poterne far a meno, di poter tagliare istituti che, nella maggior parte dei casi, hanno accolto proprio periferie e povertà che vorremmo non ci fossero domani. Non solo».

Cos’altro?
«Il ministro ha anche ritenuto di applicare un taglio all’assegnazione del fondo 0-6 per il 2023 sul piano di riparto già approvato. Praticamente una scure sull’istruzione nelle sezioni Primavera. Mentre parliamo di denatalità legata anche alla mancanza di servizi, il Governo pensa bene di limitare quelli già esistenti. E solo le Regioni, in questo caso, possono sobbarcarsi i costi che il Governo nazionale nega. Peraltro si tratta di un taglio che penalizza ancora una volta il sistema pubblico di istruzione».

Il presidente campano De Luca ha espresso l’auspicio che «altre Regioni seguano il nostro esempio», impugnando il piano. La Puglia, quindi, è pronta? 
«Noi resisteremo, resisteremo con forza a una politica che vuole accorpare le scuole senza alcuna reale riflessione, che intende eliminare parte di conquiste dei territori, pezzi di storia, talvolta, che hanno contribuito alla nascita di tante menti. Per questa ragione, oltre a noi assessori spero ci sia al nostro fianco anche la forza dei sindacati - che incontrerò la settimana prossima e con i quali ho già aperto un confronto -, dei lavoratori e delle lavoratrici, degli studenti, delle scuole. La scuola, la pandemia ce lo ha insegnato, non si tocca».

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