Parte la vendemmia: tra peronospera e clima pazzo, la Puglia alla resa dei conti

Parte la vendemmia: tra peronospera e clima pazzo, la Puglia alla resa dei conti
di Leda CESARI
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Lunedì 21 Agosto 2023, 08:43 - Ultimo aggiornamento: 09:24

Falcidiati dalla peronospora, rinfrancati dall'escursione termica. I produttori di vino pugliesi si accingono a dare il via alla vendemmia 2023 - molti sono quelli che metteranno mani alle forbici già tra oggi e i prossimi giorni - con un piede già in vigna e un occhio al cielo: ovvero sperando di poter comunque portare a casa - grazie a un meteo clemente - risultati che dovranno fare i conti con il flagello della Plasmopara viticola (nome scientifico della peronospora della vite), che causerà cospicue riduzioni di raccolto un po' in tutta Italia. E la Puglia non fa eccezione, sebbene l'agente patogeno abbia colpito qui e là a macchia di leopardo: soprattutto dove le condizioni dei terreni fradici di pioggia non hanno consentito i trattamenti anti-patogeno.
«La zona più in difficoltà sembrerebbe quella di Sava-Manduria - ammette Massimo Tripaldi, presidente Assoenologi di Puglia, Basilicata e Calabria - ma molto dipende appunto dai trattamenti che la pioggia di maggio e giugno ha consentito di fare in vigna. Per il resto, nonostante un ritardo nella maturazione di 7-10 giorni dovuto al gran caldo di luglio (perché le viti, per resistere al calore, bloccano tutte le loro attività) la qualità sembra buona, anzi direi ottima. Anche perché l'escursione termica di questo periodo ci sta aiutando: le previsioni, insomma, non ci fanno disperare». La forte differenza di temperatura fra giorno e notte aiuta infatti la pianta ad arricchire i profumi dell'uva, ma poco può invece fare laddove si presenti l'incubo di ogni viticoltore: la peronospora, appunto.
«Noi che lavoriamo in biologico stiamo registrando un danno terribile, anche un 70 per cento in meno di produzione - racconta Giuseppe Sportelli, direttore di Masseria Amastuola, in quel di Massafra -. Una situazione mai vista, e sì che dirigo quest'azienda da 22 anni. Colpa della pioggia, ma pure del clima pazzo dei mesi scorsi». E nonostante questo, però, proprio stanotte si comincia a vendemmiare, partendo dalle varietà bianche: «Per carità, le piante stanno bene, perché oltretutto devono nutrire pochi grappoli, e quindi l'annata sarà buona». Ma in prospettiva potrebbero esserci aumenti sul prodotto finito: «Questo non dipende però da noi, che siamo una piccola azienda, ma da chi fa i numeri e decide di svuotare le sue cantine ad ogni costo. Sento oggi parlare di Primitivo sfuso venduto anche a 60 centesimi al litro, e di bottiglie a un euro e 50: roba da non pagare neppure il vetro noi sopravviviamo grazie all'estero, il mercato interno non capirebbe mai aumenti del 100 per 100».
A Brindisi Luigi Rubino, proprietario dell'omonima tenuta, sembra abbastanza tranquillo. «Siamo arrivati alla vendemmia, sì: si comincia in queste ore con le varietà precoci», spiega l'interessato, «anche se il caldo ha in effetti rallentato la maturazione delle uve. Peronospora? Noi siamo stati molto attenti, e forse anche più fortunati perché la nostra vicinanza al mare e la maggiore ventilazione ci hanno consentito da una parte di limitare i danni, dall'altra di avvalerci di una buona escursione termica. E se due mesi fa eravamo in effetti molto preoccupati per la qualità dell'uva, oggi - con tutta la scaramanzia del caso - sembrerebbe di essere al cospetto di un'annata decisamente favorevole vedremo, molto dipenderà dal meteo».
«Chi l'ha salvata ce l'ha buona, chi non l'ha salvata no». A Cutrofiano è tranchant Cosimo Palamà, nume tutelare dell'omonima cantina in attesa di far parlare le forbici a metà settimana (a fine mese si va invece di Primitivo, tempo permettendo). «Un attacco di peronospora così non lo vedevo dal 1973, produzione dimezzata dappertutto Noi siamo riusciti a mettere al sicuro buona parte della nostra uva, a parte quella di un appezzamento devastato dalla grandine a giugno. E la qualità sembrerebbe buona nonostante il ritardo nella maturazione: anche se - per regola - mai vendere la pelle dell'orso prima di averla tra le mani speriamo insomma che non arrivi il maltempo e ci affidiamo al Signore. Cosa che ormai ci tocca fare ogni anno».
Vendemmia al via anche in zona Castel del Monte - si comincia oggi con le varietà internazionali Chardonnay e Sauvignon - dove Sebastiano De Corato, per conto dell'azienda vinicola Rivera, spiega le difficoltà di dover difendere tanta uva contemporaneamente: «A giugno è stato così: abbiamo cominciato con i trattamenti sulle varietà precoci, ma quando i vigneti sono tanti qualcuno rimane sempre per ultimo.

Ed è accaduto per esempio con il Nero di Troia, varietà tardiva. Qui, infatti, la vendemmia è molto lunga, dura fino a metà ottobre per fortuna nelle prime due settimane di agosto, periodo che fa la qualità delle uve, il tempo è stato dalla nostra parte: caldo normale, serate fresche. Abbiamo quindi ottime aspettative su questa annata, augurandoci che il meteo rimanga dalla nostra parte. Incrociamo le dita».

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