In Puglia 141 scuole a rischio idrogeologico: la mappa

In Puglia 141 scuole a rischio idrogeologico: la mappa
di Giuseppe ANDRIANI
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Lunedì 28 Novembre 2022, 05:00

Circa il 7% degli edifici scolastici in Puglia sorgono in zone che vengono considerate ad alto rischio idrogeologico per frane o alluvioni. L’allarme era stato lanciato da OpenPolis, in uno studio dell’osservatorio “Con i bambini”, già prima di quanto accaduto a Ischia. L’avvenimento tragico in Campania, però, ha scosso le coscienze e ha fatto venir alla luce un problema enorme: il rischio idrogeologico. Il rischio non può e non deve generare allarmismo, ma la situazione è questa e - assicurano gli esperti - è il caso di prendere le dovute contromisure nel tempo. 
A Bari sono 15 le scuole che sorgono in una zona a rischio idrogeologico, sulle 135 complessive. E il capoluogo di Regione non è di certo la città con la percentuale più alta. Il viaggio lungo il tacco d’Italia vede diverse zone sensibili a problemi di natura idrogeologica: dal Gargano fino al basso Salento, con numerose eccezioni. Del resto, la Puglia non è una delle zone d’Italia con maggiori rischi. Così come spiega lo studio, le zone montane e interne sono quelle da tenere sott’occhio con maggiore attenzione. Ma in Puglia sono 141 gli edifici scolastici che sorgono in una zona sottoposta a vincolo idrogeologico (nella quale, cioè, esiste una forma di tutela dei terreni che prevede la necessità di chiedere una specifica autorizzazione per ogni lavoro che interagisca col territorio e che comporti modifiche strutturali con possibilità di danno alle acque). E il numero, di certo, non può far piacere. 
Secondo Ispra il fenomeno si può spiegare così: “L’abbandono delle aree rurali montane e collinari ha determinato un mancato presidio e manutenzione del territorio. I cambiamenti climatici in atto stanno inoltre determinando un aumento della frequenza degli eventi pluviometrici intensi e, come conseguenza, un aumento della frequenza delle frane superficiali, delle colate detritiche e delle piene rapide e improvvise”. 
Insomma, c’è la mano dell’uomo. E questo è piuttosto chiaro, al di là dei singoli casi e delle responsabilità correlate, che pure rappresenteranno motivo di indagine, come a Ischia. 

La mappa

Tra i nostri Comuni quelli con più scuole sottoposte a vincolo idrogeologico, quindi potenzialmente a rischio, vanno dal Foggiano al Salento, senza risparmiare Tarantino e Brindisino, per quanto coinvolte in maniera minore.

In alcune zone del Gargano sono addirittura tutti gli edifici a essere a rischio: è il caso di Rodi Garganico, Rocchetta Sant’Antonio, Roseto, Accadia, Biccari. Piccoli centri montani, quindi i più esposti. E se va meglio a Foggia (2 su 69 in città), la provincia è sicuramente quella che presenta più problemi. Nel Tarantino a San Giorgio Jonico, alle porte del capoluogo, sono cinque gli edifici in località definite a rischio. E nel basso Salento va ancora peggio: l’esposizione di alcune zone è notevole. Basti pensare a Minervino, Aradeo, Alessano, Taurisano, che hanno almeno una scuola in una condizione non semplice. E lo stesso vale per Gallipoli e Tricase, laddove la percentuale, rispetto al totale degli istituti scolastici non è alta, ma comunque rappresentano un puntino nella mappa disegnata da OpenPolis. Gli edifici, in tutto, sono 144. E toccano tra i capoluoghi anche Brindisi e Taranto, oltre che Foggia e Bari. 

«Il progressivo spopolamento delle aree interne, unito ai cambiamenti climatici, ha un ruolo nella sicurezza di intere parti del territorio nazionale. Un aspetto da non sottovalutare, vista la rilevanza della questione», si legge nello studio.
È chiaro che quanto accaduto a Ischia non si può prevedere ed è altrettanto chiaro che l’allarmismo non può essere una soluzione, come invece può essere la conoscenza del territorio per correre ai ripari ed evitare che eventi catastrofici possano anche solo potenzialmente avvenire.
E il territorio, seguendo le elaborazioni pubblicate appena pochi giorni fa, dice che in alcuni comuni del Foggiano oltre il 90% dei residenti vive in aree “ad elevata o molto elevata pericolosità da frana”. In questo la colorazione della cartina della Puglia non desta particolari preoccupazioni, però vi sono delle eccezioni, come il confine tra il Foggiano e la Campania, ma anche Canosa di Puglia (18% dei residenti), Gallipoli (12%), Cutrofiano (10%), Patà (7%). 
E la situazione non è così diversa se ci si sposta sulla pericolosità idraulica media, cioè quella per cui il rischio è di alluvione. A Maruggio vive in questa situazione quasi la metà della popolazione residente, a Galatone e Orsara di Puglia uno su tre. Ma sono diversi i paesini, anche in questo caso in provincia di Foggia, che superano il 10% di residenti in zone a rischio medio (secondo quanto calcolato un alluvione potrebbe ripetersi ogni 200 anni). Numeri che non servono a spaventare ma a fare in modo che le scene viste a Ischia non si ripetono. Una tragedia è fatalità, ma troppo spesso c’è di mezzo anche l’uomo. In quello che fa e in quello che non fa.

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