Più posti nelle residenze universitarie: in Puglia ne servono altri 4mila. Il decreto: apertura al pubblico e prezzi ribassati

Il render di un progetto per Brindisi
Il render di un progetto per Brindisi
di Giuseppe ANDRIANI
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Giovedì 29 Febbraio 2024, 06:30

In Puglia servono altri 3.919 posti letto per gli studenti universitari per raggiungere la copertura della quota del 20% dei ragazzi che studiano lontano da casa. Il numero è tra i documenti del decreto del Mur con l'avviso finalizzato all’acquisizione della disponibilità di nuovi posti letto presso alloggi o residenze per studenti. La novità più grossa, al di là dei numeri (resi pubblici per la prima volta), è nell'annuncio che ci sarà un commissario ad hoc per le residenze universitarie. Il nome sarà proposto da Annamaria Bernini e opererà per garantire il rispetto delle tempistiche del Pnrr (quindi la chiusura dei cantieri entro la fine del 2026). «Abbiamo messo a punto un pacchetto ad hoc dedicato all’housing - ha spiegato la titolare del Mur -. Il CdM ha accolto la mia proposta di prevedere la figura di un Commissario straordinario per gli alloggi universitari, un soggetto attuatore che integrerà le competenze del Mur accelerando così la realizzazione dei posti letto. Individuerò già nei prossimi giorni questa figura che farà anche da elemento di congiunzione con gli altri Ministeri, la Struttura di Missione Pnrr della Presidenza del Consiglio e gli Enti locali. Un soggetto altamente specializzato che coordinerà le politiche di housing attraverso procedure semplificate».
Il Ministero accelera. Il bando è da 1,2 miliardi di euro: una cifra record. È la risposta del governo alla crisi abitativa scoppiata già nella primavera del 2023, con i ragazzi nelle tende per protestare contro il caro-affitti. La strategia è palese: più posti letto nelle strutture pubbliche, per provare a ridurre il gap. «Ci sono immobili nei centri storici, abbandonati, vuoti, sfitti - ha detto Bernini qualche giorno fa da Urbino, durante l'inaugurazione dell'anno accademico -.

Ogni luogo parla. Ci sono edifici di archeologia industriale che si prestano ad essere rigenerati e riprogettati, adatti a raccontare una nuova storia». L'obiettivo è raggiungere la quota 20% del totale dei ragazzi che studiano lontano da casa. Secondo questo calcolo, che si riferisce al 2022 (agli ultimi dati certi, quindi), in Puglia servirebbero altri 3.919 posti, di cui 2.260 a Bari e 715 a Lecce, le due città più interessate dal fenomeno di trasferimenti di prossimità per motivi di studio. 

Tutte le novità

Commissariamento per mettere in campo procedure semplificate e non solo. Diverse le novità contenute nel Dl Pnrr 4. Tra queste l'apertura del bando: sino ad oggi la norma si riferiva solo al privato convenzionato con il pubblico, ora direttamente anche a soggetti pubblici, in linea con quanto previsto dalla legge 338/2000. E ancora a possibilità di riconoscere un contributo sotto forma di credito d’imposta anche ai proprietari degli immobili. Dal Ministero, poi, fanno sapere che sarà in vigore un regime semplificato per cambiare la destinazione d'uso degli immobili (con vincolo di almeno 12 anni) e che sarà rafforzata la collaborazione con il Demanio. 
Non meno del 30 per cento dei posti letto dovrà essere destinato agli studenti meritevoli e provenienti da famiglie a basso reddito. Gli importi che gli studenti dovranno corrispondere alla struttura saranno in linea con i bandi degli Enti per il diritto allo studio. Gli studenti saranno individuati tramite le graduatorie regionali. La restante parte dei posti letto sarà destinata a tutti gli altri studenti, sempre su criteri di merito. Si tratta di posti letto ai quali verrà applicata una tariffa inferiore almeno del 15% rispetto ai valori medi di mercato. Questi vincoli - spiegano dal Mur - dovranno essere rispettati per almeno 12 anni. C'è l'accelerata, adesso si aprirà la partita della ripartizione delle risorse e delle candidature. E la Puglia vuole essere in prima fila.

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