Puglia, immatricolazioni boom in tutti gli atenei. E il Sud trascina il Paese

Puglia, immatricolazioni boom in tutti gli atenei. E il Sud trascina il Paese
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Lunedì 12 Giugno 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 14:23

Boom di immatricolazioni per gli atenei pugliesi. Rispetto all’anno scorso tutti, fatta eccezione per il Politecnico di Bari (il calo è comunque quasi impercettibile), hanno incrementato il numero degli iscritti al primo anno. Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha comunicato i dati parziali delle immatricolazioni all’1 giugno. Sono ancora parziali perché, come noto, i definitivi saranno pubblicato poi in autunno. Si tratta degli iscritti all’anno accademico 2022/23. Il confronto rispetto alle annate precedenti è stato fatto tenendo presente anche per queste i dati parziali a giugno (e non quelli definitivi, in ogni caso disponibili). È semplice così far emergere gli ottimi numeri delle università pugliesi. E a livello generale una tendenza più che positiva a livello nazionale, con gli atenei del Mezzogiorno che trascinano - almeno da questo punto di vista - il Paese. 

I dati dei singoli atenei

Nel dettaglio l’Università degli Studi di Bari vede già 7.270 ragazzi per il primo anno. Sono 71 unità in più rispetto allo scorso anno accademico, quando furono 7.199. È pur vero che nel 2020/21, in piena pandemia, Uniba vide quasi 7.700 ragazzi iscriversi, ma quello era un boom dovuto alla contingenza della pandemia, che aveva “costretto” in tanti a rinunciare ai “viaggi della speranza” per motivi di studio, un po’ per cause di natura economica e un po’ per la paura del covid. Erano i mesi in cui il rischio era di dover restare chiusi in casa magari a mille chilometri di distanza dalla propria terra. In questo caso, invece, il buon numero delle iscrizioni, in crescita rispetto al giugno dell’anno scorso, è dovuto a una serie di politiche messe in atto dagli atenei pugliesi (e meridionali più in generale). Anche se non mancano le cause economiche. L’inflazione alle stelle avrà probabilmente allontanato diversi ragazzi - e diverse famiglie, soprattutto - dall’idea di partire. Non è un caso che proprio nelle ultime settimane sia scoppiata la protesta degli universitari nelle tende. 
L’Università del Salento sfonda il muro dei 4mila immatricolati già a giugno: è la prima volta in assoluto per l’ateneo leccese. Un anno fa erano 3.907 le matricole, al momento invece risultano essere già 4.015. E si dovrebbe arrivare facilmente a quota 5mila. Una crescita in proporzione ancor maggiore arriva da Foggia: +124 unità rispetto all’anno scorso. Unifg registra 2.869 immatricolazioni (erano 2.745, e c’è un incremento del 10% se si fa il paragone tra il giugno del 2021 e quello del 2023, senza dimenticare che già nel periodo post-covid ci fu un vero e proprio boom, da record nazionale). 
Bene anche, tra le private, la Lum di Casamassima, che arriva a 376 iscritti al primo anno, con un aumento del 40% rispetto a un anno fa (erano 258). Unico neo i numeri del Politecnico di Bari, che passa da 1.890 immatricolati a giugno 2022 ai 1.791 che risultano essere iscritti al momento. Una tendenza, però, che potrà essere ribaltata nei prossimi mesi, quando sarà comunicato il dato definitivo. 
A livello nazionale gli immatricolati sono già 329.817, il 2,2% in più rispetto al dato dello scorso giugno.«Si tratta di dati ancora provvisori ma che confermano un aumento delle immatricolazioni significativo, che ha consentito di recuperare quasi tutto il calo dello scorso anno, e che fanno sperare in un rinnovato interesse per gli studi universitari», fanno sapere dal Ministero dell’Università e della Ricerca.

E ancora, i numeri: tra le quasi 330.000 nuove immatricolazioni è confermata la maggiore presenza femminile - 183.647 nuove iscritte, il 56% - rispetto a quella maschile - 146.170 nuovi studenti, il 44% -. Nel 2021-2022 gli studenti e le studentesse iscritte al primo anno erano, rispettivamente, 143.164 e 179.501. 

I corsi preferiti

I corsi di laurea preferiti? Rimane costante sul totale degli studenti la quota degli iscritti per l’area Stem (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica): circa il 30 per cento delle nuove immatricolazioni. Costanti anche i nuovi studenti per l’area economica, giuridica e sociale (35%) e per quella sanitaria e agro-veterinaria (17%). Confermate per questo anno accademico le opzioni per l’area artistica e letteraria (18%).
Reggono tutti i settori disciplinari, e al Sud si registra un buon incremento. L’Università italiana riparte da numeri incoraggianti, senza dimenticare il fenomeno ancora largamente diffuso dell’emigrazione per motivi di studio. Ma è una ripartenza, ed è già qualcosa.

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