La Puglia nel corridoio adriatico dell'Europa. Ma c'è la levata di scudi nel Salento

Conferenza di Emiliano con Giovannini. Il ministro avvisa: «Progetti entro il 2030»

La Puglia nel corridoio adriatico “core”. Ma c'è la levata di scudi nel Salento
La Puglia nel corridoio adriatico “core”. Ma c'è la levata di scudi nel Salento
di Alessio PIGNATELLI
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Venerdì 17 Dicembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 16:18

Un passaggio fondamentale, un risultato storico. Sfumatura più o meno, sono queste le reazioni di buona parte del fronte istituzionale che ha accolto l’inserimento della sezione Ancona-Bari nella rete “Extended Core”. Al netto delle polemiche del versante salentino, l’inclusione del tratto che si estende fino a Taranto è stato definito fondamentale per tutta la Puglia. Con un particolare non di poco conto, però. Mentre il presidente Emiliano ringraziava il ministro per le Infrastrutture Enrico Giovannini e i colleghi governatori di Abruzzo, Molise e Marche, l’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci scriveva alla viceministra Teresa Bellanova per chiedere uno sforzo e far rientrare anche Brindisi e Lecce nel corridoio strategico. Insomma, come se ci fosse il retrogusto di una vittoria monca che esclude Brindisi in primis come porto core.

Il lungo iter

La proposta della Commissione, frutto di una lunga consultazione con governi ed enti locali, avrà degli effetti a lungo raggio determinanti: l’accesso ai finanziamenti europei si concretizzerà in comunicazioni e trasporti più veloci, sicuri, efficienti, resilienti e meno inquinanti. Infrastrutture con caratteristiche specifiche (come specificato nell’approfondimento ndr). Il cosiddetto bicchiere mezzo pieno è emerso durante la conferenza stampa da remoto convocata dal presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio: c’erano il ministro Giovannini e i presidenti Michele Emiliano (Regione Puglia), Donato Toma (Regione Molise) e Francesco Acquaroli (Regione Marche).

Le dichiarazioni

«Non è una opportunità senza impegni - ha detto il ministro Giovannini - gli investimenti della rete Core vanno fatti entro il 2030. Grazie al negoziato di questi mesi, la commissione europea, nella proposta di mappe, ha inserito la dorsale ferroviaria Adriatica fondamentale per lo sviluppo del nostro Paese che ha anche una funzione insostituibile per il trasporto delle merci. Nella legge Finanziaria abbiamo inserito 5 miliardi di investimento sulla dorsale per convincere la commissione europea che non stavamo facendo una richiesta estemporanea».

Giovannini ha poi esaltato il lavoro di squadra tra i presidenti di Regione. In collegamento, anche Michele Emiliano: «Abbiamo fatto un primo passo decisivo, c’era una ingiustizia profonda. Abbiamo ottenuto un risultato straordinario, ora opereremo per raccordare i nostri porti, migliorare tutte le catene intermodali e i collegamenti con i Balcani ed Est europeo». Una sfida, ha proseguito Emiliano «che ci porterà a chiedere al governo altre due azioni: prolungamento dell’Alta velocità o Alta capacità da Bari a Lecce e il prolungamento dell’autostrada Bari-Lecce che ancora oggi non esiste purtroppo.

Due mosse per connettere due aree turistiche attrattive». Parole utilizzate sagacemente: il presidente ha infatti anticipato una richiesta che non è affatto scontata possa essere esaudita e in quali tempi realizzata.

La lettera di Delli Noci

Tant’è che, come anticipato, l’assessore Delli Noci ha inviato una missiva alla viceministra per le Infrastrutture, Bellanova: «Cara Teresa - si legge nella lettera protocollata - Sappiamo che le reti Ten-T, data la loro rilevanza a livello non solo nazionale ma comunitario, sono un insieme di infrastrutture indispensabili per garantire uno sviluppo economico sostenibile e duraturo del territorio. Per questa ragione l’inserimento del porto di Brindisi all’interno della rete dei porti strategici e il prolungamento della dorsale adriatica fino a Lecce sono interventi essenziali per assicurare la competitività dell’intero sistema d’impresa regionale». Con la richiesta finale del massimo sforzo congiunto per connettere il Salento alle grandi direttrici del trasporto internazionale.

Un appello che si unisce a quello di altri esponenti politici come l’eurodeputato Andrea Caroppo che ha evidenziato anche l’assenza dell’aeroporto di Bari tra gli scali “core”: «Criticità - ha detto - che escludono un bacino di oltre un milione di persone: da tempo avevo messo in guardia rispetto a questo rischio ma evidentemente non è servito». E infine, è Paolo Pagliaro, capogruppo in Consiglio regionale de “La Puglia Domani” a chiedere un ravvedimento: «Questa mappa taglia fuori il Salento. Quella che nella narrazione del presidente Michele Emiliano è una mezza vittoria, per noi è una sconfitta. Di più: è un’umiliazione, l’ennesima, inflitta al territorio salentino».

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