Puglia, contagi in risalita: visite negli ospedali vietate, ma da lunedì saremo in zona bianca

Puglia, contagi in risalita: visite negli ospedali vietate, ma da lunedì saremo in zona bianca
di Paola ANCORA
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Sabato 12 Marzo 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 09:43

Visite ad amici e parenti in ospedale? In Puglia bisognerà attendere ancora. Infatti, sebbene la legge approvata il 18 febbraio scorso e con la quale è stato convertito il decreto anti-Covid del 24 dicembre, prevedesse la possibilità di riaprire alle visite dal 10 marzo, i reparti dei nosocomi pugliesi restano off limits. «Non abbiamo ricevuto alcun avviso o richiesta perentoria da parte del ministero» precisa l’assessore regionale alla Sanità Rocco Palese. Lo confermano anche le Asl e i medici impegnati in corsia: «Non è cambiato nulla in questi giorni, se non l’elevato numero di contagi, in particolare in alcune province», come quella di Lecce che detiene il primato italiano per l’incidenza ogni 100mila abitanti (più di 1.000 casi contro una media italiana di circa 500).

Cosa prevede la norma


Nelle sue varianti meno virulente - come la Omicron - Sars-Cov2 ha ripreso a circolare con tale velocità da impensierire il Dipartimento Salute regionale e le sue articolazioni sul territorio. Così, la mancata ricezione di circolari ministeriali sull’applicazione della legge del 18 febbraio ha di fatto “consentito” alla Puglia di mantenere la linea della prudenza fortemente sostenuta da Palese, continuando ad aprire ospedali e reparti No Covid solo in casi eccezionali e comunque dopo esibizione di Super Green Pass e di tampone - molecolare o antigenico - eseguito nelle 48 ore precedenti la visita. La legge nazionale, invece, dal 10 marzo apriva alla possibilità di visite di 45 minuti in ospedale e senza limiti di tempo nelle Rsa, salvo diverse direttive dei direttori sanitari dei nosocomi alla luce del mutevole scenario epidemiologico. E il quadro, in Puglia, nonostante l’imminente passaggio in zona bianca, non è roseo: secondo il monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità, ha fatto un balzo indietro di 15 giorni.

E nella settimana dal 4 al 10 marzo l’incidenza ogni 100mila abitanti è passata da 564,5 a 694 casi. È peggiorata anche rispetto al periodo 18-24 febbraio, quando si attestava a 684,6 casi ogni 100mila residenti. 

La recrudescenza, da cosa è determinata


Gli epidemiologi pugliesi hanno chiarito che, all’origine di questa recrudescenza, ci sono l’ultima “zampata” dell’inverno e un generale calo dell’attenzione sul rispetto delle norme di contenimento del contagio. Solo negli ultimi giorni ci sono stati casi positivi nei reparti di Ortopedia e Cardiochirurgia dell’ospedale “Vito Fazzi”, a Lecce. Non a caso, l’assessore Palese invita tutti «a rispettare i principi di prudenza, a non abbassare la guardia. Il virus circola molto e lo fa perché cammina sulle nostre gambe. Inoltre - aggiunge - chi non è ancora vaccinato lo faccia subito: il numero delle vittime resta elevato». 

Le restrizioni, la road map


Al netto della cautela con la quale, dunque, ci si continua a muovere in ambito sanitario, la road map delle riaperture dettata dal Governo prevede, sempre a partire dal 10 marzo scorso, la possibilità di «consumare cibi e bevande anche in sale teatrali, da concerto, al cinema, nei locali di intrattenimento e musica dal vivo, in altri locali assimilati e in tutti i luoghi in cui svolgono eventi e competizioni sportive». Negli stadi la capienza dovrebbe tornare al 100% entro il 31 marzo, quando scadrà lo stato di emergenza e anche il sistema dei colori scomparirà.
Nelle intenzioni dell’esecutivo Draghi dal primo aprile non sarà più obbligatorio esibire il Super Green Pass nei luoghi di ritrovo all’aperto, in ristoranti, bar e probabilmente anche negli alberghi o per partecipare a tutte le attività sportive, sempre all’aperto. Nei locali al chiuso invece il Green Pass rimarrà in versione “base” fino a fine aprile. «Ragionevolmente - ha dichiarato il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa - dal primo maggio ci sarà un ulteriore allentamento delle misure restrittive anti-Covid, probabilmente andremo a levare il Green Pass anche al chiuso. Sull’obbligo di mascherina al chiuso stiamo valutando, ci sarà un graduale allentamento». 
Non solo. Si valuta anche l’ipotesi di uniformare le regole fra under e over50, consentendo a questi ultimi di andare al lavoro con il solo tampone negativo e non, come succede adesso, esibendo il Super Green Pass. «Una data precisa ancora non c’è - ha aggiunto Costa - ma l’ipotesi è anticipare la data del 15 giugno». Con la fine dello stato di emergenza potrebbe anche essere presa in considerazione la possibilità di utilizzare il Green Pass base per accedere ai trasporti pubblici. Un percorso non privo di incognite e sorprese - com’è avvenuto, per esempio, sul fronte ospedali - e che potrebbe consentire, per tappe successive, di arrivare all’estate senza restrizioni di sorta. Una normalità inseguita per oltre due anni. 

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