Xylella, primo focolaio ad Alberobello. Allarme tra i produttori: «Subito un monitoraggio in tutta la zona»

Xylella, primo focolaio ad Alberobello. Allarme tra i produttori: «Subito un monitoraggio in tutta la zona»
di Maria Claudia MINERVA
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Mercoledì 4 Agosto 2021, 17:08 - Ultimo aggiornamento: 19:34

Dopo Locorotondo, Monopoli e Polignano, anche Alberobello colpito dalla xylella fastidiosa. Si tratta del quarto comune della provincia di Bari ad essere interessato dal ritrovamento di piante infette dalla batteriosi. Segno evidente di come la fitopatia avanzi inesorabilmente.  Sul sito istituzionale “Emergenza Xylella” sono stati pubblicati due rapporti di prova (91D e 91P) con l’indicazione di cinque ulivi infetti che generano un nuovo focolaio nell’agro della città dei Trulli patrimonio Unesco.Con quest’ultima comunicazione sale a 36 il numero delle piante risultate infette nel corso del monitoraggio avviato lo scorso maggio. 

Il focolaio

Nello specifico il focolaio è localizzato tra Alberobello e Locorotondo, a ridosso della strada provinciale 162 e ad un paio di chilometri dalla frazione di Coreggia. Il focolaio ricade in “zona cuscinetto”, pertanto, in base al regolamento di esecuzione dell'Unione Europea 2020/1201, vige l’obbligo di abbattere sia le piante infette che tutte le piante suscettibili alla sottospecie pauca (“piante specificate”) presenti nel raggio di 50 metri di ciascuna delle piante infette, salvo la eventuale presenza di olivi con caratteri di monumentalità per i quali è possibile avvalersi di una deroga. Adesso, in base alla metodologia prevista dal Piano di Azione regionale e al fine di definire l’esatta estensione del focolaio, si dovrà procedere ad un monitoraggio capillare dell’area immediatamente circostante.

La Coldiretti Puglia

«Come ripetutamente segnaliamo e denunciamo da anni – torna a ribadire il presidente della Coldiretti Puglia, Savino Muraglia - il monitoraggio degli ulivi non può essere esclusivamente visivo, perché la xylella è come il Covid, la malattia è asintomatica per un lasso di tempo imprecisato, per cui le piante appaiono sane alla vista.

Per accertare la presenza della malattia nell’area a forte rischio vanno effettuati campionamenti e analisi anche di ulivi apparentemente sani, senza che sia ancora ben visibile alcun segno di disseccamento», ricordando che è andato «perso 1/3 degli ulivi di inestimabile valore preservati nel tempo, è impensabile continuare a perdere un patrimonio vitale per la Puglia sul piano agricolo, paesaggistico, culturale e turistico», conclude Muraglia.

Le ultime infezioni

Solo qualche giorno fa il Servizio Fitosanitario Regionale ha comunicato il ritrovamento di altri 14 ulivi infetti nella Piana dei monumentali. Delle piante ormai colpite dalla batteriosi, due ricadono in zona cuscinetto, in altrettanti focolai di Monopoli già interessati dai ritrovamenti delle scorse settimane. Gli altri 12 ulivi sono, invece, situati a Fasano (Brindisi) in zona contenimento, a poche centinaia di metri dalla zona cuscinetto, in prossimità del confine con l’agro di Monopoli e nelle immediate vicinanze della SS16, a breve distanza (circa 200m) da un’area di servizio della corsia direzione Nord, ovvero la più grande arteria stradale costiera della Puglia. Ora, il nuovo focolaio ad Alberobello inquieta i produttori olivicoli che chiedono monitoraggi in tutta l'area per isolare eventuali altre infezioni. 
 

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