Il Pd pugliese: «Eppure qui un dato tra i migliori del Sud»

Il Pd pugliese: «Eppure qui un dato tra i migliori del Sud»
di Andrea TAFURO
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Lunedì 26 Settembre 2022, 02:17

La Puglia volta le spalle al centrosinistra e conferma il dato nazionale premiando la coalizione di centrodestra. Il Pd perde ma si attesta intorno al 20%, un dato leggermente più elevato della performance complessiva del partito, che tuttavia lo piazza al terzo posto tra i partiti pugliesi, dietro al Movimento 5 stelle e al partito di Giorgia Meloni. Questo la tendenza del voto politico, a due ore dall’inizio dello spoglio delle schede per i collegi uninominali del Senato.

Per Marco Lacarra, segretario regionale del Pd, le prime proiezioni «descrivono un quadro parziale, con numeri ancora bassi.

Nei collegi uninominali del Senato siamo indietro ma ce la stiamo giocando. Tuttavia se il dato fosse confermato, rispetto alle performance nazionali del partito tra il 18% e il 19%, l’assoluta novità è il risultato del Pd regionale, intorno al 20%, quasi 2 punti percentuali in più. Un dato, tra i migliori del meridione, che indica che il partito in Puglia ha retto nonostante un risultato complessivo fortemente negativo, che ha portato la vittoria della destra». Sguardo di Lacarra rivolto anche al risultato del Movimento 5 stelle, indirizzato verso la leadership dei partiti in Puglia. «Ce lo aspettavamo. Sapevamo del consenso alto del movimento, ora attendiamo dati più ampi per un’analisi approfondita sulle scelte dell’elettorato. Speriamo tuttavia di invertire la tendenza alla Camera dove il centrosinistra ha schierato dei candidati forti».

Donato Metallo


Collegi uninominali che secondo le prime stime dovrebbero premiare al Senato i candidati di centrodestra. 
Di vento nazionale che ha spirato verso destra anche in regione ha parlato il consigliere regionale Pd, Donato Metallo. «È tempo di mettere insieme i numeri e capire dove abbiamo sbagliato – ha aggiunto. Qualcosa non ha funzionato e gli elettori hanno sempre ragione». Non solo però il dato numerico, tra gli argomenti al centro del dibattito nel Partito democratico anche la mancata alleanza nazionale con il M5s. Sui territori «abbiamo fortemente voluto allargare il fronte alternativo alla destra». Poi, con l’inizio della campagna elettorale «si è rotto il confronto, che sui territori continuerà ad andare avanti. È evidente che si aprirà un’altra stagione dopo che avremo capito quali sono i numeri».

Francesco Boccia

Lo ha detto ad inizio scrutinio delle schede, Francesco Boccia (Pd), parlando del dialogo con il M5s. «Al sud la Lega non c’è più», «io penso che nelle Regioni del sud i risultati possono confermare che un certo tipo di alleanza è ancora maggioranza larga», ha aggiunto Boccia. Strappo tra Pd e il movimento guidato dall’ex Premier Giuseppe Conte, al centro dell’autocritica rivolta al centrosinistra da Claudio Stefanazzi. «Il dato parziale sta a testimoniare che se ci fosse stata la coalizione con il M5S il risultato elettorale sarebbe stato differente. Questo deve far riflettere anche a livello nazionale: il M5S è una forza politica importante in Puglia». In Puglia, intanto l’affluenza è calata di oltre il 12%: al voto il 56,5% degli aventi diritto rispetto al 69,2% delle precedenti politiche. Tra le città capoluogo, quella con la percentuale più alta di affluenza è Bari con il 58,37% (in calo del’11,5%), seguita da Lecce (57,8), Taranto (56,5), Barletta (55,5), Brindisi (54,8) e Foggia (52,7). L’affluenza nei capoluoghi rispecchia quella nelle province: maggiore a Bari con il 58,37%, seguita da Lecce (57,86), Taranto (56,55), Bat (55,68), Brindisi (54,85) e Foggia (52,78). Dato sull’astensionismo commentato dal segretario cittadino del Pd di Foggia, Davide Emanuele. «Il Movimento 5S nella provincia di Foggia ha una preferenza maggiore, ma per quanto ci riguarda siamo fiduciosi. Dalle nostre parti, però, il primo partito è l’astensionismo, siamo intorno al 40%. Purtroppo, è la conferma che la gente non ha più fiducia nella politica».

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