Fratelli d'Italia: «Saremo all'altezza». Forza Italia: «Il Sud è con noi». E nella Lega si apre la crisi

Da sinistra, Ignazio Zullo, Mauro D'Attis e Roberto Marti
Da sinistra, Ignazio Zullo, Mauro D'Attis e Roberto Marti
di Paola ANCORA
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Lunedì 26 Settembre 2022, 02:07

L’Italia e la Puglia hanno scelto: il centrodestra vince le elezioni politiche 2022. E Fratelli d’Italia, fino a quattro anni fa “Cenerentola” della coalizione, compie un balzo in avanti a due cifre, passando dal 4% circa del 2018 al 24% e relegando gli alleati di Forza Italia e Lega al ruolo di gregari, ma con pesi specifici molto diversi nel Paese e sui territori. Un risultato che i social hanno subito battezzato “Fiocco rosa” perché ha il volto e la firma di Giorgia Meloni, prima donna nella storia repubblicana ad arrivare sulla soglia di Palazzo Chigi. 

Fratelli d'Italia a valanga

Quando il giornale è pronto ad andare in stampa, Fratelli d’Italia non ha ancora dato il “rompete le righe”: bocche cucite, prudenza e assaporare in silenzio il trionfo annunciato dalle proiezioni. La prima a parlare dovrà essere la presidente, ma a microfoni spenti l’entusiasmo è palpabile nell’entourage dei colonnelli pugliesi di Meloni, Marcello Gemmato e Raffaele Fitto, le due anime dei Fratelli d’Italia nella regione di Pinuccio Tatarella e Aldo Moro - quella di destra e quella centrista -, dati entrambi in pole position per un ruolo nel governo che verrà. «Il nostro auspicio – è stato lo stringato commento rilasciato da Ignazio Zullo, capogruppo FdI in Consiglio regionale e candidato al plurinominale del Senato – è avere una maggioranza netta tanto alla Camera che al Senato perché l’obiettivo di Giorgia Meloni è risollevare l’Italia».

Il galateo non scritto della politica lo impone e FdI non infrange le regole: il capogruppo del partito al Senato, Luca Ciriani, e poi lo stesso Zullo, hanno declinato l’invito a guardare in casa d’altri commentando i risultati parziali ottenuti da Forza Italia e, ancor più, dalla Lega - «Aspettiamo la conclusione delle operazioni di spoglio» - ma che gli equilibri interni siano cambiati è scritto. E se il core moderato del centrodestra, gli azzurri di Antonio Tajani e Silvio Berlusconi, ha resistito all’avanzata di FdI, consolidando la sua posizione pugliese e nazionale, è la Lega di Matteo Salvini ad aver perso terreno e ad uscire fortemente ridimensionata dalle urne: a livello nazionale le proiezioni le consegnano un 8,8%, con il Sud in ritardo sullo scrutinio e, dunque, con concrete possibilità di un ulteriore ritocco al ribasso del risultato finale. 

Forza Italia tiene

Così, pur con l’inevitabile cautela legata ai dati parziali disponibili, passata la mezzanotte, il coordinatore regionale degli azzurri, il parlamentare uscente e ricandidato Mauro D’Attis, ha sottolineato la «centralità di Forza Italia nella coalizione di centrodestra. Aspettiamo fino all’ultima sezione scrutinata – ha detto -, ma è chiaro che la visione programmatica del nostro partito, unitamente all’autorevolezza in Italia e in Europa dei nostri riferimenti, Berlusconi e Tajani, abbiano convinto i cittadini. In Puglia ci aspettiamo sicuramente un risultato importante, sia per l’attenzione da sempre riposta nei confronti del Mezzogiorno, sia per il forte radicamento territoriale dei nostri rappresentanti». 
Il vocabolario moderato di Forza Italia, sintonizzato sui temi cari al Sud, sembrerebbe aver avuto la meglio su quello più tranchant e a trazione autonomista dei leghisti, nelle ultime settimane impegnati in una sorta di guerra fredda a Fratelli d’Italia che, evidentemente, non ha pagato. Nella sfida di volti e di leadership, Meloni fa cappotto e capitalizza gli anni di opposizione al Governo Draghi, del quale il partito di Salvini ha fatto parte. Prudente il coordinatore regionale della Lega, Roberto Marti, candidato all’uninominale del Senato nel collegio Lecce-Galatina e in vantaggio rispetto allo sfidante di centrosinistra Pier Luigi Lopalco. «La coalizione, anche in Puglia, sembra aver ottenuto un buon risultato, ma la percentuale di voti scrutinata è ancora troppo bassa». Si vedrà.
Quel che è certo è che il centrodestra torna a Palazzo Chigi dopo un’assenza durata 11 anni. «Con Giorgia Meloni un risultato straordinario» battono le agenzie quando l’orologio segna l’1.39: a parlare è Francesco Lollobrigida, capogruppo di FdI alla Camera, pochi giorni fa a Bari per la chiusura della campagna elettorale. «Saremo all’altezza - ha concluso - e saremo compatti». Non resta che affrontare la prova del governo, in una delle stagioni più difficili per il Paese. 

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