Lopalco: «Vacanze sicure con green pass, più vaccini e richiami anche al mare»

Lopalco: «Vacanze sicure con green pass, più vaccini e richiami anche al mare»
di Rita DE BERNART
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Domenica 16 Maggio 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 19:40

Rinunciare alla vacanza o al vaccino? Per molti italiani questa potrebbe la scelta da compiere da qui ai prossimi mesi. E mentre si lavora alle soluzioni più efficaci per una stagione estiva in sicurezza, sul tavolo della discussione ci sono gli hub vaccinali turistici anche in Puglia che rappresentano, secondo l’assessore pugliese alla sanità Pier Luigi Lopalco, una chance importante sia per salvare l’economia legata alla filiera che per salvaguardare la salute. Con lo stop alla quarantena per chi entra in Italia dai Paesi dell’Unione Europea e dell’area Shengen, e da Gran Bretagna e Israele, esibendo un tampone negativo effettuato entro le 48 ore, inoltre, si riaccende il dibattito sul green pass europeo. La carta verde, che dovrebbe entrare in vigore per metà giugno è infatti considerata, in particolare dagli operatori turistici che la chiedono all’unanimità, lo strumento essenziale per ripartire in sicurezza e far tornare in Italia i flussi stranieri, fondamentali per la ripresa del settore. Tanto che qualcuno ha persino ipotizzato che la Regione, in attesa delle decisioni europee, potesse dotarsi di un proprio certificato per gli ingressi in Puglia.

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Assessore Lopalco, in attesa del green pass europeo per la mobilità turistica, è ipotizzabile che la regione si doti di un proprio pass per i turisti?
«No, questo non è fattibile. Nel momento in cui viene firmato un Dpcm, ci dobbiamo adeguare, questo non rientra nelle nostre competenze, abbiamo già attivato sul portale Pugliasalute la certificazione verde che consente ai pugliesi di muoversi fuori regione ma non possiamo fare altro. Inoltre in questo momento in Italia la situazione è piuttosto omogenea per cui non c’è grande necessità di regolamentare la mobilità interna, né motivo di accelerare. Non stiamo pensando a nulla di diverso da quelle che sono le prescrizioni nazionali. Aspettiamo le indicazioni ministeriali e l’attivazione del pass europeo che dovrebbe essere pronto e operativo per metà giugno».
La Puglia è preparata a gestire questa speciale carta di circolazione?
«Sempre secondo le linee guida governative, stiamo lavorando ad adeguare le procedure, i form da compilare, i processi e la documentazione agli standard europei in modo che tutto risulti agevole e facilmente fruibile sia per i pugliesi che richiedono il pass che per i turisti che devono interagire con il nostro portale».
Rispetto alla possibilità di ottenere il pass attraverso un tampone, quando e dove deve essere effettuato il test?
«Sarebbe sicuramente più opportuno che i tamponi fossero effettuati nel proprio paese di provenienza nelle 48 ore prima dell’arrivo. Su questo però ancora non c’è nulla di certo, aspettiamo le indicazioni. Se dovessero dire che il tampone è da somministrare all’arrivo ci attrezzeremo negli aeroporti o con specifici hub in cui effettuarli. Ma a nostro avviso non si tratta della soluzione migliore».
Si spieghi meglio.
«Il vero problema di effettuare i tamponi in entrata si presenta nel momento in cui occorre gestire un’eventuale positività. Bisogna essere preparati: adottare tutte le precauzioni del caso isolando e controllando tutti coloro i quali siano entrati in contatto con il positivo, predisporre luoghi in cui far fare la quarantena, e anche attrezzati per far rientrare in sicurezza la persona».
Si parla di hub vaccinali per turisti per incentivare il settore. A che punto siamo?
«Sicuramente è uno degli argomenti già sul tavolo del piano vaccinale. Saremmo molto contenti se ci venisse data questa opportunità, perché questo consentirebbe a tante persone di non dover scegliere di rinunciare alla vacanza o al vaccino. Inoltre siamo abbastanza preparati a farlo. Basterebbe dedicare un’ala degli hub esistenti ai turisti, tanto più che molti di quelli pugliesi sono già nelle principali località turistiche o comunque molto vicini. Certo però questo soprattutto in alcune zone particolarmente frequentate vorrebbe dire dover avere un grosso approvvigionamento di vaccini».
Possiamo dire che il livello di sicurezza di quest’estate sia maggiore rispetto alla scorsa?
«Il maggiore livello di sicurezza è da attribuire alla vaccinazione delle persone più a rischio, oltre che per l’utilizzo di alcuni strumenti come il pass verde. Purtroppo però credo che un anno di restrizioni e sacrifici, non abbiano per nulla aumentato il livello di consapevolezza del rischio in tante persone».
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