La sfida di Emiliano: «Genitori, pretendete la didattica a distanza». Bufera via social. Ma ora la Regione tratta col ministero

La sfida di Emiliano: «Genitori, pretendete la didattica a distanza». Bufera via social. Ma ora la Regione tratta col ministero
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Lunedì 9 Novembre 2020, 15:33 - Ultimo aggiornamento: 10 Novembre, 15:11

Contatti sarebbero in corso, secondo quanto si apprende, tra il ministero dell'Istruzione e la Regione Puglia per fare conciliare le ragioni sanitarie con le regole previste dal Dpcm del 3 novembre sulla scuola. A far da mediatore è il ministero degli Affari regionali, retto dal pugliese Francesco Boccia. La notizia, diffusa in serata, arriva dopo giornate convulse che hanno visto il ministro Lucia Azzolina contrapposta al governo regionale pugliese sul rispetto del Dpcm, che prevede per le regioni arancioni (e la Puglia lo è insieme con la Sicilia) la didattica a distanza solo per le Superiori.

La giornata era cominciata in tutt'altro modo. Vediamo la cronaca fin dalla mattina di un inizio settimana vissuto intensamente sotto il profilo della presenza o meno dei ragazzi a scuola.

«Non siate remissivi, pretendete la Dad»: lo scrive su Facebook il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, in un post intitolato “Sempre e comunque dalla vostra parte mi troverete”. Oggi, infatti, le famiglie pugliesi si sono spaccate fra chi ha voluto e potuto frequentare le lezioni da casa, fruendo della didattica a distanza, e chi invece ha mandato i figli a scuola, in classe, come previsto per elementari e medie dall'ultimo Dpcm del Governo Conte. L'ordinanza regionale che chiudeva tutte le scuole, di ogni ordine e grado, fino al 24 novembre è stata infatti sospesa dal Tar di Bari, che ha accolto la richiesta del Codacons e di alcuni genitori, rinviando il giudizio di merito sul provvedimento al prossimo dicembre. 

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«Rammento a tutte le famiglie pugliesi che hanno deciso di optare per i loro figli per la didattica a distanza che nessuno può obbligarli ad accettare la didattica in presenza che in questo momento espone a forte rischio di contagio. Se la Dad non è immediatamente disponibile, potete pretenderla a tutela del diritto allo studio dei vostri figli e la scuola in breve tempo deve garantirvela. È dunque legittima l’eventuale scelta di non mandare i vostri figli a scuola anche quando si eserciti su di voi un convincimento sostenendo che non è possibile assicurarvi la Dad. Non siate remissivi - scrive Emiliano - e fate valere le vostre ragioni con determinazione. Segnalatemi questi casi e io interverrò presso l’ufficio scolastico regionale o presso la Prefettura».

«Si aggiunga che lo stesso Governo ha vietato la didattica in presenza per i ragazzi delle scuole superiori, ammettendo esplicitamente la pericolosità della frequenza della scuola in presenza. Nessuno pertanto potrà contestare assenze ingiustificate ai vostri figli e figlie. La tutela della salute dei minori - continua il presidente - spetta solo ai genitori o a chi ne fa le veci.

Non dimenticate inoltre di inviare alla scuole la vostra richiesta di Dad e di rispondere alle circolari che tanti istituti vi hanno inviato per facilitarvi il compito. Se qualcuna di queste circolari vi sembrasse impedire l’esercizio del vostro diritto di scegliere la Dad, inviatemela. (..) Se nel periodo di vigenza della mia ordinanza sceglierete la Dad, aiuterete la salute pubblica riducendo i contagi e tutelerete meglio i vostri ragazzi e ragazze, il personale scolastico docente e non docente e tutti i familiari - soprattutto anziani e fragili - dal pericolo di contagi e danni gravi alla persona. Anche con il migliore dei sistemi sanitari, a più contagi da Covid-19 corrispondono più morti e più danneggiati in modo permanente. Gli ospedali sono quindi un estremo rimedio, non la soluzione, perchè non riducono i contagi».

Il governatore pugliese riporta poi i dati aggiornati «appena ricevuti dalla Asl di Bari: dal monitoraggio epidemiologico in corso all’interno delle scuole di Bari e provincia sono attualmente 110 le scuole con almeno un caso positivo, 493 gli studenti positivi e 92 i docenti positivi, 148 le classi isolamento per un totale di 2.960 alunni isolati. I numeri parlano da soli: è bastata una settimana di Dad, dopo la mia ordinanza che sospendeva la didattica in presenza, per registrare una diminuzione significativa del numero dei contagi, in quanto si è passati da 4.600 studenti in isolamento (solo nella provincia di Bari!) agli attuali 2.960 alunni, da 144 scuole coinvolte a 110. La mia ordinanza - aggiunge ancora - provoca un disagio doloroso, ma giustificato».

«Quello che da domani dovranno affrontare alcune scuole (molte altre hanno lavorato bene e già hanno una Dad perfetta) mi addolora, ma è normale che abbiano qualche problema ad organizzare la didattica a distanza.Dovete essere pazienti, perchè non è facile per nessuno - neanche per la scuola - gestire la pandemia e organizzare un metodo didattico che prevede una complessa predisposizione di mezzi e riorganizzazione del personale. Molti dirigenti scolastici e i loro collaboratori si stanno impegnando allo spasimo - anche a rischio della loro salute ed esponendosi eroicamente al contagio - per assicurare il diritto allo studio di tutti. E la stragrande maggioranza di questi ultimi è consapevole che la Dad sincrona salvaguarda anche la loro salute e che potrebbe essere molto utile non solo durante le pandemie, ma anche in futuro in caso di assenze prolungate di singoli studenti, di alunni fragili o impegnati in complesse cure domiciliari o con altre problematiche o semplicemente per connettersi con ogni luogo o persona utile alla didattica in presenza. È poiché in Puglia - conclude Emiliano - sono migliaia e migliaia gli studenti, positivi o in quarantena, avere la Dad per tutti questi soggetti significa assicurare anche a questi ultimi il diritto allo studio. Anche questo è diritto allo studio e solo la Dad lo assicura a chi proprio non puó andare a scuola. Se realizzeremo una buona didattica a distanza sincrona avremo la possibilità di difenderci meglio dal Covid-19 abbassando la curva dei contagi e alleggerendo la pressione sul sistema sanitario».

Migliaia i commenti in calce al post del presidente, commenti di tenore molto diverso. «Non aggiungiamo ulteriore confusione con paragoni impropri: la didattica in presenza alle superiori - scrive Michele Troisi. docente di Diritto costituzionale a Unisalento - è stata sospesa non perché era pericolosa la scuola, ma perché i ragazzi di quell'età viaggiano sui pullman e, chissà come mai, i trasporti non erano all'altezza degli standard di sicurezza». 

«Questo è terrorismo per tutti coloro che invece hanno scelto la didattica in presenza» scrive ancora Amelia Ricciardi. «Se davvero l'interesse è la salute - scrive Barbara Petruzzelli - non si fanno distinzioni tra alunni e personale della scuola, il pericolo è per tutti. Se vuole tutelare l'intera popolazione è necessario firmare un lockdown generale, altrimenti parla di aria fritta».

«A me è stata negata la Dad per due bambini fragili con asma cronica - scrive ancora F.S. - perché la scuola non aveva i mezzi. Il risultato è stato che il bambino dopo tre giorni è stato male ed ora siamo in un limbo fatto di tamponi e ospedali che poteva e doveva essere evitato

«Potrebbe esserci il problema contrario caro presidente... Per chi vuole la didattica in presenza ma purtroppo per una serie di situazioni ci si trova a fare scelte obbligate nel senso opposto. Mi dispiace ma non è dalla parte di tutti come tanto sostiene lei. Se ha deciso di fare una guerra personale alla Azzolina non la faccia a spese dei poveri bambini/ragazzi... Si adegui alle scelte nazionali» scrive Antonietta Valerio.

IL CASO MELENDUGNO

Emiliano loda pubblicamente il caso di Melendugno, dove la scuola ha sì riaperto, ma le aule sono rimaste vuote perché tutte e 750 le famiglie di bambini in età scolare hanno scelto la Dad.

«Seguite l'esempio della comunità di Melendugno - scrive Emiliano -. Grande il contributo al contenimento dei contagi e alla tutela di bambini, famiglie e personale scolastico». I genitori degli alunni, nel comune del Salento, si sono avvalsi della possibilità di scelta prevista dall'ultima ordinanza regionale, e hanno deciso di non mandare i propri figli a scuola prudenzialmente, per via dell'incertezza sul numero dei casi Covid registrati a Melendugno. «Non mi aspettavo questa adesione totale alla Ddi - spiega la dirigente Annarita Carati -, anche se gli eventi delle ultime ore erano state sentinella di questa scelta. Probabilmente i genitori hanno scelto di tenere i figli a casa anche perché in questi mesi abbiano implementato il sistema di didattica a distanza che permette comunque di garantire il diritto ala studio». «Saranno considerati assenti - precisa - solo gli studenti che non seguiranno le lezioni a distanza. Quando i genitori decideranno di riportare i ragazzi a scuola, la struttura è pronta ad accoglierlo in totale sicurezza».

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