Allarme variante inglese in Puglia. L'assessore Lopalco: «Troppi rischi, misure più restrittive»

Allarme variante inglese in Puglia. L'assessore Lopalco: «Troppi rischi, misure più restrittive»
di Vincenzo DAMIANI
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Lunedì 15 Febbraio 2021, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 12:34

La Puglia trascorrerà un'altra settimana in zona gialla, ma in alcuni Comuni i numeri sono già da fascia rossa. È il caso di Santeramo, in provincia di Bari, dove il sindaco Fabrizio Baldassarre ha chiuso le scuole dopo che sono stati registrati 144 contagi in appena 12 giorni. Santeramo è uno dei 19 Comuni pugliesi in cui laboratorio Covid del Policlinico di Bari e l'Istituto Zooprofilattico hanno svolto una indagine a campione, individuando la presenza della variante inglese. Probabilmente c'è una correlazione tra aumento esponenziale di positivi e circolazione della variante britannica, molto più aggressiva. La diffusione della variante ha messo in allarme la Regione Puglia e, nelle prossime ore, verrà analizzata la situazione per capire se è il caso di intervenire prima che i contagi sfuggano di mano. Si attendono anche indicazioni da Roma, non è da escludere che sia il neo governo Draghi ad adottare misure più restrittive come accaduto nel resto di Europa.


La comunità scientifica italiana si interroga e gli epidemiologi sembrano concordare sul fatto che un lockdown nazionale potrebbe essere la soluzione migliore: chiudere adesso, per un periodo relativamente breve, per limitare i danni. Un'idea che è appoggiata anche dall'assessore alla Sanità pugliese, Pierluigi Lopalco. «Un lockdown nazionale? È quello che ho detto anche io. Fra una settimana la variante inglese si diffonderà a una velocità senza precedenti e qui si parla di riaprire tutto. C'è un totale scollamento tra quelle che sono le aspirazioni della gente, come vengono interpretate dalla politica, e quella che è la realtà. Ancora non ci siamo allineati con l'esigenza di fermare il contagio». Non usa mezzi termini il professor Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all'Università di Padova, che all'Adnkronos ribadisce l'esigenza di un lockdown nazionale per fermare i contagi. «La variante inglese spiega - è già nel 20% dei casi in Italia. Il vero problema è che manca un piano nazionale di sorveglianza delle varianti. Se una variante emerge in qualche posto c'è solo una cosa da fare: non la zona rossa come quella di ora ma una zona rossa come era quella di Codogno. Per impedire che si diffonda non ci sono alternative. La variante inglese è destinata ad aumentare. In tre settimane è passata da meno di 1% al 20%, è quella che diventerà predominante nel nostro Paese». L'ex vice ministro Pierpaolo Sileri concorda: Se ci sono focolai abnormi in alcune zone, lì bisogna immediatamente chiudere. Laddove, cioè, c'è una variante, intanto si chiude e si protegge la popolazione e poi si riparte se la situazione diventa gestibile, ha affermato ieri a Domenica In su Rai1. «Ora - ha aggiunto Sileri - serve cercare le varianti, bisogna procedere con la rete di laboratori per analizzare il genoma del virus alla ricerca delle varianti e poi bisognerà vedere se su quelle varianti il vaccino funziona o meno e - nel caso - fare le modifiche ai vaccini». Ma «la prima cosa è chiudere laddove c'è qualcosa di anomalo, intanto chiudi con il meccanismo stop and go, studi, raffreddi la situazione e proteggi la popolazione. Poi riparti se la situazione è gestibile oppure resti chiuso per più tempo». Linea sostenuta anche da Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza: «Tutte le varianti del virus SarsCov2 ha ammesso all'Ansa - sono temibili e ci preoccupano ma, in particolare, quella inglese risulterebbe essere anche lievemente più letale e sta facendo oltre mille morti al giorno in Gran Bretagna. A fronte di questa situazione di pericolo alcuni Paesi hanno già optato per la chiusura drastica. L'Italia è in ritardo, penso avremmo dovuto prendere misure di chiusura già 2 o 3 settimane fa».
Il virologo Fabrizio Pregliasco boccia il sistema dei colori delle Regioni: «Ora ha detto al Messaggero - rischia di essere messo in crisi dalla variante inglese visto che ha una velocità di trasmissione differente, più alta.

Potrebbe essere necessario rivedere i parametri». Lopalco concorda con i suoi colleghi: «Non ci sono alternative a misure restrittive», ha detto sabato a Quotidiano. La variante inglese riesce a colpire anche i bambini che si trasformano in vettore del virus portandolo in famiglia. Anche per questo motivo, per la scuola scatta un nuovo allarme: la normale attività in presenza rischia un altro stop.


Ieri in Puglia, su 7.274 test sono stati rilevati 732 casi positivi, con una incidenza del 10,06% (sabato era stata il 10,1%): 311 in provincia di Bari, 115 in provincia di Foggia, 116 in provincia di Taranto, 77 in provincia di Brindisi, 64 nella provincia Bat, 44 in provincia di Lecce, 6 residenti fuori regione, 1 caso di provincia di residenza non nota è stato riclassificato e attribuito. Le vittime sono state 17: 6 in provincia di Foggia, 4 in provincia di Taranto, 3 in provincia di Brindisi, 2 in provincia di Bari, 2 in provincia Bat. I pazienti guariti sono 89.903 (+583); i casi attualmente positivi sono 41.654, in crescita di 432. I pazienti ricoverati sono 1.520 (-28), di cui 161 in terapia intensiva.

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